Per l’indicatore Buffet è di nuovo allarme bolle finanziarie
Le Borse mondiali rischiano di crollare nei prossimi mesi. Lo indica “l’indicatore Buffett”, che con il 123% ha superato il precedente record del 121% prima dello scoppio della bolla delle dot-com all’inizio degli anni 2000. L’indicatore, dal nome dal suo ideatore, il finanziere americano Warren Buffett, a capo della Berkshire Hathaway, prende in considerazione la capitalizzazione di mercato combinata delle azioni quotate in borsa in tutto il mondo e le divide per il prodotto interno lordo globale. Come riporta Wall Street Italia “il livello elevato raggiunto dall’indicatore riflette anche il fatto che i lockdown legati alla pandemia, le chiusure di attività e le restrizioni sui viaggi hanno depresso la crescita economica. Tutto questo mentre gli interventi dei governi (vedi soprattutto gli Stati Uniti) hanno pompato artificialmente i prezzi delle azioni”.
Nel 2001, quando lo presentò per la prima volta, Buffet definì l’indicatore, “la migliore misura in grado di valutare dove si trovano i mercati azionari in un dato momento”.
Secondo alcuni osservatori, l’indice avrebbe però alcuni difetti tra i quali il confronto tra le valutazioni attuali delle azioni con i dati del PIL degli anni precedenti.
Secondo Goldman Sachs, invece, il rischio non sarebbe imminente, anzi, in un nuovo report intitolato “Bubble Puzzle”, stilato proprio dalla banca americana, e che analizza alcuni esempi storici di bolle finanziarie, da quella dei tulipani del XVII secolo alla crisi dei mutui subprime del 2007, sembra addirittura che i rischi di una bolla imminente sono relativamente bassi.