
La farsa continua, ma anche le gravi conseguenze
Questo austero filosofo sa bene che la vita è una misera farsa; ma questo buffone non dubita di interpretare una grandiosa avventura.
Jean Rostand; da “Pensieri di un biologo”, 1939
La saggezza secolare del genere umano, dovuta anche alle tante, tantissime esperienze vissute e spesso sofferte, è stata conservata e tramandata da generazione in generazione fino ai giorni nostri. E si tratta di un’eredità di valore inestimabile. Una saggezza quella, che viene trasmessa anche dalle favole. Ogni popolo ha le sue, oltre a quelle che oltrepassano i confini nazionali. Tali sono le favole scritte dal noto scrittore francese del ‘600, Jean de La Fontaine.
“La mucca, la Capra e la Pecora in società col Leone” è una di quelle favole, parte integrante della voluminosa raccolta intitolata Les fables (Favole; n.d.a.), pubblicata nel 1668. “Si narra che una volta stringesser comunella/ la Pecora, la Mucca, la Capra lor sorella,/ col gran signor del luogo che detto era Leone”. Così cominciava la favola. E la condizione in base alla “comunella” tra i quattro soci era “…che ognun insieme i danni e gli utili mettesse”. Dopo che fu stabilito quel patto, accade che un cervo rimase intrappolato in una fossa. Subito tutti andarono lì, avvisati dalla capra. Appena arrivato, il leone avverte che il cervo sara diviso in quattro parti. Con le sue unghie squartò la preda. E prese il primo pezzo “per la ragione ch’egli è Messer Leone”. E poi disse che un’altra parte “ancor spettami in sorte perché sono il più forte”. Prese le prime due parti, il leone aggiunse perentorio: “…La terza me la piglio perché sono il Leone,/ e se la quarta qualcuno osasse contrastarmi/ lo mangio in un boccone”.
Attualmente alcuni tra i “grandi del mondo”, figurativamente parlando, purtroppo si stanno comportando come il leone della favola. Nonostante le convenzioni e gli accordi internazionali tra gli Stati e nonostante le dichiarazioni ufficiali di collaborazione e di rispetto reciproco, alcuni di loro vogliono predominare e prendere tutto. Con il loro noto comportamento arrogante e spesso irresponsabile, ma anche con il loro narcisismo, alcuni “grandi del mondo” pretendono, costi quel che costi, di realizzare le loro ambizioni riguardanti delle convenienze economiche a vasta scala, nonché gli obiettivi geostrategici e geopolitici. Un’inconfutabile testimonianza sono le pretese e le ambizioni, comprese anche quelle territoriali, del nuovo presidente degli Stati Uniti d’America. Così come quelle del dittatore russo e di altri suoi simili.
Purtroppo attualmente, come dirette o indirette conseguenze delle mire espansionistiche di alcuni dei “grandi del mondo”, in diverse parti del pianeta si stanno combattendo guerre e conflitti armati. Guerre e conflitti che stanno causando decine di miglia di vittime innocenti, compresi bambini ed anziani. Quanto sta accadendo in Ucraina, nella Striscia di Gaza, anche durante le ultime settimane, ne è una chiara e orrenda testimonianza. Da qualche giorno, purtroppo, è cominciato un nuovo conflitto armato con dei pesanti bombardamenti aerei; quello tra Israele e Iran. Un conflitto che potrebbe aggravarsi ed avere delle drammatiche ripercussioni. Un conflitto che sta coinvolgendo non solo i diretti interessati, ma anche alcuni dei “leoni del mondo”.
Ma non sono solo loro che cercano di essere presenti, di decidere e, magari, di approfittare a livello internazionale. Ci sono anche dei “leoncini” che hanno una zona d’azione molto più limitata. Però anche loro sono arroganti, irresponsabili, ingannatori, narcisisti e, quando serve, anche buffoni. Il che genera serie preoccupazioni a livello locale, nonché gravi e drammatiche conseguenze per le rispettive popolazioni. Uno di quei “leoncini” da tredici anni ormai governa indisturbato in Albania grazie anche al “supporto internazionale”. Un “supporto” quello, in cambio di una “incondizionata disponibilità” garantita sia per alcuni dei “grandi dell’Europa”, sia per altri, da oltreoceano. E purtroppo il “leoncino” albanese ha accaparrato, l’11 maggio scorso, il suo quarto mandato consecutivo come primo ministro dell’Albania. Con tutte le derivanti conseguenze.
Lo ha fatto con il supporto della criminalità organizzata, come risulta da moltissimi fatti accaduti, documentati, registrati, pubblicamente ed ufficialmente denunciati alla mano, lo ha fatto, abusando dei fondi pubblici. Lo ha fatto con l’uso, vietato dalla legge, dell’amministrazione pubblica sia in campagna elettorale e sia il giorno delle “elezioni”. Lo ha fatto, avendo sotto il suo pieno controllo il sistema “riformato” della giustizia che ubbidiva ai suoi ordini. Lo ha fatto in tutti i modi. L’autore di queste righe considera un vero e proprio massacro elettorale quanto è accaduto sia durante la campagna elettorale che l’11 maggio scorso, il giorno delle “elezioni”. Alcuni capi di Stato e di governo europei ed i più alti rappresentanti delle istituzioni dell’Unione europea, hanno subito fatto gli auguri al “leoncino”, il primo ministro albanese per la sua “meritata vittoria elettorale”. E lo hanno fatto prima che uscissero i risultati ufficiali. Chissà perché tutto quell’appoggio e quella fretta?! Ma le cattive lingue ne hanno parlato tanto, elencando molti favori ottenuti ed interessi realizzati e/o da realizzare, in cambio del tanto necessario “sostegno dei grandi dell’Europa” per il “leoncino” albanese. Il nostro lettore è stato informato di tutto ciò (Appoggiano un autocrate corrotto in cambio di proficui accordi; 19 maggio 2025).
Il “leoncino” albanese, figurativamente parlando, durante questi ultimi tredici anni al potere come primo ministro, ha fatto suoi tutti i quattro poteri che controllano il funzionamento di uno Stato. E cioè il potere legislativo, il potere esecutivo, il potere giuridico e quello mediatico. I primi tre poteri sono stati maestosamente trattati da Montesquieu nella sua opera Lo spirito delle leggi (De l’esprit des lois; n.d.a.) pubblicata nel 1748. Mentre il quarto potere, quello mediatico, non era tale nel periodo in cui Montesquieu scriveva e pubblicava “Lo spirito delle leggi”. Adesso il “leoncino” albanese ha tutto il diritto di essere arrogante, di comportarsi e di gestire in modo irresponsabile il bene pubblico, di ingannare, cosa che lui fa molto bene e di continuo, senza batter ciglio. Lui adesso ha tutto il diritto di sfoggiare il suo ben noto narcisismo. Ma quando ci vuole lui può fare anche il buffone, soprattutto quando si trova in compagnia dei “grandi dell’Europa”. Come ha fatto esattamente un messe fa. Proprio un mese fa pioveva a Tirana, dopo giorni di bel tempo. Era il 16 maggio, il giorno durante il quale nella capitale dell’Albania si svolgeva il vertice della Comunità politica europea. E mentre pioveva, il primo ministro albanese si inginocchiava davanti alla presidente del Consiglio dei ministri dell’Italia. Lo ha fatto in tal modo da mettere in imbarazzo la sua “carissima sorella”. Il nostro lettore è stato informato anche di quell’evento internazionale (Preoccupanti ed ipocriti atteggiamenti dei ‘grandi dell’Europa’; 27 maggio 2025). Ma fare il buffone alcune volte serve, e lui, il “leoncino”, il primo ministro albanese lo sa molto bene, per sua personale esperienza con i “grandi dell’Europa e del mondo”.
Chi scrive queste righe è convinto che la farsa dei “leoni e leoncini” continua, ma anche le gravi conseguenze per milioni di esseri umani innocenti. Egli giudica molto preoccupante che i “grandi dell’Europa” continuino ad appoggiare il primo ministro albanese, rappresentante istituzionale della nuova dittatura sui generis restaurata ormai in Albania e che, grazie anche al loro appoggio, si sta consolidando continuamente. E come il leone della favola di La Fontaine “La mucca, la Capra e la Pecora in società col Leone”, che ha avuto tutti i quattro pezzi del cervo, anche il “leoncino” albanese ha fatto suoi i quattro poteri che controllano il funzionamento di uno Stato. E, parafrasando Jean Rostand, il buffone che gestisce la nuova dittatura sui generis in Albania “….non dubita di interpretare una grandiosa avventura”. E continua a farlo, nonostante tutto.