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Raul va in pensione, Cuba archivia l’era Castro

Un vento di cambiamento storico spira su Cuba alla vigilia dell’8/o Congresso del Partito comunista cubano (Pcc) che segnerà, dopo 62 anni, l’uscita definitiva della famiglia Castro dalla guida delle sorti dell’isola caraibica. Durante il Congresso, in programma dal 16 aprile, il novantenne Raúl Castro lascerà, come annunciato in passato, la carica di primo segretario del Pcc, che sarà assunta dall’attuale presidente Miguel Díaz-Canel, di 30 anni più giovane. In agenda anche l’elezione dei 17 membri del ‘Buró Político’ del Pcc, in cui entreranno personalità che, come Díaz-Canel, non sono state protagoniste della ‘Revolución’ del 1959. Non è chiaro se ciò vorrà dire che usciranno dall’organismo gli ultimi 2 esponenti del nucleo duro originario: il 2/o segretario del Pcc, José Ramón Machado Ventura, 90 anni, e il Comandante Ramiro Valdés (88 anni).

Nel 2008 Raúl, ‘l’eterno secondo’ della rivoluzione, aveva ricevuto il testimone da Fidel, riuscendo negli anni a creare i presupposti di una stagione di disgelo con Washington (2014-2017) che permise a Barack Obama di diventare il primo presidente degli Stati Uniti a visitare Cuba dal 1928. Ma molta acqua è passata sotto i ponti, e l’arrivo di Donald Trump ha significato per L’Avana la fine delle speranze di distensione e nuovi gravi problemi per la sua economia a causa dell’introduzione di numerose sanzioni unilaterali che hanno rafforzato l’embargo in vigore da 59 anni. La pandemia da Covid-19 ha dato il colpo di grazia all’economia, privata dell’afflusso di turisti e di ingresso di valuta, utilizzata per il pagamento dell’importazione di alimenti. Ed è venuto meno anche l’apporto del Venezuela, pure in crisi per le stringenti sanzioni degli Usa. Così lo scorso anno il Pil cubano si è contratto dell’11%. Un’emergenza che è stata all’origine di nuove misure di austerità da parte del governo, che in gennaio ha avviato una profonda riforma monetaria, considerata dagli analisti “un vero e proprio tsunami nella vita dei cubani”. L’unificazione delle 2 monete circolanti ha aggravato il costo della vita e generato una inflazione del 160%.

Impegnato a rendere possibile una organizzazione dell’economia simile a quella che ha successo in Vietnam, dove esiste un partito unico, in febbraio Díaz-Canel ha deciso l’apertura di quasi tutte le attività economiche al settore privato. E i cubani possono ora dedicarsi a oltre 2.000 tipi diversi di iniziative che prima erano nelle mani dello Stato, il quale si è riservato la gestione di 124 aree strategiche. Negli ultimi tempi, accanto all’emergenza economica, si è manifestato un altro tema riguardante i movimenti di protesta nati negli ultimi mesi, come gli ‘artisti’ di San Isidro, alimentati anche dalla disponibilità di internet e delle reti sociali, che ha aperto nuovi spazi d’informazione ed espressione sull’isola. Ne è una prova il video contestatore ‘Patria y vida’ (allusione al ‘Patria o muerte!’ di Fidel Castro)’, prodotto fra L’Avana e Miami, che in 72 ore è stato riprodotto un milione di volte su YouTube.

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