L’UE e l’immediato danno patrimoniale
Al di là delle considerazioni relative alla tempistica ed al contenuto della ancora ipotizzata direttiva europea con oggetto una ulteriore “transizione green” da adottare per le abitazioni di classe energetica F e G (*), già ora si manifestano i primi effetti distorsivi sul mercato immobiliare.
Il solo annuncio di un possibile adeguamento energetico da imporsi a circa il 65% degli immobili presenti sul territorio nazionale ha già determinato una perdita di valore proprio di quelle abitazioni oggetto di questi ipotizzati interventi strutturali in relazione ai costi aggiuntivi necessari per renderli a norma.
Andrebbe ricordato, infatti, come molto spesso le abitazioni, specie se prime case, rappresentano la forma di investimento e di risparmio più adottata dalle famiglie, anche in funzione di un lascito patrimoniale a favore degli eredi. Gli stessi nuclei familiari accedono ai mutui presso gli istituti di credito attraverso i quali possono assicurarsi l’acquisto immobiliare non disponendo di ingenti risorse,
Una della caratteristiche fondamentali perché questi finanziamenti rappresentino anche un investimento è data dalla “sicurezza”, o quantomeno dalla aspettativa, che il valore nominale dell’abitazione alla fine del mutuo sia quantomeno in linea con il costo complessivo dello stesso importo finanziato.
Viceversa lo scellerato delirio ambientalista espresso dalla Commissione europea sta ponendo già ora le condizioni di un profondo danno patrimoniale, nella forma di una sostanziale differenza negativa tra il valore dell’impegno finanziato per l’acquisto ed il suo valore successivo espresso dal mercato, il quale determina una depatrimonializzazione in termini assoluti tanto del valore della abitazione quanto del risparmio privato.
L’ Europa, ed il nostro Paese in particolare, stanno ancora oggi pagando le terribili conseguenze economiche e sociali della pandemia alla quale si aggiungono le conseguenze del conflitto ucraino.
In questa situazione di estrema difficoltà ed incertezza imporre una visione assolutamente ideologica ad un bene fondamentale, come la casa, sul quale si basa parte dell’equilibrio familiare, rappresenta la assoluta incapacità di leggere ed interpretare le priorità dei cittadini e definisce senza ombra di dubbio la assoluta distonia della Istituzione Europea con i cittadini europei.