Ciao a tutti! Sono tornata: Rossella Perricone, agrigentina doc e avvocata del Gruppo Toghe & Teglie. Dopo aver letto sulla nostra pagina Facebook i lamenti del nostro fondatore, Manuel Sarno, per un insipido baccalà che gli hanno somministrato in un ristorante chiccoso di Milano con vista sulla Madunina, ho pensato di dargli consolazione – condividendo anche in questa rubrica – la ricetta del baccalà alla palermitana o “allo sfincione”…altra categoria…e ricordatevi di diffidare dei locali trendy, come si dice lassù dalle vostre parti.
Questi gli ingredienti per 4/6 porzioni (poi dipende dagli appetiti…): un kg. di baccalà, quattro cipolle di Tropea, un litro di passata di datterini, un cucchiaio di pinoli ed uno di uvetta, olive nere, q.b. sale, pangrattato, zucchero, olio extravergine di oliva evo.
Iniziate sbollentando il baccalà, scolatelo e privatelo di pelle e lische.
Affettate le cipolle, mettetele in un tegame con un poco d’olio di oliva, un poco d’acqua e fatele appassire a fuoco basso, quindi aggiungete la passata diluendola con un altro poco d’acqua, salate, pepate e aggiustate con un poco di zucchero, se occorre.
A metà cottura aggiungete anche i pinoli e l’uvetta.
Ora, a cottura ultimata, in una teglia mettete un po’ di questa salsa, il baccalà tagliato a pezzetti. infine ricoprite con il resto del condimento, spolverizzando sopra del pangrattato che servirà a formare una crosta dorata.
Infornate a 200° per circa 20 minuti controllando la doratura durante la cottura e rimirando questo delizioso piatto mentre si avvicina il momento di metterlo in tavola e affondarvi le posate.
Non ditemi che è difficile, suvvia: mettetevi ai fornelli e buon appetito a tutti!