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Intervista a Danilo Casertano, fondatore di “scuole naturali”

Fondatore dei progetti Asilo nel Bosco, Asilo del Mare e del primo network di professionisti dell’educazione all’aperto denominato Scuole Naturali. Presidente dell’Associazione Manes. Formatore, scrittore, divulgatore e padre di cinque figli. Insomma, Danilo, tante esperienze. Da dove sei partito? E perché hai dato tanto interesse ad un modello educativo basato su una maggiore interazione bambini-comunità-ambiente?

Mi sono formato sul modello pedagogico di Waldorf e di Steiner. Ho insegnato per anni in asili e in classi elementari e medie dove ho seguito bambini e ragazzi con difficoltà di apprendimento, comportamentali e in abbandono scolastico. Da loro ho imparato tantissimo e soprattutto cosa non dovrebbe essere una scuola. Così, con colleghi e amici ho fondato nel 2009 l’Associazione Manes per aprirci al confronto e per raccogliere e promuovere nuove esperienze per una libera scuola pubblica.  Libera nell’insegnamento e nella ricerca pedagogica, aperta a tutti dove la responsabilità educativa risieda finalmente nelle persone e non nelle istituzioni. È fondamentale oggi rinnovare il paradigma educativo attraverso piattaforme di esperienze di apprendimento, fare formazione all’outdoor education, narrare il cambiamento, supportare studenti, famiglie e scuole, connettere persone e contenuti sviluppando la rete territoriale della comunità educante, stabilire partnership tra cultura, terzo settore, imprese e scuola.

Che cos’è una Scuola Naturale?

Una Scuola Naturale è un contesto in cui l’educazione è benessere, dove i bambini possono fiorire e dove lo stare bene (fisicamente, emotivamente, relazionalmente) è centrale e premessa di tutto il resto. L’accompagnamento e l’inclusione delle fragilità sono quindi aspetti prioritari di una scuola che vuole abbracciare il bambino a tutto tondo. In una Scuola Naturale si pone particolare cura nella relazione con i bambini e le bambine e attenzione ai loro bisogni di gioco e di attività strutturate dotate di senso e valore artistico e artigianale. È una scuola in cui si lavora sulle soft skills, sui talenti e sulle intelligenze multiple tenendo presenti i tre livelli di corpo, cuore e mente e salvaguardando i momenti dell’esperienza, della narrazione e del concetto come tasselli necessari per la vita. Insomma, un luogo in cui rispettare i tempi del bambino nella sua quotidianità e nel suo percorso di crescita e di sviluppo di talenti e competenze. In una Scuola Naturale si pone attenzione all’ambiente che educa, con un dentro caratterizzato da semplicità e qualità dei materiali, delle esperienze e delle proposte educative che sia congruente alla ricerca di un ritmo che alterna indoor ed outdoor e di un equilibrio tra online e offline. Una scuola in cui si ricerca l’artisticità e la bellezza come qualità da portare nei vari aspetti. Una scuola che si interroga sulla sostenibilità e sul rapporto con la natura, andando a costruire un sentimento di legame profondo/appartenenza con essa.

Tutto ciò prevede un modo differente di concepire le nostre realtà urbane e sociali. Non sei d’accordo?

Certamente. La piazza, il bosco, il parco, la biblioteca, il mercato e la comunità tutta devono essere riconosciuti come luoghi dell’educare. Gli educatori stessi devono formarsi per offrire una proposta sempre più integrata con il territorio per far sì che i bambini possano sviluppare la loro identità incontrando la comunità educante di cui hanno bisogno.

In tutto ciò il gioco deve essere affiancato all’attività didattica e i materiali utilizzati devono essere tutti naturali ed eco-compatibili.

Il mondo cambia e noi adulti dobbiamo dare ai bambini l’esempio e gli strumenti per affrontare questo cambiamento.

Cosa intendi quanto parli di comunità educante?

La risposta al fenomeno della povertà educativa minorile è la comunità educante; ovvero l’insieme dei soggetti coinvolti nella crescita e nell’educazione dei minori. In primis scuola e famiglia, ma anche organizzazioni del Terzo Settore, privato, sociale, istituzioni, società civile, parrocchie, università e i ragazzi stessi. Comunità educante è l’intera collettività che ruota intorno ai più giovani. Una comunità che cresce “con” loro, e non solo per loro; che educa gli adulti del domani, ma che si fa anche educare e cambiare da loro. Per far nascere una comunità educante è necessario coinvolgere tutti i soggetti del territorio nei progetti per riportare i ragazzi e le loro famiglie al centro dell’interesse pubblico. Condividendo strumenti, idee e buone pratiche è possibile raggiungere l’obiettivo comune di migliorare le condizioni di vita di bambini e ragazzi, che diventano non solo destinatari dei servizi, ma soprattutto protagonisti e soggetti attivi delle iniziative programmate e attivate.

La scuola naturale all’interno di una comunità educante

Esattamente. L’educazione all’aperto è l’anello di congiunzione che porta la scuola ad uscire dall’aula ed incontrarsi con il mondo, per imparare dal mondo stesso. La Scuola Naturale si relaziona con la Comunità Educante divenendo occasione di convergenza e di incontro delle diverse figure e dei diversi soggetti che mettono a disposizione i loro talenti in un’ottica di collegamento permeabile fra “dentro” e “fuori”.

Puoi fare degli esempi?

Il comune mette a disposizione dei luoghi all’aperto e riqualifica il giardino della scuola, il parroco sostiene il rinnovamento degli spazi, le insegnanti stringono accordi con l’oasi prossimale alla scuola, la biblioteca pubblica, la libreria di zona. La scuola stringe relazioni con le persone che abitano il territorio e le competenze delle diverse figure vengono messe a disposizione dei bambini come occasione d’apprendimento, sia entrando negli spazi scolastici sia introducendoli nel territorio. L’educatore diventa così l’accompagnatore del bambino nella realtà, selezionando occasioni d’incontro, percorsi ed esperienze educative e di apprendimento, affiancandolo nel momento in cui costruisce la sua interpretazione del contesto che lo circonda. Far uscire i bambini dal contesto tradizionale della scuola per farli interagire con la società è la premessa per fornire loro gli strumenti per affrontare la vita attraverso l’incontro con la vita stessa.

La Comunità Educante si presta a ciò predisponendosi per accogliere i bambini ponendosi l’obiettivo di diventare un mondo alla loro altezza in quello che diventa un dialogo virtuoso tra i vari soggetti dell’educazione.

Abitare il mondo è un atteggiamento attivo che si costruisce fin dall’infanzia valorizzando i bambini come i cittadini dell’oggi oltre che del domani, abituandoli sin da subito a dialogare in modo innovativo con gli spazi di natura e cultura.

Insomma, un vantaggio per tutta la comunità, non solo per i bambini. Come si può interagire con voi?

Semplice. Basta contattarci sul nostro sito (www.scuolaneturali.it). Scuole Naturali è una piattaforma per permettere a chiunque sia coinvolto nel mondo educativo di cercare i professionisti outdoor nella propria zona attraverso un motore di ricerca. Noi ci occupiamo di formazione al modello educativo delle Scuole Naturali, attraverso corsi online e in presenza sull’Outdoor Education, sulla Sostenibilità, sul rapporto tra Natura e Tecnologia e per una Pedagogia di Arte e Cura. Accompagniamo la transizione verso nuove modalità di fare scuola per offrire alle generazioni presenti e future un’educazione che sia al passo con i tempi. Il tutto attraverso corsi pratici con esperienze dirette per scoprire nuove opportunità per la realtà a cui appartiene chi ci contatta e sperimentare tutte le funzionalità seguendo i consigli dei più esperti in Italia, che da oltre 10 anni hanno formato in presenza e online più di 7000 persone. I percorsi di diversi livelli sono rivolti a gruppi, scuole ed enti e si declinano in base alla preparazione e agli obiettivi da raggiungere rilasciando un attestato di partecipazione. Sul nostro sito è possibile consultare il catalogo formativo per conoscere la proposta e le modalità di iscrizione e organizzazione dei percorsi formativi.

Dove possiamo trovare queste scuole?

Al momento in Italia ce ne sono una cinquantina. Sul sito  www.asilonelbosco.com potete trovare i contatti degli asili e delle scuole elementari. Per quanto riguarda le altre scuole c’è il sito della rete delle scuole all’aperto (www.scuoleallaperto.com) ma non recensisce anche le tante altre esperienze attive in Italia, perché a volte ci sono singole sezioni o singoli insegnanti che portano avanti progetti di questo tipo. In ogni caso tramite il portale delle scuole naturali possiamo aiutare chiunque a implementare progetti di outdoor education nel proprio territorio perché il mondo è pieno di tesori che dentro un’aula non c’entrano proprio.

Grazie Danilo

Perché la società dovrebbe sentirsi responsabile solo per l’educazione dei figli, e non per l’educazione di tutti gli adulti di ogni età?  – Erich Fromm (1900-1980)

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