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Boom di occupati, l’America di Biden torna a correre

L’America torna a correre e spera di tornare presto ad essere la locomotiva dell’economia mondiale. Certo, la pandemia è tutt’altro che superata, come lo stesso presidente Joe Biden ammonisce ogni giorno, ma gli esperti sono convinti che si sia arrivati a punto di svolta, anche sul fronte della ripresa. La dimostrazione arriva dai dati sul mercato del lavoro di marzo: quasi un milione di posti creati in un solo mese. Un boom legato agli enormi progressi nella campagna di vaccinazione che sta portando ad una accelerazione nella riapertura di tutte le attività. Ma a giocare un ruolo determinante è anche l’American Rescue Plan da 1,9 miliardi di dollari con cui la Casa Bianca di Biden ha elargito aiuti diretti a famiglie ed imprese.

“Help is here”, l’aiuto è arrivato come promesso a tutti gli americani, ha esultato il presidente, sottolineando come in termini di occupazione nessuna amministrazione nella storia ha mai fatto come la sua in appena due mesi. E anche Wall Street sembra crederci, visto che la sessione di contrattazioni prima della pausa pasquale si è chiusa con un nuovo record, con l’indice S&P500 (quello delle società a maggior capitalizzazione) ha chiuso per la prima volta sopra i 4mila punti.

I nuovi posti creati a marzo in Usa sono stati 916 mila, nettamente al di sopra delle previsioni e del dato di febbraio che era di 375 mila. Il tasso di disoccupazione è quindi sceso al 6% dal 6,2%. E’ il miglior risultato degli ultimi 7 mesi, anche se la Casa Bianca sa che è troppo presto per cantare vittoria. Ci sono ancora 8,4 milioni di americani che hanno perso il lavoro a causa della crisi senza precedenti scatenata dalla pandemia: basti pensare che nel marzo di un anno fa l’economia Usa perdeva d’un colpo 1,7 milioni di posti che diventarono oltre 20 milioni ad aprile, con una disoccupazione schizzata al 15%. Un’ecatombe che ha caratterizzato l’ultima fase dell’amministrazione Trump, e che in definitiva è stata determinante nella sconfitta elettorale dell’ex presidente.

Ora la situazione sta cambiando, anche se fortissima resta la preoccupazione per una quarta ondata di contagi legata alle varianti del Covid. “Non è il momento di abbassare la guardia, la strada da percorrere è ancora lunga”, ha ripetuto Biden: “Troppi americani si stanno comportando come se questa battaglia fosse finita, ma non è così. Non vanifichiamo i progressi fatti, bisogna ancora combattere per vincere. Dobbiamo finire il lavoro”, è tornato a spronare il presidente, invitando tutti i cittadini a fare il proprio dovere, e lanciando ancora un monito agli stati Usa che stanno revocando tutte le misure anti-Covid, a partire dall’obbligo di indossare le mascherine e del distanziamento sociale”.

La partita vera, ha spiegato il presidente americano, si gioca ora col Congresso. Perchè se gli aiuti dati a famiglie e imprese assicurano un miglioramento temporaneo all’economia, quello che serve è un cambiamento strutturale, perchè l’economia americana torni davvero ad essere competitiva e vinca la corsa con la Cina. Di qui l’importanza di approvare l’American Jobs Plan, la cui prima gamba da oltre 2 mila miliardi di dollari per ammodernare le infrastrutture del Paese è stata annunciata da Biden nei giorni scorsi. Seguirà un secondo pacchetto di spesa da altrettanti 2 mila miliardi per i settori della sanità, dell’assistenza e dell’istruzione: “Possiamo discutere di tutto, ma non agire non è un’opzione”

Ma non sarà facile per Biden accontentare tutti, con i repubblicani che hanno già detto a chiare lettere di essere contrari a una spesa così enorme come quella proposta dalla Casa Bianca. Mentre per la sinistra dei democratici quanto proposto non è affatto sufficiente.

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