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  • Necessità di socialità

    Ormai lo dicono anche gli scienziati, la pandemia ha messo ancora più in evidenza la necessità di tornare ad avere rapporti umani, d’amicizia, d’affetto con altre persone anche per avere un effetto benefico sulla salute. C’è la necessità di socialità, di stare con gli altri, una necessità che si evidenzia anche con l’uso eccessivo dei social che ci mettono in comunicazione col mondo ma che ci impediscono la socialità reale, quella che avviene quando il rapporto di amicizia è vero, frutto di reciproca capacità di incontro e contatto. Le relazioni vere, profonde, sono molto più importanti, per la nostra salute fisica e mentale, per arginare i momenti fisiologici di tristezza, di quanto possano essere i beni materiali o il successo.

    Il direttore del progetto di studio sulle relazioni, studio iniziato già nei primi anni quaranta, prof George Vaillant, nel 2009 dichiarava che, dopo l’analisi degli studi effettuati, “l’unica cosa che conta veramente nella vita sono i rapporti con le altre persone, e le relazioni affettive fanno anche invecchiare meglio, l’amore è il segreto del benessere”. Certo i rapporti devono essere chiari e non creare dipendenze e gelosie atteggiamenti che spesso nascono da una sbagliata percezione di se, una mancanza di autostima, anche se camuffata da grande considerazione della propria persona. I rapporti sereni, le amicizie, gli affetti sono meglio di un farmaco per aiutarci a superare i momenti difficili ma proprio l’uso indiscriminato dei social ha creato nuove aridità, incapacità di provare sentimenti di empatia, di confrontarsi viso a viso con gli altri. Si parla di tutto a tutti ma non si riesce a dialogare con i propri famigliari, mancano amicizie solide e profonde. Siamo nell’era dei così detti legami liquidi che ovviamente si liquefano in continuazione lasciando le persone in un pericoloso vuoto, in una rinnovata solitudine effettiva ed affettiva, al di là di quanti like uno può vantarsi di avere. Troppi hanno paura di confidarsi guardando negli occhi un altro essere umano ma non hanno remore a raccontare di se, anche le cose più intime, a sconosciuti ai quali si è data l’amicizia via web.

    In questi anni di pandemia abbiamo sulla nostra pelle capito molte cose, abbiamo bisogno di uscire di casa, di incontrare persone, di scambiare parole con altri essere umani, per questo dobbiamo cominciare a modificare in parte il nostro modo di vivere, tornando a intrattenere relazioni umane dirette e cominciando a non dare in mano a bambini di pochi anni, a volte di pochi mesi, cellulari e strumenti con i quali impareranno a non socializzare condannandosi così a quell’infelicità che è spesso anticamera di malattie fisiche e dello spirito.

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