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Mercato europeo dell’auto ancora fermo a giugno, tranne che in Francia

Nuova pesante frenata del mercato delle quattro ruote in Europa. Secondo i dati diffusi da Acea (European Automobile Manufacturers Association), a giugno sono state immatricolate 1.131.843 auto, con una flessione del 24,1% rispetto allo stesso mese del 2019. Pesa ancora – nella fase post lockdown – l’effetto Covid. Arrivano però anche i primi segnali di ripartenza: la flessione infatti è inferiore a quella di maggio, quando si era registrato un crollo del 56,8%. I risultati di giugno del mercato europeo dell’auto – che include l’area Ue, più il Regno Unito e i Paesi Efta – non riescono però a invertire la tendenza. “Il mercato europeo dell’auto in giugno è ripartito, ma una vera ripresa è ancora lontana e per colmare il divario con il 2019 il percorso è lungo e accidentato”, ha commentato Gian Primo Quagliano, presidente del centro studi promotor. Tutti i principali mercati europei hanno messo a segno un declino, ad accezione della Francia che incassa un incremento dell’1,2% su base annua. Si tratta del primo effetto del massiccio piano di incentivi varato dal governo del presidente Emmanuel Macron che ha destinato al sostegno dell’auto 8 miliardi. Guardando agli altri Paesi, riportano tutti una contrazione delle immatricolazioni a doppia cifra: la Spagna perde il 36,7%, la Germania il 32,3% e l’Italia il 23,1%. Per Fca – che mercoledì ha svelato il nome del gruppo che nascerà dalla fusione con Psa, cioè ‘Stellantis’ e ha confermato che l’operazione sarà ultimata entro la fine del primo trimestre 2021 – la quota di mercato in Europa si è ristretta passando dal 6,1 al 5,7 per cento in un anno. Per quanto riguarda i brand, le registrazioni di Fiat sono 47 mila per una quota del 4,2%, quelle di Lancia 3.500 con una quota stabile allo 0,3%, le vendite di Alfa Romeo sono oltre 3.200 e la quota è dello 0,3% mentre Jeep, infine, immatricola quasi 10.800 vetture ottenendo una quota dell’1%. Dopo il lungo periodo di forte rallentamento di vendite a causa dalla pandemia da coronavirus, a giugno la situazione è iniziata a tornare alla normalità. Ma lo scenario è ben diverso rispetto al 2019. La chiusura a partire dall’11 marzo di concessionarie e punti vendita di automobili ha influito molto negativamente sulle vendite. La progressiva e parziale riapertura da metà di maggio delle attività commerciali non ha ancora permesso di raggiungere i livelli precedenti alla pandemia. Allargando lo sguardo ai primi sei mesi del 2020, il bilancio del mercato auto Ue si chiude con un calo che sfiora il 40% – per la precisione -39,5% – e riflette ribassi storici registrati in quattro mesi consecutivi. Nel consuntivo anche il mercato della Francia è ancora in profondo rosso, come d’altra parte quelli degli altri quattro paesi che insieme allo Stato d’Oltralpe si aggiudicano il 68,7% delle immatricolazioni dell’area. Il bilancio di metà anno vede infatti cali del 50,9% in Spagna, del 48,5% nel Regno Unito, del 46,1% in Italia, del 38,6% in Francia e del 34,5% in Germania.

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