
Un malaccorto ambientalismo favorisce solo la criminalità legata allo smaltimento dei rifiuti
Il no al termovalorizzatore di Roma fu l’escamotage con cui Giuseppe Conte mandò a casa Mario Draghi che l’aveva sfrattato da Palazzo Chigi quando era giunto il momento di spendere con criterio i soldi forniti dall’Europa a seguito del Covid, ma l’opposizione agli impianti di smaltimento dei rifiuti in nome della tutela dell’ambiente sono soprattutto l’occasione perché chi ha meno scrupoli speculi su quello smaltimento in barba a ogni prescrizione di legge.
Secondo il Rapporto Ecomafia 2023 di Legambiente, riporta l’Espresso, il business illecito di rifiuti in Italia è un affare che muove circa 8,8 miliardi di euro all’anno. Le aziende che si occupano della gestione degli scarti, costrette a far fronte a ingenti spese per smaltirli, spesso ricorrono a reti criminali per ridurre i costi, affidandosi a sistemi illegali per smaltire materiali pericolosi e inquinanti. Le stime della Commissione Europea parlano di un mercato illecito che, nell’Unione Europea, genera entrate annuali comprese tra i 4 e i 15 miliardi di euro, con un valore medio di 9,5 miliardi. Inoltre, il 30 per cento del traffico totale in Europa è legato a operazioni che non rispettano le norme, che spesso vedono la Turchia come una delle principali destinazioni dei rifiuti smaltiti illegalmente.
Il 13 febbraio 2025, le autorità croate hanno arrestato 13 persone accusate di aver smaltito illegalmente rifiuti pericolosi provenienti anche dall’Italia. Pure la Spagna è stata al centro di un’operazione simile: a gennaio, la Guardia Civil ha diffuso immagini di rifiuti illegali, dopo aver smantellato un’organizzazione che da anni gestiva questo giro d’affari. Secondo le stime delle autorità spagnole, dal 2021 circa 40mila tonnellate di rifiuti provenienti dall’Italia sono state introdotte clandestinamente nel Paese, per un valore di circa 19 milioni di euro.
Nel 2023 in Italia i reati ambientali sono aumentati del +15,6% e si sono registrati in tutto 35.487 illeciti penali, per una media (in crescita rispetto agli anni precedenti) di 97,2 reati al giorno. Le ecomafie si stima, hanno guadagnato 8,8 miliardi, mentre a patire di più sono state le regioni del Sud: Campania, Sicilia, Puglia e Calabria e, a livello provinciale, Napoli, Avellino, Bari e Roma. L’ex sindaco di Roma Ignazio Marino, intanto approdato al Parlamento europeo con gli ecologisti di Avs (il tandem Bonelli-Fratoianni), continua da lì a battersi contro il termovalorizzatore della capitale, che il suo successore al Campidoglio Roberto Gualtieri ha deciso di realizzare.