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Abusi e corruzione anche in tempi di pandemia

Il corrotto è incapace di chiedere perdono, è andato oltre […]. La corruzione gli ha
tolto anche quella capacità che tutti abbiamo di vergognarci, di chiedere perdono.

 Papa Francesco

Proprio così! Lo ha detto Papa Francesco il 30 marzo scorso, durante l’omelia della messa a Santa Marta. Riferendosi al Libro del profeta Daniele (Dn. 13/1-9; 15-62) e al Vangelo secondo Giovanni (Gv. 8/1-11), egli ha parlato di due donne: dell’innocente Susanna e dell’adultera colta in flagrante. Tutte e due sono state giudicate e condannate a morte. Susanna, da innocente, era stata accusata di adulterio da due giudici senza scrupolo che volevano abusare di lei. Mentre l’adultera, da peccatrice, era stata accusata da scribi e farisei ipocriti. Dio però, volendo dare dei chiari e significativi esempi a tutti, non ha lasciato morire le due donne. Per volere di Dio Susanna è stata scagionata dalle false accuse, mentre sono stati condannati i due giudici corrotti. Il Signore ha anche perdonato l’adultera, liberandola dagli scribi e i farisei, dando loro, come ha detto il Santo Padre, “un po’ di tempo per pentirsi”. Mentre ai giudici corrotti no. Papa Francesco, riferendosi a quei passaggi delle Sacre Scritture, è stato perentorio con i corrotti di tutti i tempi e in ogni parte del mondo. Riferendosi a loro, che Dio non perdona mai, Papa Francesco ha detto durante la sopracitata omelia che “…il corrotto è incapace di chiedere perdono, è andato oltre. Si è stancato? No, non si è stancato, non è capace. La corruzione gli ha tolto anche quella capacità che tutti abbiamo di vergognarci, di chiedere perdono. No, il corrotto è sicuro, va avanti, distrugge, sfrutta la gente…va avanti. Si è messo al posto di Dio”!

La storia ci insegna che, da che mondo è mondo, i corrotti e la corruzione hanno sempre causato danni enormi alla gente, in ogni parte del mondo. E continuano a farlo. Lo stanno facendo anche in Albania. Quanto è accaduto, soprattutto negli ultimi anni, e che purtroppo sta tuttora accadendo, rappresenta un’allarmante realtà che dovrebbe essere un’appello e un monito per tutti. Compresi anche i massimi rappresentanti delle istituzioni dell’Unione europea e dei singoli Stati. Tutti devono sapere ed essere consapevoli che i cittadini albanesi, tra l’altro, stanno soffrendo anche le conseguenze della galoppante corruzione, ben radicata in tutte le istituzioni dello Stato. Questa non è un’opinione, bensì una realtà vissuta quotidianamente in Albania. Cercare di corrompere tutti, tutti che si prestano alla tentazione della corruzione e ai profitti che ne derivano, nonostante nazionalità, madre lingue e cittadinanza, fa parte della strategia di gestione della cosa pubblica, quella realmente attuata in Albania.

Fatti accaduti alla mano, sembrerebbe che in Albania la corruzione e gli abusi di denaro pubblico stiano continuando anche in questo periodo di pandemia, non temendo per niente neanche il famigerato coronavirus, anzi! Dalle continue e documentate denunce pubbliche, fatte durante queste ultime settimane, risulterebbe che si stia pericolosamente abusando del denaro pubblico! Sembrerebbe che siano stati molti gli appalti abusivi, clientelistici e milionari, privi di ben che minima trasparenza. Secondo le denunce fatte, si tratterebbe di appalti classificati come “segreti” dalle istituzioni governative, in palese violazione della Costituzione e delle leggi in vigore. Le denunce si riferiscono a delle procedure abusive che non rispettano i parametri e i criteri previsti. Appalti riguardanti prodotti e mezzi necessari per affrontare la pandemia. Ma anche per delle ristrutturazioni di uffici governativi! Sempre secondo le denunce pubblicamente fatte, risulterebbe che durante queste ultime settimane ingenti somme di denaro pubblico siano state veicolate dal Tesoro dello Stato ai conti di determinati titolari di certi “contratti concessionari”, considerati come clientelistici dagli analisti. Tutto ciò, proprio in questo periodo di pandemia! Ed è soltanto quanto è stato pubblicamente reso noto ad ora. Tutto ciò, mentre nel frattempo tanti bisognosi, che hanno delle immediate necessità alimentari per la sopravvivenza quotidiana, non hanno avuto niente. Niente di tutto quello che ufficialmente è stato dichiarato e promesso a loro in questo periodo di pandemia e di severi restrizioni. Mentre ingenti somme di denaro pubblico vengono sperperate e divorate dai corrotti che gestiscono la cosa pubblica in Albania.

La galoppante e ben strutturata corruzione in Albania è ormai, purtroppo, un dato di fatto. E sia questa corruzione che molti allarmanti fenomeni ad essa connessi e/o derivati negli ultimi anni sono stati evidenziati e rapportati anche dalle istituzioni specializzate internazionali. Una di quelle ben note istituzioni è anche MONEYVAL (Comitato di esperti per la valutazione delle misure contro il riciclaggio di denaro e il finanziamento del terrorismo, una struttura del Consiglio d’Europa). Nel suo Rapporto ufficiale del 2018 si richiedeva alle autorità governative e statali in Albania di prendere le dovute misure per impedire il ben evidenziato riciclaggio del denaro sporco. In quel Rapporto ci si riferiva alla corruzione come un preoccupante problema. Nelle conclusioni del Rapporto per l’Albania si sottolineava che “…la corruzione rappresenta grandi pericoli per il riciclaggio del denaro [sporco] in Albania”. E poi proseguiva, riferendosi all’altolocata corruzione, specificando che “…legata spesso alle attività della criminalità organizzata, genera ingenti quantità di introiti criminali”. In seguito il rapporto, riferendosi alla [mancata] responsabilità delle autorità, specificava che “…l’attuazione della legge, ad oggi, ha avuto una limitata attenzione per combattere la corruzione legata al riciclaggio del denaro [sporco]…”! Queste conclusioni però non sono state prese in considerazione dalle autorità albanesi. Anzi, la situazione è peggiorata ulteriormente. Lo evidenzia senza ambiguità il Rapporto ufficiale di MONEYVAL per il 2019, pubblicato il 21 febbraio 2020 dal FATF (Financial Action Task Force). L’Albania è stata declassata e messa nella “zona grigia”. Nel rapporto si afferma che “…l’Albania rimarrà sorvegliata e sotto un allargato monitoraggio”! Il significato di questa affermazione si spiega da quanto previsto dalle normative, che regolano il funzionamento di MONEYVAL. Secondo quelle normative “…gli Stati si possono mettere sotto sorveglianza allargata nel caso in cui si identificano delle serie incompatibilità con gli standard…”.  E si fa riferimento agli standard stabiliti dalle istituzioni dell’Unione europea!

Purtroppo anche in questo periodo di pandemia in Albania, oltre alla corruzione e agli abusi della cosa pubblica, sembrerebbe che si stia proseguendo con il riciclaggio del denaro sporco. Si, perché le istituzioni internazionali specializzate identificano che una delle attività che favorisce il riciclaggio è anche l’edilizia. E non “a caso” durante il 2019 è stato verificato un notevole e allarmante aumento del numero delle licenze per le costruzioni. Soprattutto nella capitale. Ebbene, l’edilizia è proprio una delle pochissime attività che continua indisturbata anche in questo periodo di pandemia. Mentre da un rapporto ufficiale risultava che durante il 2019 l’edilizia ha ricevuto crediti dalle banche soltanto del 20% circa. Il resto sono stati degli investimenti di “sconosciuta provenienza”!

Chi scrive queste righe ricorda preoccupato al nostro lettore che proprio ad un paese come l’Albania, con questi gravi e allarmanti problemi con la corruzione ed il riciclaggio del denaro, il Consiglio europeo ha deliberato il 26 marzo scorso per l’apertura dei negoziati dell’adesione nell’Unione europea! Permettendo così ai corrotti di continuare indisturbati. Proprio quei corrotti per i quali Papa Francesco diceva che sono sicuri, vanno avanti, distruggono, sfruttano la gente, mettendosi al posto di Dio. Contro di loro bisogna soltanto ribellarsi per cacciarli via!

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