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In Cina donne uigure sterilizzate con la forza

Continuano le atrocità di Pechino nei confronti degli uiguri e questa volta le vittime sono le donne, stando ad un nuovo rapporto sulla persecuzione che si protrae da anni. Pare infatti che molte donne siano costrette ad essere sterilizzate o dotate di dispositivi contraccettivi nello Xinjiang nel tentativo di limitare l’aumento della popolazione di uiguri musulmani. Il Partito Comunista Cinese ha relegato negli ultimi tre anni la comunità uigura nel campo di rieducazione dello Xinjiang, una regione autonoma della Cina che confina con le ex repubbliche sovietiche dell’Asia centrale. Pechino ha etichettato i campi come “centri di aiuto”, progettati, secondo il Partito Comunista, per combattere l’estremismo religioso. Precedenti documenti trapelati hanno però mostrato che si tratta invece di campi di rieducazione ideologica. Le Nazioni Unite stimano che oltre un milione di musulmani siano stati incarcerati nello Xinjiang. Il motivo principale per il quale le persone vengono mandate nei campi è quello di avere troppi bambini. Il rapporto cita statistiche del governo, documenti statali e interviste con ex detenuti e un ex istruttore del campo di detenzione. Le detenute hanno dichiarato di aver ricevuto iniezioni che hanno interrotto le mestruazioni o causato sanguinamenti insoliti in linea con gli effetti dei farmaci anticoncezionali. L’indagine ha rilevato che i funzionari sottopongono regolarmente le donne di minoranza uigura ai controlli di gravidanza e costringano centinaia di esse ad usare dispositivi intrauterini, alla sterilizzazione e persino all’aborto. Le associazioni per la difesa dei diritti hanno denunciato la pratica come un “genocidio lento e doloroso”. E’ probabile, secondo il rapporto in questione, che le autorità dello Xinjiang si stiano impegnando nella sterilizzazione di massa di donne con tre o più bambini. La Cina ha negato le accuse, definendole “prive di fondamento”.

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