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Un atto di disprezzo verso i propri cittadini

Chiunque goda di un minimo di mobilità ha già avuto la possibilità di osservare come le città dalle 19 risultino vuote, con pochissima gente se non nelle immediate vicinanze di un supermercato, dimostrando in questo modo come la cittadinanza abbia già adottato il massimo livello del disciplinare di sicurezza

Se, come sembra, confermato, il nuovo Dpcm prevedrà un coprifuoco alle 21 o alle 22 per l’intero territorio italiano senza specificità in rapporto al livello di pandemia la democrazia in un attimo assumerà i connotati di uno Stato etico. In altre parole, è sufficiente osservare le nostre città negli ultimi giorni per capire come le persone abbiano già adottato delle misure preventive per evitare il contagio ed in particolar modo quelle più anziane terrorizzate da questa pandemia anche mediatica.

Imporre ora un coprifuoco (termine bellico che ricorda regimi totalitari) rappresenta semplicemente Il sigillo governativo ad una realtà già evidente ed espressione della libera scelta dei cittadini. La sua introduzione invece determina contemporaneamente l’uscita dalla democrazia nella quale il popolo è centrale e sovrano attraverso le proprie scelte. In pochi anni siamo passati da una democrazia rappresentativa e delegata alla supremazia dell’apparato statale in ogni sua forma rappresentativa sui propri cittadini.

Non comprendere e soprattutto non premiare i comportamenti già di per sé virtuosi della cittadinanza italiana (ovviamente parlo per le realtà che più conosco e per le fasce di età che frequento) rappresenta la fine di una civiltà e l’ingresso di fatto in uno stato Socialista il quale limita la libertà di ognuno in quanto incapace di gestire anche solo il concetto di diritto individuale alla scelta.

Mai come ora la sofferenza della cittadinanza dovrebbe venire premiata con un’apertura di fiducia assolutamente giustificata dai comportamenti già in atto e casomai impedire a quelle fasce di età che ancora oggi non osservano il minimo sindacale di prevenzione la possibilità di uscire la sera.

Il governo preferisce utilizzare un termine di guerra per dimostrare come non sia più al servizio ma contro la sua stessa cittadinanza. La democrazia non è un concetto astratto ma un principio che presenta determinati costi e responsabilità che vanno attribuite a chi ha ricevuto la delega tramite democratiche elezioni.

Solo nella democrazia diretta le responsabilità come gli effetti delle decisioni prese dai cittadini procurano vantaggi e svantaggi che ricadono sugli stessi elettori (come avviene nella più democratica Svizzera). In Italia, viceversa, in una democrazia a corrente alternata le responsabilità di una inefficienza governativa ricade interamente sulle spalle dei deleganti, cioè gli elettori cittadini (https://www.ilpattosociale.it/politica/i-costi-emergenziali-e-le-economie conservative/).

Il coprifuoco, come detto all’inizio, è un termine del lessico bellico. All’interno di questa guerra contro il covid-19 il primo nemico che non sa riconoscere neppure le virtù del proprio popolo è rappresentato dal governo in carica e da questa classe politica. Imporre un coprifuoco rappresenta il segno del disprezzo di un governo per i cittadini e per i loro comportamenti.

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