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In attesa di Giustizia: terre di nessuno

Nel Parco di Yellowstone, che ricade nel Distretto Giudiziario del Wyoming, si estende una striscia di terra della superficie di circa 130 chilometri quadrati che sconfina nell’Idaho ed in quel territorio, quasi un enclave tipo Campione d’Italia, non ci abita nessuno il che pone un problema giuridico: secondo il VI emendamento della Costituzione Americana ogni imputato ha diritto ad un giusto processo di fronte ad una giuria composta da cittadini dello Stato e del Distretto in cui il crimine è stato commesso…Dunque se in quella lingua di terra venisse commesso un delitto non sarebbe concretamente possibile celebrare un processo per la mancanza di potenziali giurati: d’altronde, essendo un’area disabitata, è improbabile che venga commesso un reato da chicchessia e di qualsiasi natura; nessuno, correttamente, ha mai pensato di istituirvi un Tribunale di Contea vuoto.

Da noi invece, qualche anno fa, si è fatta una revisione della geografia giudiziaria perché alcuni Tribunali apparivano in sovrannumero rispetto al territorio, molti erano stati edificati distanti pochi chilometri di distanza uno dall’altro per offrire presidi di legalità in un tempo – quello della Unità d’Italia – in cui i mezzi di trasporto non erano quelli attuali e tra tutti primeggiava il Piemonte dove Casa Savoia ne aveva disseminati una quantità notevole (molti dei quali sopravvissuti), compreso un secondo Distretto di Corte d’Appello a Casale Monferrato in aggiunta a Torino. Spending review, redistribuzione delle risorse ed efficientamento del sistema sono risultati raggiunti ben al di sotto delle aspettative con questa riforma risalente al Governo Monti e non senza qualche singolare sviluppo come quello che riguarda la sede distaccata di Ischia del Tribunale di Napoli, inizialmente soppressa e riaccorpata al Capoluogo, poi riaperta con un andirivieni di fascicoli che facilitava smarrimento e prescrizione ed ora in procinto di essere nuovamente chiusa abbandonando un’isola con oltre 50.000 abitanti, che in stagione diventano circa 400.000, e sei Comuni, nelle mani dei soli Giudici di Pace che – tra l’altro – hanno competenza limitata e nessuna per il reato più frequentemente commesso a livello locale: l’abuso edilizio.

Non più tardi di qualche mese fa il Governo aveva rassicurato l’Ordine degli Avvocati di Napoli prorogando proprio a dicembre il provvedimento di riapertura provvisorio in essere in attesa dell’avvio del necessario iter legislativo volto alla stabilizzazione della sede ma il diavolo ci ha messo la coda, o meglio, il Consiglio Giudiziario (che è una sorta di propaggine locale del C.S.M.) con il voto determinante – guarda un po’ – dei magistrati.

Motivo: dopo il trasferimento di un giudice l’interpello per trovare chi lo sostituisse non è andato a buon fine, probabilmente a causa del sovrumano sacrificio richiesto a Suo Onore di prendere l’aliscafo alle 6,30 del mattino un paio di volte alla settimana per andare a fare udienza a Ischia…con la conseguenza di costringere tutti gli altri a prenderlo per raggiungere Napoli: poliziotti, carabinieri, testimoni, imputati, parti lese e periti e con ciò allontanando dalla sede di lavoro per molto più tempo del necessario una moltitudine di cittadini, parte dei quali costituiscono un presidio indispensabile della comunità come agenti delle forze dell’ordine, medici, infermieri, vigili del fuoco, ufficiali postali e via enumerando.

Non è il solo esempio: per limitarsi ad un altro che ha creato disagi notevoli per l’utenza lo si rinviene con la soppressione del Tribunale di Montepulciano che impone complicate trasferte fino a Siena, ma la lista continua.

A ciò si aggiunga che la sezione distaccata del Tribunale di Napoli a Capri era stata a suo tempo accorpata ad Ischia (competente anche per Procida) ed i profili critici devono essere moltiplicati per altre due isole, seppur più piccole.

Molti anni fa, per ragioni diverse, ad Anacapri fu chiusa anche la Casa Mandamentale, cioè un piccolo carcere locale, ma di questo si lamentarono solo i pochissimi detenuti che trovavano molto chic espiare la pena nell’Isola Azzurra.

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