combustibili

  • La Commissione conclude il progetto con l’Agenzia internazionale per l’energia che ha aiutato gli Stati membri a ridurre la dipendenza dai combustibili fossili russi

    La  Commissione conclude un progetto relativo allo strumento di sostegno tecnico che ha sostenuto 17 Stati membri negli sforzi per eliminare gradualmente la dipendenza dai combustibili fossili russi, come indicato nel piano REPowerEU.

    Il progetto è stato avviato nel marzo 2022 mediante un apposito invito nell’ambito della risposta della Commissione alla crisi energetica provocata dall’attacco della Russia contro l’Ucraina. La Commissione, insieme all’Agenzia internazionale per l’energia, ha fornito ai partecipanti consulenza e sviluppo di capacità per individuare e intraprendere riforme e investimenti specifici nel settore delle energie rinnovabili, dell’efficienza energetica, della produzione di idrogeno rinnovabile e di soluzioni innovative per decarbonizzare l’industria in linea con gli obiettivi di REPowerEU. I 17 Stati membri partecipanti sono Belgio, Bulgaria, Repubblica Ceca, Estonia, Irlanda, Grecia, Spagna, Croazia, Italia, Cipro, Ungheria, Polonia, Portogallo, Romania, Slovenia, Slovacchia e Finlandia. Il progetto ha aiutato concretamente gli Stati membri a prepararsi per l’inverno e per i mesi successivi, sostenendo nel contempo il loro percorso verso l’azzeramento delle emissioni nette. Lo strumento di sostegno tecnico è il principale strumento di cui dispone la Commissione per fornire sostegno tecnico alle riforme nell’UE, su richiesta delle autorità nazionali. Fa parte del quadro finanziario pluriennale 2021-2027 e del piano per la ripresa dell’Europa.

  • Lo stop alle fonti fossili farà risparmiare 12mila miliardi di dollari. Nel 2050

    Il mondo potrebbe risparmiare almeno 12mila miliardi di dollari, smettendo di bruciare i combustibili fossili entro il 2050. Lo afferma un nuovo studio dell’università di Oxford, pubblicato il 13 settembre, sulla rivista scientifica Joule. Un aumento del 55% dell’utilizzo delle energie rinnovabili basterebbe infatti per sostituire quasi interamente petrolio, carbone e gas. L’eliminazione graduale di queste fonti però non aiuterebbe soltanto ad arginare l’emergenza climatica in corso, abbattendo le emissioni di CO2, ma contribuirebbe anche a ridurre le spese energetiche.

    “Le rinnovabili sono più economiche” rispetto ai combustibili fossili, secondo Doyne Farmer, economista di Oxford e coautore dello studio. I loro costi di gestione sono “in calo da decenni» e, accelerando sulla transizione ecologica, si abbasseranno sempre più velocemente in futuro.

    Per arrivare a questo dato, i ricercatori hanno confrontato le previsioni di crescita dei principali modelli energetici con i dati sul costo effettivo dell’accumulo di energia solare, eolica e delle batterie negli ultimi decenni. Lo scenario futuro, che risulta dall’analisi, è positivo: i prezzi dell’energia pulita scenderanno infatti molto di più, rispetto a quanto stimato fino ad oggi. Un calo così rapido dei costi “è diverso da qualsiasi cosa osservata in qualsiasi altra tecnologia energetica in passato”, scrivono gli autori. La prospettiva è confermata anche dalle tendenze attuali. I costi del solare, per esempio, “si stanno già abbassando fino a due volte più velocemente delle proiezioni più ottimistiche”.

    Quindi la sostituzione dei combustibili fossili e il passaggio graduale a batterie ricaricate da vento o sole, veicoli elettrici e altre tecnologie verdi entro la metà del secolo non avrà effetti positivi soltanto sulle emissioni di gas serra, che accelerano il surriscaldamento globale. Porterebbe infatti il mondo a risparmiare almeno 12mila miliardi di dollari.

    “La nostra ultima ricerca mostra che l’aumento delle tecnologie verdi continuerà a ridurre i loro costi e più velocemente andiamo, più risparmieremo. – ha aggiunto anche Rupert Way, ricercatore post-dottorato a Oxford e autore principale dello studio – Accelerare la transizione ecologica è ora la soluzione migliore non solo per il pianeta, ma anche per i costi energetici».

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