Lettere

Mio figlio potato via dalla mia ex moglie

Riceviamo e pubblichiamo la lettera che ci ha inviato il Signor Giovanni Paolo Bocci al quale è stato sottratto il figlio, tenuto illegalmente in Kazakhstan dalla madre kazakha, destinataria di mandato di cattura internazionale e relativa richiesta di estradizione.

Cara Redazione del Patto Sociale,

Le scrivo in merito al caso di mio figlio Bocci Adelio Giovanni, cittadino italiano sottrattomi più di cinque anni fa.

Ebbene, nonostante un mandato di cattura internazionale con estradizione emesso dal Tribunale di Brindisi e ricerche per mio figlio come minore scomparso dall’Italia, a tuttora le nostre istituzioni non hanno mosso un dito.

Oltretutto ancora sto aspettando da parte del nostro ministero degli Esteri, dopo la lettera inviata nell’agosto del 2018 al ministro Moavero, una risposta riguardo al mio caso, di cui ve ne sarei grato se la pubblicate.

Le amare conclusione di questa vicenda penosa sono:

1) la mancanza di autorevolezza del nostro Paese, timido in materia di affrontare specialmente con paesi come il Kazakhstan di cui vi sono rapporti economici. Non capisco perché barattano la vita di un cittadino italiano, in questo caso mio figlio, portato illegalmente in questo paese.

L’attività viene solo svolta in maniera burocratica senza il dovuto coordinamento tra le varie funzioni e competenze.

2) Il nostro Paese e le sue decisioni non tutelano i propri cittadini come altri stati, impugnando fatti e battendo pugni sul tavolo.

3) Non si vuol far capire che le vittime in tutto sono i bambini, cui vengono cancellati i legami con una parte importante della propria vita.

Giovanni Paolo Bocci

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