A cinquanta anni dal rogo di Primavalle far conoscere la vera verità sugli anni bui e le violenze atroci
Sono d’accordo con l’on Walter Verini, del Partito Democratico, quando dice che la pacificazione, necessaria più che mai per l’Italia, non è un indistinto vogliamoci bene.
Oso dire di più, non è affatto necessario volersi bene, quello che è necessario è rispettarsi, rispettare le persone e le idee, contrastare la violenza verbale che, prima poi, ingenera disprezzo e poi odio e violenza fisica, e su questo punto molta sinistra ha molta strada da fare ancora.
Il rogo di Primavalle, la tragedia dei fratelli Mattei, bruciati vivi, e di tutta lo loro famiglia, che non ha mai avuto giustizia, rimangono un monito per ciascuno di noi sia che apparteniamo alla generazione che vide tanta feroce violenza per le strade o che siamo nati dopo, in anni più tranquilli.
Il nostro passato più buio deve essere definitivamente affrontato se vogliamo costruire un futuro senza altre tragedie, se vogliamo che la giustizia come la pietà non restino parole sulla carta.
Non occorre volersi bene, ognuno si sceglie amici e compagni di strada, chi ha fede sa di dover guardare al suo prossimo come guarda se stesso.
Chi fa politica ha il dovere di bandire certe parole dal proprio vocabolario, di considerare avversari politici, e non nemici, coloro che militano in altri schieramenti e che la democrazia è tale solo quando governo ed opposizione sanno lavorare per il bene comune dei propri cittadini e non solo per il proprio tornaconto elettorale.
Pacificazione è anche avere il coraggio di riconoscere i propri errori, non solo di enunciare quelli altrui, è volere fare chiarezza sul passato arrivando a quelle verità giudiziarie, che spesso sono mancate, ed effettuando vere indagini senza veli.
Bisognerà andare nelle scuole a spiegare ai giovani cosa significa pacifica convivenza e rispetto reciproco mentre, purtroppo, atti di intolleranza e violenza sono sempre più diffusi e molti esponenti politici dovrebbero assumersi la responsabilità delle conseguenze negative che sono derivate dalle loro violente affermazioni.