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A voi il giudizio…

Fra gli errori ci sono quelli che puzzano di fogna, e quelli che odorano di bucato.

Indro Montanelli

Sono partiti da Bruxelles tutti e sette, quelli che il 27 e 28 febbraio scorso sono venuti in una missione ufficiale a Tirana. Un gruppo che potrebbero ricordare, ma soltanto come associazione di idee, i famosi personaggi dei due film altrettanto famosi, con lo stesso titolo, “I magnifici sette” (di John Sturges – 1960 e di Antoine Fuqua – 2016). E invece no. Erano semplicemente dei rappresentanti della Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento europeo. La loro missione era soltanto quella di raccogliere dati e informazioni attendibili, ben verificati e verificabili sulla reale situazione socio-politica albanese. Tutto ciò, in vista delle decisioni da prendere, a fine giugno 2019, riguardo al processo dell’adesione dell‘Albania nell’Unione europea. Ma la loro visita, prevista da tempo, ha coinciso con un periodo per niente tranquillo e normale in Albania. Da tre settimane decine di migliaia di cittadini, a più riprese, stanno manifestando nelle piazza di Tirana e di altre città. Le più imponenti manifestazioni sono state quelle di fronte ai palazzi del potere. Si protesta contro tutte le malefatte del governo. Si protesta e si continuerà a protestare contro l’allarmante corruzione, contro la connivenza del potere politico con la criminalità organizzata e altri raggruppamenti occulti e contro tanto altro. Queste sono delle realtà vissute e sofferte quotidianamente e da alcuni anni ormai, su tutto il territorio del paese. E siccome i ministri del governo albanese sono soltanto dei pupazzetti nelle mani del primo ministro puparo, allora chi protesta chiede le dimissioni del primo ministro, come primo passo e come conditio sine qua non verso la normalizzazione. Per poi dare vita, al più presto, alla costituzione di un governo transitorio, con poche e ben definite missioni e con l’unico obbiettivo: quello di garantire, a tempo debito, elezioni libere e oneste, non condizionate e manipolate. Delle elezioni come in tutti i paesi evoluti, compresi quelli dell’Unione europa, da dove provenivano anche i sette rappresentanti in missione ufficiale a Tirana il 27 e 28 febbraio scorso.

Il 28 febbraio, i sette rappresentanti del Parlamento europeo dopo aver incontrato, come previsto, tutti i fattori politici locali, hanno finito ufficialmente la loro missione con una altrettanto prevista conferenza stampa. Durante quella conferenza stampa, hanno dichiarato le loro opinioni, conclusioni e suggerimenti. A conferenza stampa finita e dopo essere stati resi pubblici i contenuti delle loro dichiarazioni ufficiali, sono stati in tanti quelli che sono rimasti delusi, disgustati, offesi e indignati. Perché quanto hanno dichiarato i sette rappresentanti della Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento europeo non aveva quasi niente in comune con la vera e vissuta realtà in Albania. Se avesse parlato il primo ministro non avrebbe detto altre cose. Con l’unica differenza però che da tempo il primo ministro non viene più preso sul serio. Sì perché, ogni giorno che passa, lui è diventato incredibile e ridicolo con le sue sfacciataggini, le sue bugie e le sue buffonate. Ragion per cui, anche le dichiarazioni dei sette rappresentanti del Parlamento europeo si devono prendere seriamente in considerazione e agire di conseguenza.

I rappresentanti della Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento europeo hanno dichiarato che “le elezioni (parlamentari del 25 giugno 2017; n.d.a.) erano libere e oneste”. Se loro, prima di fare queste dichiarazioni, fossero stati dovutamente e seriamente informati su quanto è accaduto realmente durante quelle elezioni, allora dovrebbero avere ben più “importanti e convincenti” ragioni per fare simili dichiarazioni. Ed era loro obbligo istituzionale farlo. Se loro avessero, per lo meno, letto e/o seguito, soltanto in questi ultimi mesi, quanto è stato scritto da diversi e importanti giornali internazionali e/o quanto è stato trasmesso da altrettanti e noti canali televisivi internazionali sulla massiccia, diffusa e significativa compravendita dei voti, allora dovrebbero avere un bel coraggio a fare simili dichiarazioni e prendersi una simile responsabilità. Perché ormai sono documentati e di dominio pubblico tanti fatti accaduti ed evidenziati che dimostrano il diretto, l’attivo e il diffuso coinvolgimento della criminalità organizzata per condizionare e/o manipolare significativamente il risultato delle sopracitate elezioni, dietro “accordi occulti e prestabiliti” con il potere politico al governo.

I rappresentanti della Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento europeo hanno dichiarato che “il parlamento [albanese] è legittimo”. Perciò anche “il governo [albanese] è legittimo”! Ma come può essere considerato “legittimo” un parlamento costituito dopo simili elezioni?! Un parlamento che, guarda caso, ha come presidente proprio l’ultimo ministro degli Interni della dittatura comunista, avendo lui, tra l’altro sulla coscienza anche tante vite umane in quel periodo. Perciò come può essere legittimo un governo votato da un simile Parlamento?!

Invece, per quanto riguarda le accuse dell’opposizione sulle significative manipolazioni delle elezioni, i rappresentanti della Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento europeo hanno dichiarato che sono delle accuse che devono essere trattate “dai tribunali e non dal parlamento”! Ma quali tribunali, quando tutto il sistema della giustizia, dati ed incontestabili fatti alla mano, sono ormai sotto il diretto controllo del primo ministro e/o di chi per lui?! Credere ad un simile “suggerimento” dei rappresentanti europei sarebbe una bella e buona offesa all’intelletto dei cittadini albanesi! Come minimo.

I rappresentanti della Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento europeo, riferendosi alla massiccia rassegnazione dei mandati parlamentari dei deputati dell’opposizione, hanno però dichiarato che “la rassegnazione dei mandati […] non è accettabile”! Cioè, secondo loro, in una simile e grave situazione, l’opposizione doveva continuare a fare la facciata di un “parlamento pluralista”, mentre la continua arroganza del primo ministro e della sua maggioranza non lascia il ben che minimo spazio d’azione all’opposizione. Così è stato dal 2013 in poi. Lo sapevano loro?

Quelle erano soltanto alcune delle insensate, irresponsabili e vergognose dichiarazioni fatte pubblicamente e ufficialmente il 28 febbraio scorso a Tirana da “I magnifici sette” rappresentanti della Commissione per gli Affari Esteri del Parlamento europeo. E quasi sempre cadendo in palesi contraddizioni logiche. Ma loro sanno qual era la loro vera missione. E anche perché si sono comportati in quel modo. Le cattive lingue stanno dicendo questi giorni in Albania, che il “potere” del primo ministro albanese e del suo tutore, un miliardario speculatore di borsa statunitense, fanno miracoli. Anche tra e con i rappresentanti dell’Unione europea. Ma quella non è e non può essere l’Europa Unita ideata dai suoi Padri Fondatori.

Chi scrive queste righe avrebbe molte altre cose da commentare e farle pubbliche, ma lo spazio è limitato. Lui si chiede semplicemente chi sono veramente, chi e cosa rappresentano realmente e a che gioco stanno giocando alcuni rappresentanti internazionali in Albania. E pensa di sapere anche la risposta. Per lui, a volte, meglio soli che male accompagnati. A voi il giudizio!

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