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In attesa di Giustizia: Apocalypse now

L’argomento trattato in questa rubrica rischia di diventare ripetitivo, ma tant’è: di questi tempi – in attesa di auspicati effetti benefici della riforma Cartabia – non c’è molto da commentare in un settore che rimane ingessato, con Tribunali che lavorano a scartamento ancora più ridotto del solito a causa delle conseguenze della pandemia e del lock down…e il legislatore che offre meno spettacoli di cabaret da quando l’ilare Fofò Bonafede, trasferitosi dal Ministero di via Arenula è tornato a cacciare ambulanze ed occuparsi di parafanghi ammaccati.

Forse, la crisi di produttività dipende in parte da un’altra circostanza e cioè che sono i Magistrati, soprattutto quelli del Pubblico Ministero, ad avere problemi che derivano non di rado da iniziative dei loro stessi colleghi: e se non funzionano le Procure la macchina della Giustizia penale rischia di incepparsi inesorabilmente.

Il caso più recente è quello del Procuratore Aggiunto di Avellino, Vincenzo D’Onofrio, che ha garbatamente richiesto ad un imprenditore di procurargli i biglietti per una  partita Juventus-Napoli con accollo del pernottamento a Torino (probabilmente, vitto compreso) per sé e per la sua scorta; appassionato non solo di calcio ma anche di mare, il P.M. in questione si è anche fatto mettere a disposizione gratuitamente una barca da diporto ed un gommone dal titolare di un cantiere navale, convintosi a fare la cortesia dalla frase “altrimenti potrei mandarti la Finanza”.

Cortesie tra amici cari e battute scherzose, così si è giustificato Vincenzo D’Onofrio: e se una così autorevole difesa è servita a garantirgli l’archiviazione del procedimento penale aperto nei suoi confronti, gentilezze e facezie gli sono costate la mancata riconferma del posto di Procuratore Aggiunto da parte del C.S.M. nonostante la ferma presa di posizione sia del suo predecessore che del Capo dell’Ufficio, concordi nel sostenere che questi comportamenti non comportano alcun appannamento della statura istituzionale del Collega. Ci mancherebbe altro, è uno sportivo e simpatico buontempone! e pensare che, tempo fa, a Milano a due manager di un’azienda operante nel settore delle forniture ospedaliere è stata contestata la corruzione per avere fatto omaggio di due cravatte (di Marinella, però…) a un primario ed in tal modo contribuendo “all’asservimento della pubblica funzione agli interessi del privato”. Se non altro sono stati assolti definitivamente in appello ma non prima di vedere impugnata dalla Procura (senza fortuna) la sentenza di assoluzione di primo grado.

Già, Milano: là dove il giorno del giudizio si allontana per Francesco Greco in favore del quale è stata chiesta l’archiviazione relativamente alle accuse per la nota vicenda del mancato avvio delle indagini sulla base delle dichiarazioni dell’avvocato Amara a proposito della loggia segreta “Ungheria”; tra poche settimane andrà in pensione e potrà godersi serenamente il meritato riposo.

Pensionato che ha poco da stare allegro è – invece – Piercamillo Davigo: nei suoi confronti, infatti, sembra imminente la richiesta di rinvio a giudizio per l’anomalo impiego proprio dei verbali di Amata seguito alla anomala corrispondenza con Paolo Storari.

Armageddon prossima ventura proprio anche per Storari, in buona compagnia di De Pasquale e Spadaro: gli ultimi due, birbanti, per la marachella combinata nascondendo – così pare – elementi favorevoli alla difesa nel processo cosiddetto ENI-Nigeria nel quale, nonostante questi estremi sforzi per “truccare la partita”, sono stati assolti tutti gli imputati.

Le indagini per omissione di atti di ufficio, sempre con riferimento all’affaire “Storari/Davigo” nel frattempo proseguono, invece, per l’Aggiunto del capoluogo lombardo Laura Pedio: chissà come andrà a finire ma una cosa è certa: per la Procura di Milano sono i giorni dell’Apocalisse.

Forse è davvero meglio la pensione: è più rilassante e magari anche gratificante perché si possono scrivere libri di memorie, come ha fatto Ilda Boccassini non privando il lettore di qualche ricordo che suscita prudèrie degne di Novella 2000 e che – tutto sommato – si poteva benissimo evitare. I dettagli, magari, ad una prossima puntata se il sistema giustizia non ricomincerà davvero a funzionare lasciando ai commentatori solo gossip e la ennesima puntata di qualche Amara vicenda.

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