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Uiguri cinesi sempre più minacciati, Pechino distrugge perfino i loro cimiteri

Il governo cinese negli ultimi sembra aver ordinato la distruzione di alcuni cimiteri appartenenti agli uiguri, minoranza musulmana di lingua turca che vive nel paese asiatico. A raccontarlo è un reportage della CNN che, grazie alla collaborazione con la comunità uigura e analizzando centinaia di immagini satellitari, ha scoperto che più di 100 cimiteri sono stati distrutti negli ultimi due anni. I cimiteri sono un luogo di incontro per gli uiguri, con la loro distruzione i funzionari comunisti cinesi cercano controllare le pratiche islamiche tradizionali di questa minoranza musulmana.

Il Partito Comunista Cinese non ha negato quanto raccontato dal colosso televisivo statunitense ma al tempo stesso ha fatto sapere, con una certa veemenza, che i governi “rispettano e garantiscono pienamente la libertà a tutti i gruppi etnici … di scegliere i cimiteri, nonché i funerali e i diritti di sepoltura”. Pechino ha definito la distruzione dei cimiteri una “delocalizzazione” perchè non sono stati rispettati i codici urbanistici ostacolando così le costruzioni future.

Un’altra inchiesta realizzata dall’agenzia di stampa francese AFP rivela che sono 45 i cimiteri musulmani distrutti dal 2014. I giornalisti di AFP hanno visitato diversi luoghi nei cimiteri distrutti dove hanno trovato numerose ossa disperse che gli scienziati hanno successivamente confermato essere resti umani.

Nel suo rapporto annuale per il 2020, Human Rights Watch ha criticato fortemente la Cina per le sue enormi violazioni contro diversi gruppi di minoranze religiose ed etniche all’interno del Paese sottolineando che questa è la più grave violazione al mondo dei diritti umani degli ultimi decenni. Pechino “vede i diritti umani come una minaccia esistenziale. La sua reazione potrebbe rappresentare una minaccia ancora maggiore per i diritti delle persone in tutto il mondo”, è il monito Human Rights Watch.

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