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Il coronavirus fa crollare il Pil di Singapore

L’economia di Singapore in picchiata nel secondo trimestre, con una contrazione record causata dalla crisi del coronavirus. Come riferito dal ministero del commercio e dell’industria, il PIL è sceso del 41,2% a seguito delle misure attuate tra aprile e maggio per arginare la diffusione di COVID-19. Il calo è stato peggiore delle aspettative degli esperti che si attestavano attorno al 37,4%.

Il settore dell’edilizia è crollato del 95,6% su base trimestrale per la quarantena imposta a decine di migliaia di lavoratori migranti. Il comparto del manifatturiero è cresciuto del 2,5% rispetto allo scorso anno, grazie soprattutto all’aumento della produzione nel settore biomedico.

Su base annua, il PIL è sceso del 12,6%. Il declino ha segnato il secondo trimestre consecutivo di contrazioni per l’isola. Il governo si aspetta adesso che il PIL per l’intero anno subisca una riduzione tra il 7% e il 4%, il che renderebbe la recessione la prima dal 2009 e la peggiore da quando Singapore ha ottenuto l’indipendenza nel 1965.

Singapore ha finora dichiarato 46.283 infezioni e 26 morti per malattia.

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