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La credibilità perduta, politica e scientifica

E’ evidente come ogni suggerimento proveniente dal mondo scientifico, troppo spesso in accordo con quello governativo, susciti da tempo irritazione soprattutto dovuta ad una progressiva perdita di credibilità direttamente proporzionale alla presenza di “scienziati”all’interno di trasmissioni televisive.

Nell’immaginario collettivo le professionalità di scienza e di medicina dovrebbero essere poco  avvezze alle luci della ribalta ma molto più inclini a rispondere, attraverso i risultati conseguiti, a qualsiasi domanda di natura medica o scientifica.

Il mediocre spettacolo, viceversa, offerto dei vari virologi, medici ed infettivologi (per fortuna non tutti)  sempre più presenti in televisione, ed ovviamente non operativi all’interno dei laboratori, non fa che confermare e giustificare ogni tipo di ritrosia ad accettarne la credibilità e conseguentemente le linee guida governative da questi ispirate.

Durante il primo lockdown si arrivò persino ad affermare come le mascherine non fossero necessarie ammettendo successivamente, e senza alcuna vergogna, come questa affermazione fosse stata dettata dalla loro scarsità, peraltro direttamente imputabile alla assoluta inefficienza del commissario nominato dal governo stesso. Questa perdita di credibilità ha trovato l’ennesima conferma dopo i mesi estivi culminati con “l’integrazione digitale delle scuole” attraverso i banchi a rotelle la cui priorità è risultata maggiore rispetto all’adeguamento dei mezzi pubblici e al finanziamento di strutture in supporto a quelle sanitarie e soprattutto alle RSA. Solo ora infatti, ripeto, solo ora, emergono chiari i riscontri statistici che indicano come il 91% dei decessi sia di persone con più di 70 anni rendendo quindi ancora più stringente la necessità di mettere in sicurezza le RSA, anche in questo caso abbandonate al loro destino.

Legare la seconda esplosione della pandemia ai comportamenti estivi, peraltro suggeriti ed incentivati dal governo stesso con i bonus vacanze, offre un’ulteriore motivazione allo scetticismo dilagante. II distanziamento sociale va mantenuto in ogni circostanza: una regola che tutti i cittadini italiani, o quantomeno buona parte di essi, hanno adottato persino all’interno dei nuclei familiari. Un comportamento generale consapevole che permette di evidenziare in tempo reale ed immediato le scellerate scelte in altri contesti, per esempio dei giovani nei diversi luoghi di aggregazione o dei tifosi.

In questo contesto di reciproca sfiducia si inserisce l’intenzione di ampliare il coprifuoco durante le vacanze di Natale portando il suo inizio addirittura alle 21 (ma sembra incerta ancora) e la chiusura dei ristoranti. Come elemento chiarificatore per evitare questa contrapposizione tra governo, medici e popolazione risulterebbe certamente interessante la semplice consultazione dell’andamento dei contagi che si manifesta generalmente dopo quindici (15) giorni dall’avvenuto contatto.

Il grafico dimostra chiaramente, ancora una volta, come sia stata l’apertura delle scuole, e quindi il  sovraffollamento dei mezzi pubblici, ad innescare l’impennata di contagi e poi la successiva escalation esponenziale. Il tutto ovviamente all’interno di un andamento dei contagi durante il periodo estivo stabile. quindi non azzerato. in seguito alle vacanze incentivate dal governo stesso attraverso il bonus vacanze. Una tesi che ovviamente viene rifiutata tanto dal mondo politico quanto da quello scientifico in quanto indicherebbe senza ombra di dubbio la responsabilità colposa se non addirittura dolosa delle autorità politiche governative ma anche locali e regionali per non avere istituito un servizio di mezzi pubblici in grado di incidere sul sovraffollamento.

In second’ordine lo stesso grafico evidenzia in modo inequivocabile la mancanza di visione strategica che invitava le autorità governative ad adottare degli orari differenziati per le scuole, sempre con l’obiettivo di evitare il sovraffollamento nei mezzi pubblici (https://www.ilpattosociale.it/politica/i-compiti-per-le-vacanze-estive-del-governo-conte/).

Lo scetticismo che la cittadinanza italiana comincia a manifestare in modo sempre più evidente trae la propria linfa vitale dallo spettacolo indegno che la politica e buona parte del mondo scientifico hanno offerto tra il primo ed il secondo lockdown, in un primo momento, durante il periodo estivo, negando l’esistenza della possibilità di un seconda ondata e successivamente attribuendo la responsabilità ai comportamenti estivi dei cittadini italiani.

La sintesi tra interessi politici e scientifici nasce dalla precisa volontà di entrambi di attribuire ad altri soggetti le proprie responsabilità per esserci ritrovati, ancora una volta, impreparati alla seconda ondata di contagi. Responsabilità, viceversa, che emergono sovrane come finalmente, con grave ritardo, stanno cominciando ad evidenziare anche le grandi  testate giornalistiche. La credibilità dei vari comitati politico scientifici e quella complessiva del governo e di alcuni ministri e commissari in particolare ne esce assolutamente azzerata.

Non comprendere la rottura di questo rapporto fiduciario tra cittadini e governo in carica mina l’essenza stessa della democrazia.

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