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Ogni 100 posti in cella in Italia ci sono 134 detenuti

Il sovraffollamento nelle carceri italiane arriva a superare il 134%: al 25 maggio 2025, risultano infatti 62.722 i detenuti presenti rispetto ad una disponibilità di 51.280 posti (di cui quasi 5mila non utilizzabili peraltro).
Dai dati resi pubblici dall’Associazione Luca Coscioni, sulla base delle relazioni effettuate da 66 Aziende Sanitarie Locali (Asl) in seguito alle visite negli istituti penitenziari italiani, emerge che in 65 sei 190 istituti penitenziari italiani il tasso di affollamento è pari o superiore al 150% (tre persone ogni due posti disponibili). La situazione più grave si registra a Lucca, dove il sovraffollamento è del 221%.

“Nella stragrande maggioranza dei casi, negli istituti di pena italiani non sono stati effettuati neanche interventi di ordinaria amministrazione, una negligenza che, già grave di per sé, si acuisce per il sovraffollamento di oltre il 134%”, riporta una nota dall’Associazione. Nel report ufficiale “Infrastrutture e digitalizzazione: Piano Carceri” (Deliberazione n. 42/2025), la Corte dei Conti sollecita la rapida conclusione del Piano (che risale al 2014), per porre riparo agli elevati indici di sovraffollamento, sottolineando che il principio costituzionale di rieducazione del condannato “rischia di essere disatteso, a fronte di situazioni di sovraffollamento e di inadeguatezze delle strutture carcerarie, manifestati inizialmente come contingenti e divenute, in molti casi, sistemiche”.

Alle prese con un problema analogo, troppi detenuti rispetto alla capienza delle strutture detentive, la Francia sta pensando di prendere in affitto celle di penitenziari di altri Paesi. Non si tratta invero di una novità: la Danimarca nel 2021 ha affittato 300 celle in Kosovo per 10 anni.

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