Sono 8,959 milioni, il 15,3% della popolazione, gli italiani sopra i 3 anni che hanno frequentato una biblioteca nell’ultimo anno. Il dato, presentato alla Fiera nazionale della Piccola e Media Editoria organizzata dall’Associazione Italiana Editori (AIE) a Roma, nasconde però profonde differenze, anzitutto tra le varie aree del Paese.
Frequentano la biblioteca il 21,7% dei cittadini con più di 3 anni nel Nord-est, meno del 10% nel Sud (8,6%) e nelle Isole (9,1%). Le quote più basse in Sicilia (6,9%), Campania (7,7%) e Calabria (8,8%). Fa eccezione la Sardegna, in linea con la media nazionale (15,9%). Il dato geografico è molto influenzato dall’offerta: in Sicilia, dove c’è la più bassa quota di fruitori (6,9%) si riscontra anche una scarsa presenza di biblioteche (18,4 ogni 100.000 abitanti). A Bolzano, dove la quota di fruitori sfiora il 37%, le biblioteche sono più diffuse (43,5 ogni 100.000 abitanti). Il risultato è che per ogni utente residente nel Sud si contano 2,5 utenti nel Nord.
Per fasce di età, la biblioteca risulta frequentata anzitutto da bambini tra i 6 e i 10 anni: il 38,7% (pari a 1,074 milioni di persone) ci è stato almeno una volta nell’ultimo anno. Percentuali simili nella fascia 11-14 (38,3%, pari a 894mila persone) e, a scendere 20-24 (36,1%), 15-19 (35,3%) e 3-5 (21,5%). Oltre tre milioni di ragazzi tra i 6 i 14 anni, iscritti quindi alla scuola dell’obbligo, non hanno messo piede in biblioteca nell’ultimo anno. Dopo i 24 anni, le percentuali dei frequentatori di biblioteche sul totale della popolazione crollano sotto il 20%: 16% nella fascia 25-34, a scendere nell’età adulta e poi anziana.
Differenze significative si rilevano anche tra i generi, replicando squilibri che peraltro sono rilevati anche negli indici di lettura: le donne e ragazze che frequentano le biblioteche sono il 17,2%, contro il 13,2% di uomini e ragazzi. La forbice più larga è nella fascia 15-19: 43% di ragazze contro il 28,4% dei ragazzi.