Europa

Italia penultima per impiego dei fondi Ue, ne ha spesi solo il 30%

Italia sempre in coda nella capacità di usufruire dei fondi strutturali messi a disposizione dei singoli Stati dall’Unione Europea. Secondo i dati contenuti nella relazione annuale della Corte dei Conti Ue nel 2019 l’Italia ha speso solo il 30,7% dei fondi stanziati a suo favore a fronte di una media Ue pari al 39,6%. Un livello che colloca il nostro Paese, storicamente in ritardo nella capacità di spesa dei fondi Ue, al penultimo posto della classifica comunitaria. Peggio ha fatto solo la Croazia con il 30% mentre al top della classifica spiccano Finlandia con il 66,2%, Irlanda con il 60,6% e Lussemburgo con il 57%. Un andamento che però continua ad essere deludente in tutta Europa. Nota infatti la Corte dei Conti di Bruxelles che “l’assorbimento dei Fondi strutturali e di investimento europei da parte degli Stati membri continua ad essere più lento del previsto: a fine 2019, penultimo anno dell’attuale dotazione finanziaria settennale, era stato erogato solo il 40% (184 miliardi di euro) dei finanziamenti UE stabiliti per il periodo 2014-2020 e alcuni Stati membri ne avevano utilizzato meno di un terzo. Ciò – osserva la Corte – ha contribuito all’ulteriore aumento degli impegni non ancora liquidati, che a fine 2019 hanno raggiunto i 298 miliardi di euro, valore quasi pari a due bilanci annuali. Tale situazione comporta sfide e rischi aggiuntivi, perché è necessario che la Commissione e gli Stati membri concedano altro tempo per l’assorbimento nel nuovo periodo di pianificazione finanziaria”. Complessivamente nel 2019, la spesa Ue è ammontata in totale a 159,1 miliardi di euro, pari al 2,1 % della spesa pubblica totale degli Stati membri e all’1,0 % del reddito nazionale lordo Ue. La rubrica ‘Risorse naturali’ ha rappresentato la percentuale più consistente dei fondi sottoposti ad audit (47 %), mentre la spesa per la sottorubrica ‘Coesione’ ha costituito il 23 % e quella per la sottorubrica ‘Competitività’ il 13 %. Circa due terzi del bilancio sono spesi in regime di “gestione concorrente”: sono gli Stati membri a distribuire i fondi, selezionare i progetti e gestire le spese Ue.

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