
Il Turkmenistan vieta di usare i giornali con foto del presidente come carta igienica
Una direttiva entrata in vigore a gennaio in Turkmenistan vieta ai cittadini di utilizzare i quotidiani statali, spesso ricchi di foto del presidente Serdar Berdimuhamedov e di suo padre (e predecessore) Gurbanguly, per “scopi diversi dalla lettura”, segnatamente come carta igienica. Lo riporta “Radio Free Asia”, agenzia finanziata dal Congresso degli Stati Uniti con una fitta rete di fonti in Asia centrale.
Il provvedimento rientra nel quadro di un più ampio rafforzamento dei controlli sull’utilizzo della stampa. I dipendenti pubblici, già costretti ad abbonarsi alle pubblicazioni statali, sono ora tenuti a firmare un impegno scritto a “non contaminare pagine di giornali e riviste contenenti immagini” della famiglia Berdimuhamedov. In Turkmenistan, dove i quotidiani sono soggetti a rigidissime forme di censura e dove la popolazione vive in condizioni di povertà tra le più acute della regione, i giornali sono infatti spesso utilizzati per imballare pacchi, per accendere fuori o, persino, come carta igienica.
“Radio Free Asia” scrive anche che, per monitorare il rispetto delle nuove norme in vigore, le autorità di Ashgabat stanno valutando la possibilità d’introdurre codici Qr su ogni pagina dei quotidiani, misura che consentirebbe di risalire ai responsabili di eventuali violazioni. L’agenzia riporta le parole pronunciate in condizioni d’anonimato da un funzionario statale: “Abbiamo paura di lasciare che i bambini tocchino i giornali: se dovessero strappare accidentalmente una foto del presidente, potremmo perdere il lavoro”.
Secondo l’organizzazione Reporter senza frontiere (Rsf), il Turkmenistan si colloca abitualmente agli ultimi posti della classifica mondiale sulla libertà di stampa. La situazione non è cambiata dopo il trasferimento dei poteri da Gurbanguly Berdimuhamedov al figlio Serdar, con il primo che continua a mantenere una fortissima influenza sulla vita politica del Paese centrasiatico. Entrambi, comunque, sono protagonisti di un culto della personalità con pochi pari al mondo.