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  • Toghe&Teglie: Decamerone 2020

    Ricordate la storia di quel gruppo di giovani che, per sfuggire alla peste, per dieci giorni si trattengono fuori Firenze raccontandosi novelle per passare il tempo senza annoiarsi e senza bisogno di hashtag di suggerimento? Ecco, il Gruppo Toghe & Teglie si è inventato qualcosa di simile. O meglio, l’idea è stata di Guido Anetrini, penalista torinese, tradotta dagli Amministratori in un concorso on line “a tappe”:  periodicamente viene dato un tema per la realizzazione del piatto. E l’articolo di oggi esce per la prima volta con tre firme: quella del fondatore del Gruppo, di chi ha avuto lo spunto per questa nuova avventura e di chi ha realizzato per la prima volta un piatto premiato.

    L’aspetto più complicato della iniziativa è seguire la straordinaria produzione di manicaretti proveniente da ogni parte d’Italia e – di volta in volta – individuare un criterio per premiarne uno. Tutti, in realtà, meriterebbero un riconoscimento, una menzione ma non è possibile…e in fondo, nessuno vuole vincere niente ma tutti vogliono partecipare: è un modo per restare uniti, passare il tempo a casa con uno scopo in più del semplice mettere in tavola qualcosa, è anche un impegno che aiuta a tenere più alto il morale e a rinsaldare rapporti umani che nel caso di Toghe & Teglie non sono o non sono destinati a restare virtuali.

    Dieci giorni sono già abbondantemente passati da quando è partita questa iniziativa e molte altre tappe di “Togategliati, combattiamo il Covid-19” aspettano il Gruppo prima che l’emergenza finisca: affronteremo il tempo che verrà con la determinazione che serve ma anche con il sorriso condividendo tra noi amici l’impegno profuso ai fornelli anche per dare soddisfazione alle nostre famiglie. La tavola è qualcosa che si divide con chi si vuol bene e quando si cucina lo si fa con amore.

    Non pretendiamo di essere un esempio, magari uno stimolo per altri sì, per altre categorie e gruppi di persone ad individuare dei modi per alleviare lo stress psicologico che c’è  (alla lunga si fa sentire) e che deriva dal restare in casa e in molti casi inattivi e preoccupati per la salute, il lavoro, il futuro. Le nuove tecnologie e i social media da questo angolo prospettico aiutano e non poco.

    A questo punto non resta che proporre la ricetta che ha vinto la prima tappa del concorso: il risotto tricolore a firma della veneziana Anna Paola Klinger. Piatto scelto per la originalità non disgiunta dalla facilità di realizzazione e l’effetto ottico che ne fa  un piatto  patriotticamente appetitoso.

    La ricetta è banale, dice Anna Paola Klinger. Preparate tre diversi risotti facendo attenzione ad una cottura che li mantenga al dente:  al pomodoro, con formaggi o alla parmigiana e con gli spinaci che prevedono solo la miscela degli ingredienti in più alla base tradizionale del risotto. Ed questa è la parte più complessa o lunga, dovendo badare a tre preparazioni contemporanee o consecutive.

    Intanto imburrate e spolverate di pan grattato una tortiera a cerniera in cui verserete a strati i tre risotti compattandoli bene ed aggiungendo in ultimo, pangrattato e formaggio grana. Passate in forno a 200 gradi per dieci minuti più cinque di grill, poi lasciate raffreddare almeno dieci minuti (il tortino rimane comunque caldo) e servire a fette.

    Da tutti noi, del Gruppo T&T un abbraccio virtuale ma sincero ai lettori de Il Patto Sociale, a tutti i vostri cari, ovviamente anche a chi si occupa della redazione del settimanale, a chi contribuisce in vesti diverse a dargli contenuti e continuità. Passerà anche questa…lunga vita!

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