
Il cancelliere austriaco Stocke chiede di rivedere le norme dell’Ue sull’asilo
Le attuali norme dell’Unione europea in materia di asilo “non corrispondono più alle loro intenzioni originali” e devono essere profondamente riformate. Lo ha affermato il cancelliere austriaco Christian Stocker in un’intervista al quotidiano britannico “Financial Times”, sottolineando che tali regole contribuiscono ad alimentare la crescita delle destre radicali e non garantiscono più “stabilità e soddisfazione” ai cittadini. Leader del Partito popolare austriaco (Ovp), Stocker guida la prima coalizione tripartita della storia in Austria e si è detto deciso a rispondere alle inquietudini della popolazione, aggravate dalla storica affermazione del Partito della Libertà (Fpo) alle elezioni del 2024. Tra le prime misure adottate dal suo esecutivo figurano nuove restrizioni sul ricongiungimento familiare per i richiedenti asilo, accusato di incidere negativamente sull’integrazione scolastica e sulla sicurezza urbana. Il cancelliere ha ribadito che le modifiche adottate “portano la firma” dell’Ovp e non sono una semplice adozione delle posizioni dell’estrema destra. “Dobbiamo tornare alle radici del significato della legge sull’asilo, per garantire che venga applicata solo a chi ne ha realmente bisogno”, ha affermato.
Sulla stessa linea, la ministra degli Esteri Beate Meinl-Reisinger ha invocato un nuovo quadro giuridico europeo e la stipula di accordi con i paesi d’origine. “I partner dell’Ue devono svegliarsi e capire qual è la situazione”, ha dichiarato. Sul piano politico, Stocker ha giustificato il tentativo iniziale di dialogo con l’Fpo affermando di aver sperato in un’evoluzione del suo leader Herbert Kickl, che invece si è mostrato “più interessato alla distruzione che al miglioramento”. Il cancelliere ha respinto l’idea di un “muro di fuoco” contro i partiti di destra radicale, sottolineando che l’FPÖ governa già in cinque dei nove Laender austriaci. “Non serve costruire muri, ma spegnere l’incendio”, ha detto. Il governo è inoltre alle prese con una recessione prolungata e un deficit pari al 4,7 per cento del Pil. Il piano di risanamento varato quest’anno prevede un aggiustamento di bilancio da 6 miliardi di euro, principalmente tramite tagli alla spesa. “La sfida – ha concluso Stocker – è riaccendere la fiducia, solo così ripartiranno consumi e investimenti”.