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Buchi nell’organico delle truppe, l’Ucraina aumenta l’uso di robot da combattimento

Di fronte a una cronica carenza di personale e alla pressione costante degli attacchi russi, le Forze armate ucraine stanno accelerando l’impiego di veicoli robotici telecomandati per sostituire, almeno in parte, le unità di fanteria in prima linea. Lo riferisce il quotidiano britannico “The Independent” citando fonti militari ucraine e operatori attivi sul fronte orientale. I robot da combattimento, prodotti quasi interamente da aziende ucraine, sono veicoli blindati su ruote o cingolati, impiegati per trasportare munizioni, carburante, viveri, evacuare feriti e caduti, svolgere operazioni di sminamento, detonare cariche esplosive o esplorare zone a rischio. Il loro costo varia tra i mille e i 64 mila dollari a seconda della configurazione, e la loro adozione è in forte crescita lungo l’intero fronte di mille chilometri. Un operatore della Guardia nazionale, nome in codice “Miami”, ha spiegato che il suo plotone ha iniziato a impiegare questi mezzi per missioni logistiche nei pressi di Kostiantynivka, nell’oblast di Donetsk. “Non possono sostituire l’uomo in tutto, ma possono evitare di esporre i soldati in situazioni troppo pericolose”, ha dichiarato. In una missione recente, un robot ha trasportato oltre 200 chilogrammi di materiale in una postazione nascosta nella foresta, muovendosi a circa sei chilometri orari.

Un altro militare, nome in codice “Akim”, ha spiegato al giornale che spesso il robot non è dotato di videocamera autonoma, ma viene guidato a distanza da un operatore che riceve le immagini da un drone in volo lungo il percorso. “Ogni volta che un drone o un robot compie una missione, significa che un nostro compagno è al sicuro. E, a differenza dell’uomo, la macchina non si stanca”. Tuttavia, l’adozione su larga scala di questi mezzi è ostacolata da diversi fattori: la vulnerabilità agli attacchi nemici, la lentezza nei movimenti su terreni aperti, e i costi, che in alcuni casi possono raggiungere l’equivalente di 9.700 dollari per unità. “Se ne perdi tre o quattro in una settimana, il bilancio diventa pesante”, ha ammesso Miami. Per aumentarne la sopravvivenza, i militari ucraini stanno sperimentando modifiche sul campo, come l’aggiunta di strutture protettive o rulli metallici per l’individuazione di mine. L’esperienza maturata in battaglia viene trasferita rapidamente ai nuovi prototipi in produzione.

Il comandante in capo ucraino, Oleksandr Syrsky, ha annunciato che entro la fine del 2025 saranno introdotti fino a 15 mila robot terrestri. Tuttavia, secondo altri ufficiali come il generale Serhiy Sobko, l’eccessiva dipendenza da sistemi tecnologici rischia di compromettere la preparazione delle truppe in condizioni operative avverse. “Stiamo perdendo la capacità di operare senza il supporto di droni e robot”, ha dichiarato. Anche se in alcune zone i droni vengono utilizzati per il novanta per cento delle operazioni, l’assenza di fanteria resta insostituibile, ha sottolineato un comandante della 93ma Brigata Meccanizzata. “Senza militari sul terreno, non c’è difesa duratura, anche nell’era dei sistemi automatizzati”. Il ricorso a veicoli robotici rappresenta una delle innovazioni più significative introdotte dall’Ucraina nel conflitto, in un contesto in cui anche l’esercito russo fa sempre più uso di piattaforme telecomandate. Secondo l’International Institute for Strategic Studies, l’esperienza ucraina potrebbe contribuire ad accelerare lo sviluppo globale di dottrine robotiche sul campo di battaglia.

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