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In Italia perso il 28% delle campagne

Nell’arco di una generazione l’Italia ha perso oltre un terreno agricolo su quattro: un’analisi di Coldiretti attesa che è scomparso il 28% delle campagne e che la superficie agricola utilizzabile si è ridotta a 12,8 milioni di ettari e a causa della cementificazione e della scomparsa dei terreni fertili. In un decennio sono andati persi oltre 400 milioni di chili di prodotti agricoli e la copertura artificiale di suolo coltivato nel 2020 ha toccato la velocità di due metri quadri al secondo. La perdita maggiore, rileva Coldiretti, ha riguardato cereali e ortaggi (sono venuti meno 2,534 milioni di quintali di prodotto) e, a seguire, i foraggi per l’alimentazione degli animali, i frutteti, i vigneti e gli oliveti.

Di contro, lamenta Coldiretti, in Italia è necessario recuperare il deficit del 64% del frumento tenero e del 40% per il frumento duro destinato alla produzione di pasta, mentre il fabbisogno di mais è coperto per appena la metà (53%) e la soia nazionale soddisfa meno di un terzo (31%) dei consumi domestici. In Italia, sottolinea ancora Coldiretti, si munge nelle stalle nazionali il 75% del latte consumato e si produce il 55% della carne necessari ai consumi nazionali con l’eccezione positiva per la carne di pollo e per le uova per le quali l’Italia ha raggiunto l’autosufficienza e non ha bisogno delle importazioni dall’estero.

La perdita di terra fertile, peraltro, non pesa solo sugli approvvigionamenti alimentari: dal 2012 a oggi il suolo sepolto sotto asfalto e cemento non ha potuto garantire l’assorbimento di oltre 360 milioni di metri cubi di acqua piovana che ora scorrono in superficie aumentando la pericolosità idraulica dei territori con danni e vittime. E a causa dei cambiamenti climatici, evidenzia la Coldiretti, sono sempre più frequenti gli eventi estremi, aumentati del 36% dal 2020 al 2021, con precipitazioni violente che provocano danni perché i terreni non riescono ad assorbire l’acqua su un territorio come quello italiano reso più fragile dalla cementificazione e dall’abbandono, Ci sono 7.252 i comuni, ovvero il 91,3% del totale, a rischio idrogeologico (dati Ispra).

La sola provincia di Piacenza nel 2020 ha perso 46 ettari di suolo naturale: su una superficie totale di 258mila ettari il consumo di suolo è stato del 7,73%, cioè di 698 metri quadri per abitante.

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