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A rischio l’etichetta d’origine, i decreti scadranno a fine anno

Scadranno il 31 dicembre 2021 i decreti ministeriali che avevano introdotto l’obbligo dell’indicazione di origine in etichetta per il grano usato nella pasta e per il riso, del pomodoro per la passata, del latte nelle confezioni di latte uht e nei formaggi e la carne di maiale nei salumi. Gli italiani potrebbero perciò ritrovarsi nel carrello della spesa prodotti con ingredienti di bassa qualità provenienti dall’estero e spacciati per nazionali a danno di consumatori e imprese. L’allarme è stato lanciato dalla Coldiretti durante il convegno “La filiera agroalimentare, un traino per la ripartenza del Paese”, svoltosi nell’ambito di Tutto Food, promosso alla Fiera di Milano assieme a Filiera Italia, con la presenza del Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini, del Ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, del Consigliere Delegato di Filiera Italia Luigi Scordamaglia, del Segretario Generale della Coldiretti Vincenzo Gesmundo, di Luca Palermo, Amministratore Delegato e Direttore Generale della società Fiera Milano, e di Carlo Ferro, Presidente Ice.

“Si tratta di un passo indietro pericolosissimo rispetto a un percorso di trasparenza che nel corso degli anni ha portato indiscussi benefici ai cittadini consumatori e alle imprese della filiera agroalimentare che hanno puntato sul 100% Made in Italy”, afferma il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. “Si rischia così di creare nuovi spazi di manovra per chi inganna i cittadini con prodotti di bassa qualità spacciati per nostrani. Chiediamo dunque al Governo di intervenire con urgenza per la proroga di tutti i decreti in scadenza. L’Italia, che è leader europeo nella qualità – continua Prandini – ha infatti il dovere di fare da apripista nelle politiche alimentari comunitarie poiché in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul mercato il valore aggiunto della tracciabilità con l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti, venendo incontro alle richieste dei consumatori italiani ed europei”.

Quella sull’etichettatura di origine obbligatoria e la trasparenza è una battaglia che Coldiretti porta avanti dal 2002 e non si arresta, come dimostrano le iniziative recenti che hanno coinvolto anche i cittadini in maniera diretta, come il successo che ha avuto la  raccolta firme nell’ambito dell’iniziativa dei cittadini dell’Unione Europea “Eat original! unmask your food” promossa appunto dalla Coldiretti, da Campagna Amica e da altre organizzazioni europee, da Solidarnosc a Fnsea, per l’estensione dell’obbligo di etichettatura con l’indicazione dell’origine su tutti gli alimenti. Ben 1,1 milioni!

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