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Gli enti di previdenza versano all’Erario 765 milioni di tasse ogni anno

Conto fiscale ‘salato’ per gli Enti di previdenza privati, cui sono iscritti oltre 1,6 milioni di professionisti e che hanno assommato un patrimonio di più di 100 miliardi di euro: “ogni anno”, infatti, versano all’Erario, complessivamente, “circa 765 milioni di imposte”. A fare i calcoli, annunciando la somma (che si scopre essere ben più elevata di quella trasmessa in precedenza, che era di oltre 500 milioni), è stato il presidente dell’Associazione delle Casse pensionistiche Alberto Oliveti, dal palco del convegno promosso a Roma, dalla Cassa del Notariato. Le imposte sugli investimenti mobiliari del comparto, poi, toccano una percentuale che si attesta mediamente intorno al 91% (equivalente a 695 milioni); a tale valore, ha fatto sapere ancora l’Associazione, va sommato anche l’importo della tassazione che grava sui pensionati delle Casse, che si aggira intorno al miliardo.

“Noi versiamo nelle casse dello Stato oltre 23 milioni all’anno”, s’è inserito il presidente della Cassa dei notai, Vincenzo Pappa Monteforte, ricordando la “imposizione fiscale che non ha eguali in Europa. Ricordo, infatti, che siamo tassati come speculatori e siamo sottoposti ad una doppia tassazione, un’imposizione che penalizza sia i professionisti sia gli investimenti”, ha aggiunto.

Il tema è stato affrontato anche dal segretario della Commissione Finanze del Senato Andrea de Bertoldi di FdI: “L’imposizione fiscale sulle Casse rivista. Non è possibile che vengano tassate al 26% (sui rendimenti finanziari, ndr), mentre i fondi pensione, che non erogano previdenza di primo pilastro e welfare assistenziale e lavorativo, sono tassati al 20%. Oltretutto, le Casse si sono sempre rese disponibili a reinvestire i risparmi ottenuti da una tassazione più equa nel sostegno ai propri professionisti iscritti”, ha chiuso il parlamentare.

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