Europa

L’apocalisse economica europea

Si rimane sempre senza parole di fronte alla furia ideologica che pervade ogni azione e conseguente decisione dell’Unione Europea i cui effetti si cominciano a manifestare già ora, in anticipo sulle stesse tempistiche di adozione.

La più grande azienda tedesca di pompe di calore, la Viessennan, in questo momento al massimo della propria crescita economica, con tassi vicini al +54% annui, in previsione del divieto di vendita delle caldaie, che in Germania scatterà già nel 2025, ha deciso di cedere il proprio core business agli statunitensi della Carrier Global. L’effetto paradossale della eliminazione di un proprio concorrente, i produttori di caldaie, si manifesta quindi con una strategia che induce il primo produttore tedesco alla vendita della propria società.

La realtà, invece, si dimostra molto meno paradossale In quanto la proprietà tedesca è convinta che nei prossimi anni il mercato sarà invaso da prodotti provenienti dal mercato asiatico a prezzi molto più bassi, grazie al minor costo della manodopera proprio per l’esplosione della domanda europea seguita ai divieti di vendita delle caldaie imposti dall’Unione Europea stessa.

Il deprezzamento conseguente del mercato delle pompe di calore e quindi la depatrimonializzazione delle aziende operative già nel settore, ha convinto il management dell’azienda tedesca che questo fosse il momento migliore per cedere la propria attività di un settore che vedrà un abbassamento sostanziale del valore medio dei prodotti (*).

Questi sono gli effetti disastrosi di una miopie politica europea che si considera ambientalista, ma che si dimostra solo incapace di comprendere le conseguenze delle proprie convinzioni ideologiche ambientaliste.

In questo contesto si inserisce, poi, l’idea di ridurre il tempo dei brevetti farmaceutici ad otto anni quando negli Stati Uniti sono ancora di venti. Nel mondo immaginario nel quale opera la classe politica europea crede di ottenere in questo modo un mercato più libero e accessibile ai pazienti, quando invece non farà che allontanare gli investimenti delle case farmaceutiche europee In quanto ogni farmaco risulta il frutto di investimenti i cui rendimenti dipendono molto dalla durata dei brevetti, come espressione dalla tutela intellettuale.

Due semplici aspetti che dimostrano come sia in atto una apocalisse economica già con grande anticipo rispetto alle tempistiche indicate per l’entrata in vigore di determinate scelte politiche.

Già ora, infatti, l’intero continente va verso una desertificazione industriale, alla quale poi si aggiunge la mancanza di tutela della proprietà intellettuale in campo farmaceutico: ed ecco come la somma dei due effetti possa definirsi una apocalisse.

(*) quanto è avvenuto per il settore del Tessile/Abbigliamento successivamente alla sospensione dell’accordo Multifibre e la conseguente invasione di prodotti a basso valore provenienti dai paesi dell’estremo Oriente

Mostra altro

Articoli Correlati

Pulsante per tornare all'inizio