Europa

Legislazione in materia di acque: se ne discute al Parlamento europeo

Nella Sessione Plenaria di dicembre il Parlamento terrà una discussione comune sulla legislazione in materia di acque e successivamente una votazione sull’adozione definitiva del regolamento che rifonde la direttiva sull’acqua potabile e su una risoluzione sull’attuazione della legislazione dell’UE in materia di acque.

La Commissione ha adottato la sua proposta nel febbraio 2018 in risposta all’iniziativa dei cittadini europei “Right2Water”. La proposta mira a migliorare la qualità dell’acqua di rubinetto aggiornando i requisiti, rendendo più severi i limiti per le sostanze inquinanti e aggiungendo nuove sostanze alle norme di sicurezza. Gli Stati membri dovrebbero migliorare l’accesso soprattutto per i gruppi vulnerabili che attualmente hanno difficoltà ad accedere all’acqua potabile. Gli utenti domestici e i ristoranti dovrebbero essere incoraggiati a utilizzare l’acqua di rubinetto al posto dell’acqua in bottiglia. Secondo la Commissione, la riduzione del consumo di acqua in bottiglia può aiutare le famiglie in Europa a risparmiare più di 600 milioni di euro all’anno, riducendo al contempo i rifiuti di plastica.

Nel dicembre 2019, la Commissione ha pubblicato un controllo dell’adeguatezza della legislazione dell’UE in materia di acque, ossia la direttiva quadro sulle acque, la direttiva relativa a standard di qualità ambientale, la direttiva sulle acque sotterranee e la direttiva sulle alluvioni. La Commissione ha concluso che la legislazione è in linea di massima adeguata allo scopo, ma che vi sono margini di miglioramento: l’attuazione è stata notevolmente ritardata e finora meno della metà dei corpi idrici dell’UE risulta in buono stato. Nell’ottobre 2020 è stata lanciata un’iniziativa di follow-up, in seguito ai risultati del controllo dell’adeguatezza relativo all’inquinamento chimico che interessa le acque superficiali e sotterranee. L’iniziativa è collegata al prossimo “piano d’azione per l’inquinamento zero” nell’ambito del Green Deal europeo.

Il Parlamento ha concluso la sua prima lettura sulla rifusione della direttiva sull’acqua potabile nel marzo 2019. Dopo un rapido accordo in seconda lettura raggiunto nel dicembre 2019 durante la quinta riunione di trilogo, la commissione parlamentare per l’ambiente, la sanità pubblica e la sicurezza alimentare (ENVI) ha approvato l’accordo provvisorio il 18 febbraio 2020. Il Consiglio ha formalmente adottato la sua posizione in prima lettura il 23 ottobre 2020. Le nuove norme includono requisiti igienici per i materiali a contatto con l’acqua potabile e conferiscono all’Agenzia europea per le sostanze chimiche un ruolo chiave per garantire che nelle tubazioni e nei rubinetti siano utilizzate solo sostanze sicure. La direttiva aggiornata affronta le preoccupazioni relative agli interferenti endocrini, ai prodotti farmaceutici e alle microplastiche introducendo un meccanismo per gli elenchi di controllo. Il primo elenco di controllo sarà adottato entro un anno dall’entrata in vigore della direttiva rifusa. Il Parlamento dovrebbe approvare, in seconda lettura, la posizione del Consiglio senza emendamenti. Il 1° dicembre 2020 la commissione ENVI ha inoltre adottato una proposta di risoluzione sull’attuazione della legislazione dell’UE in materia di acque. Essa sottolinea che la revisione della direttiva quadro sulle acque non è attualmente necessaria, ma si rammarica fortemente che i suoi obiettivi non siano stati raggiunti principalmente a causa di finanziamenti inadeguati e della lentezza di attuazione. Per migliorare la qualità dell’acqua, gli obiettivi relativi all’acqua devono essere meglio integrati in altre politiche settoriali, in particolare quelle in materia di agricoltura, trasporti ed energia, sostanze chimiche e inquinanti e trattamento delle acque reflue urbane.

La revisione della direttiva sull’acqua potabile è un risultato di “Right2Water”, la prima iniziativa dei cittadini europei ad aver avuto esito positivo

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La redazione

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