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Il sacrificio degli ulivi in Puglia garantisce forniture per 10 miliardi di metri cubi di gas

Nel 2021 dal Tap, il gasdotto che porta in Italia, con approdo a Melendugno, in Puglia, il gas azero sono arrivati 8,1 miliardi di metri cubi di gas. Di questi 7 miliardi sono andati all’Italia e il resto in Europa. Grazie al gas del Tap, entrato in funzione proprio lo scorso anno, si è annullato il differenziale che l’Italia pagava sul prezzo all’ingrosso rispetto ad altri Paesi europei.

Il gasdotto ha una capacità di 10 miliardi di metri cubi di gas e nei primi mesi del 2022 ha lavorato a pieno regime, con il 95%-96% di capacità già prenotata destinata ai flussi contrattualizzati a lungo termine e il resto destinato alle aste degli operatori, dunque circa 500 milioni di metri cubi destinati al mercato spot.

La buona notizia è che per il Tap è in corso un market test che sarebbe dovuto terminare nel 2023 ma la cui chiusura è stata anticipata a quest’anno. Si tratta di una procedura per verificare che vi sia interesse, con offerte da parte degli operatori italiani ed europei, ad acquistare volumi aggiuntivi rispetto agli attuali 10 miliardi di metri cubi e di conseguenza disponibilità di offerta del gas azero.

L’Arera, e le omologhe di Grecia e Albania, paesi da cui transita il gasdotto, hanno dato l’ok ad una anticipazione della chiusura del market test già sull’onda dell’aumento vertiginoso dei prezzi del gas, quando la guerra in Ucraina non era neppure lontanamente immaginabile. Il conflitto e dunque la necessità di trovare nell’immediato fonti alternative al gas russo imprimono una forte accelerazione al processo. Probabile che i risultati del market test arrivino già a luglio. Ad esempio il prezzo del gas tradato al Ttf, il mercato di riferimento all’ingrosso per il centro e il nord Europa ha chiuso ieri a 146 euro a Mwh mentre sul mentre sul Pvs, il Punto virtuale di scambio italiano è stato di 140 euro a Mwh.

Il tema è il gas e gli investimenti necessari ad estrarlo e a potenziare la capacità sul gasdotto. Gli operatori devono dare rassicurazioni all’Azerbaigian sui contratti e sulla loro durata. Ma gli eventi catastrofici degli ultimi giorni non lasciano spazio a dubbi.

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