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Passione per gli audiolibri: un italiano su cinque li ascolta

Non si ferma la corsa degli audiolibri in Italia. Dopo il boom del 2021 gli ascoltatori crescono ancora: sono il 17% della popolazione adulta per un totale di 10,2 milioni (+2% rispetto al 2021). L’ascolto di storie raccontate da grandi voci è diventata un’abitudine consolidata: per un italiano su 5 gli audiolibri sono una consuetudine da quasi due anni (1,9). Come ci mostra l’ultima ricerca NielsenIQ per Audible che verrà presentata sabato 21 maggio alle 10 al Salone del Libro di Torino, a 6 anni esatti dall’arrivo in Italia, nel maggio 2016, della società Amazon tra i maggiori player del settore.

“All’inizio avevamo 1500 titoli, oggi sono 12.300. Dieci volte il catalogo di partenza. Siamo stati il primo player a sviluppare questa categoria in Italia e per questo siamo un riferimento sul mercato. Unicamente per lo sviluppo della creazione del contenuto italiano abbiamo investito 20 milioni di euro. La categoria è cresciuta moltissimo, dal non esistere al 17% popolazione italiana che ascolta audiolibri. Ma siamo solo all’inizio” dice all’Ansa Juan Baixeiras, Country manager Spagna e Italia di Audible, a Roma con Matthew Gain che guida il team europeo di Audible.

“Per noi il messaggio più forte è che siamo stati protagonisti della creazione e sviluppo di un’industria che coinvolge tutta la comunità creativa italiana, le case editrici e lavoriamo con tutte da Mondadori a Giunti a Feltrinelli a Salani, HarperCollins. Oggi è naturale fare un libro cartaceo, un ebook e un audiolibro” spiega Baixeiras, professore associato in una delle migliori business school del mondo. E aggiunge: “L’audioboom è continuato anche dopo la pandemia e il lockdown in cui gli audiolibri sono stati una finestra per scappare dagli schermi. L’esplosione degli audiolibri è legata alla qualità delle produzioni e al coinvolgimento della comunità creativa”.

Il mercato continuerà a crescere? “Con il ritorno in ufficio le persone tornano alle vecchie abitudini, ma continuano ad usare la piattaforma come facevano durante la pandemia. Stiamo crescendo nell’ottica delle abitudini dei consumatori” spiega all’Ansa Matthew Gain, sotto la guida del quale Audible ha ampliato la base di  iscritti, creato e finanziato centinaia di podcast e audiolibri originali.

Secondo la ricerca, gli utenti di Audible sono affezionati lettori che leggono abitualmente (35% sia libri cartacei che ebook). Ma c’è un 37% che arriva alla lettura attraverso l’audiolibro. E aumenta anche il tempo che gli italiani dedicano all’ascolto: la durata media è arrivata nel 2022 a sfiorare il tetto della mezz’ora, 27,5 minuti (+10% rispetto al 2021). “Per le case editrici siamo complementari, non siamo una concorrenza che cannibalizza. Ci vedono come partner dello sviluppo” sottolinea Baixeiras.

E l’ascolto di audiolibri mette d’accordo le generazioni: tra i 18 e i 54 anni la percentuale di ascoltatori è omogenea, con una leggera prevalenza dei millennials (25-34 anni), tra i quali il 44% è audiolettore. Le altre fasce d’età (18-24, 35-44, 45-54 anni) sono poco al di sotto, al 43%. Mentre gli audiolettori più maturi sono meno frequenti (31%). Il 48% dei genitori ha fatto ascoltare per la prima volta un audiolibro ai propri figli, mentre il 31% ha iniziato ad ascoltarli sotto consiglio dei figli. L’ascolto avviene soprattutto a casa (74%) ma nel 2022 crescono quello in macchina (24%, era al 20% nel 2021) e sui mezzi pubblici (18%, era la 14% nel 2021). Ed è legato al relax per il 44%, ma aumentano gli audiolettori che vogliono imparare (28% rispetto al 23% del 2021).

I più amati sono sempre classici  (30%) e thriller (30%) seguiti da fantasy e science fiction (22%) con al primo posto la saga completa di Harry Potter di J.K. Rowling letta da Pannofino, seguita dal Conte di Montecristo di Alexandre Dumas letto da Moro Silo. “Il nostro vero successo è far scoprire nuovi libri alle persone attraverso le voci” dice Baixeiras. “Un’insegnante  mi ha spiegato che  se uno studente leggeva un libro o ascoltava un audiolibro lei  era ugualmente felice. La cosa importante era che i ragazzi  trovassero una connessione con le storie” racconta Gain.

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