Comunicazione

  • Il sovranismo mediatico ed il dubbio socratico

    Esiste una corrente di pensiero estremamente pericolosa e detestabile che avrebbe l’intenzione, ergendosi a censore in virtù di una non meglio identificata superiorità morale ed ideologica, di porre un limite alla divulgazione di notizie “false” specialmente in questo periodo di ennesima pandemia di covid.

    Andrebbe ricordato a lorsignori come la democrazia non può prevedere alcun limite all’espressione del pensiero del singolo cittadino, il quale ovviamente se ne assume, in relazione ai contenuti, tutte le responsabilità penali e civili.

    Si cerca, invece, di imporre una sorta ‘Pensiero Unico’ come espressione di una forma   di totalitarismo mediatico la cui prima apparizione e, peggio ancora, di certificazione istituzionale si potrebbe individuare nella istituzione di una commissione parlamentare nel luglio 2020 relativa alle fake news.

    Il desiderio di porre un filtro, quindi un vincolo, e conseguentemente un istituto censore dotato di questo potere, alla libera circolazione delle notizie risulta talmente evidente in quanto, sempre in relazione al carosello mediatico, questa commissione ed il Parlamento non si sono mai preoccupati della posizione del nostro Paese all’interno della classifica mondiale della libertà di stampa.

    Il tutto si delinea come quanto di più indegno all’interno di uno stato democratico nel quale gli organi istituzionali, invece di attivarsi per il mantenimento di una pur sempre migliorabile libertà di pensiero ed espressione, si preoccupano degli effetti, spesso risibili, delle teorie ridicole dei no Green pass, come dei terrapiattisiti, e contemporaneamente di verità “scientifiche” considerate assolute poi spesso smentite dallo stessa comunità.

    Andrebbe ricordato a questi dotti signori assieme agli esponenti delle istituzioni parlamentari, che oggi come allora si ergono a  tutori della verità assoluta in nome di una superiorità intellettuale ed etica e, di conseguenza, come gli unici “distributori” della verità, nel momento in cui si ponga un limite alla diffusione delle notizie, fermo restando le responsabilità penali quanto  civili, verrebbe meno la stessa democrazia la quale prevede appunto la libertà indipendentemente dai contenuti o dai divulgatori.

    In verità questo tentativo rappresenta semplicemente una pessima “riesumazione di obsoleti contenuti politici ed ora mediatici” di un’ideologia post-comunista la quale ritrova nella gestione mediatica la possibilità di imporre i medesimi paradigmi espressione di una propria superiorità intellettuale etica e morale.

    Un totalitarismo che si estende ovviamente nel non prevedere ogni possibilità, anche solo del dubbio in relazione alla continua evoluzione del mondo scientifico, come è normale vista l’eccezionalità della situazione. A questa normale difficoltà e tourbillon comunicativo, tuttavia, la cittadinanza dovrebbe dimostrare un’assoluta fiducia priva di ogni dubbio quasi in segno di una propria sottomissione al mondo della scienza e di una parte del ceto politico. In questo contesto andrebbe ricordato come il trenta  giugno  del 2021 all’interno de Il Messaggero venne pubblicato il risultato di una ricerca della Washington University School of Medicine nella quale si affermava come la seconda dose del vaccino assicurasse una immunizzazione   per almeno  3-5 anni (https://www.ilmessaggero.it/salute/ricerca/pfizer_moderna_vaccini_durata_immunita_studio_varianti_ultime_notizie_news-6053222.html). La dinamica della pandemia delle ultime settimane di fatto ridicolizza le conclusioni a soli pochi mesi da questa ricerca espressione di un’altra “certezza scientifica” ma proprio grazie alla sublimazione del Dubbio Socratico applicato, allora come oggi, questa notizia risulta passata nell’oblio senza che abbia determinato alcuna reazione antiscientifica e tantomeno ispiratrice di un passaggio verso le teorie no-vax.

    Purtroppo la complessa gestione pandemica viene utilizzata dai promotori della supremazia del Pensiero Unico ancora una volta come un’occasione finalizzata all’imposizione della propria supremazia ideologica etica la quale utilizza i fallibili risultati scientifici in continua evoluzione con l’obiettivo di imporre i propri dogmi morali, etici ed ideologici.

    Questa miserabile declinazione di un nuovo “socialismo mediatico” trova la propria massima espressione nella gestione di molti programmi televisivi sia pro vax che no vax: in quanto il confronto tra opinioni diverse, se non addirittura opposte, presuppone la dimostrazione di competenze minime non necessarie nelle trasmissioni ad indirizzo unico.

    Anche la elementare libertà di espressione di incompetenze più assolute rappresenta una garanzia democratica e si può porre come base per l’evoluzione del progresso ed un termine di riferimento dal quale sottrarsi. Contemporaneamente a questa strategia mediatica umiliante per un paese democratico per comoda convenienza politica si omette di commentare come l’Italia nella classifica della Libertà di Stampa risulti al settantasettesimo (77°) posto. Un risultato vergognoso e non perché non esistano giornali a sufficienza o format televisivi ma perché giornalisti ed editori hanno scelto di divulgare semplicemente la propria ideologia di appartenenza o dell’area politica di appartenenza.

    Socrate diede il valore e i connotati di una forma di intelligenza al Dubbio verso chi proponeva certezze: egli sapeva di non sapere. Un sano bagno di umiltà sarebbe certamente rigeneratore per la nostra democrazia anche solo per comprendere come dimostrare di avere un dubbio nei confronti di granitiche certezze non comporti automaticamente appartenere alla fazione avversa come gli “illuminati del pensiero unico” credono e vorrebbero imporre.

    Il dubbio si manifesta, invece, come una limpida espressione di quel processo di crescita complessiva il quale per fortuna di ideologico non ha proprio nulla.

  • Twitter ban in Nigeria to end ‘very soon’, information minister says

    ABUJA, Sept 15 (Reuters) – Nigeria said on Wednesday it expects to end its ban on Twitter in a “few more days”, raising hopes among users eager to return to the social media platform three months after the suspension took effect.

    The ban, announced in June, has hurt Nigerian businesses and drawn widespread condemnation for its damaging effect on freedom of expression and the ease of doing business in Africa’s most populous nation.

    But Information Minister Lai Mohammed told a post cabinet media briefing the government was aware of the anxiety the ban had created among Nigerians.

    “If the operation has been suspended for about 100 days now, I can tell you that we’re just actually talking about a few, just a few more days now,” Mohammed said without giving a time frame.

    When pressed further, Mohammed said authorities and Twitter officials had to “dot the I’s and cross the T’s” before reaching a final agreement.

    “It’s just going to be very, very soon, just take my word for that,” he said.

    The government suspended Twitter after it removed a post from President Muhammadu Buhari that threatened to punish regional secessionists.

    It was a culmination of months of tension. Twitter Chief Executive Jack Dorsey’s posts encouraging donations to anti-police brutality protests last October and Twitter posts from Nnamdi Kanu, a Biafran separatist leader currently on trial in Abuja, infuriated authorities.

    Last month, Mohammed told Reuters the Twitter ban would be removed before the end of this year, adding that the government was awaiting a response on three final requests made of the social media platform.  The ban is just one area of concern for free speech advocates. Nigeria dropped five spots, to 120, in the 2021 World Press Freedom Index compiled by Reporters Without Borders, which described Nigeria as one of the most dangerous and difficult West Africa countries for journalists.

    Reporting by Felix Onuah, Writing by MacDonald Dzirutwe, Editing by William Maclean

  • In viaggio con Connecting Europe Express, il treno europeo simbolo di innovazione e sostenibilità

    E’ iniziato a Lisbona il 2 settembre e terminerà a Parigi il 7 ottobre il viaggio del treno speciale Connecting Europe Express, iniziativa di punta per l’Anno europeo delle ferrovie 2021, che attraverserà più di 100 città europee nel giro di cinque settimane durante le quali sono previsti eventi e conferenze.

    Tutte italiane le tappe dal 5 al 9 settembre: Torino. Milano, Genova, Vaiano, Roma, Nogara, Brennero. Proprio durante la sosta nel capoluogo lombardo è stata sottolineata dalla Coordinatrice Europea del Corridoio del Mediterraneo, Iveta Radičová, l’importanza di investire, attraverso il Next Generation EU, nel settore delle tecnologie e delle comunicazioni affinché le persone possano il più possibile connettersi con le istituzioni dell’UE e permettere a queste ultime di conoscere al meglio i comportamenti e le necessità dei cittadini dell’Unione. Non poteva perciò che essere il treno a simboleggiare l’idea di connessione tra le genti e le città e Milano ben si colloca in questa strategia perché, come ha dichiarato Herald Ruijters, Direttore Generale DG Move della Commissione europea, “è centrale nella prospettiva nazionale e regionale e all’interno dell’Europa. E’ una scommessa per le numerose vie di comunicazione, per la digitalizzazione delle comunicazioni poiché sta rivestendo un ruolo strategico nel processo di decarbonizzazione dei trasporti per il quale l’UE si sta impegnando fortemente”. Il capoluogo meneghino ha un ruolo strategico grazie alle sue autostrade e alla posizione geografica, da un lato è collegata all’Europa continentale, dall’altra ai Balcani e all’intero bacino del Mediterraneo, per non parlare delle infrastrutture, come l’aeroporto di Malpensa che rivestirà un ruolo fondamentale per i prossimi giochi olimpici invernali.

    Il PNRR italiano ha destinato 62 miliardi di euro per gli interventi sulle infrastrutture e sulla logistica.

    Connecting Europe Express è il risultato di una importante cooperazione tra la Commissione europea, la Comunità delle ferrovie europee (CER), operatori ferroviari europei, gestori dell’infrastruttura e numerosi altri partner a livello locale e dell’UE. Un intenso percorso in treno, quale simbolo degli obiettivi di sostenibilità, innovazione e sicurezza che l’Unione europea persegue in tutte le sue politiche.

  • Accordo tra Fs e Snam per l’alimentazione a idrogeno dei treni

    L’idrogeno bussa alle porte del trasporto ferroviario per prendere il posto dei combustibili fossili. Con questo obiettivo il gruppo Fs Italiane e Snam hanno sottoscritto un accordo per valutare la fattibilità tecnico-economica e nuovi modelli di business in Italia.

    È il primo accordo in Europa tra un operatore ferroviario nazionale e un operatore energetico e di fatto è una prima possibile applicazione dell’idrogeno nel sistema che può innescare la trasformazione. L’accordo, firmato dagli amministratori delegati del gruppo Fs Italiane, Gianfranco Battisti, e di Snam, Marco Alverà, prevede la realizzazione di analisi e studi di fattibilità e lo sviluppo di progetti congiunti su linee ferroviarie convertibili all’idrogeno sul territorio nazionale. In particolare, Fs Italiane e Snam costituiranno un gruppo di lavoro con l’obiettivo di valutare possibili progetti pilota che prevedano la sostituzione dei combustibili fossili con idrogeno.

    Le due società sperimenteranno soluzioni tecnologiche innovative legate alla produzione, al trasporto, alla compressione, allo stoccaggio, alla fornitura e all’utilizzo dell’idrogeno per contribuire allo sviluppo della mobilità sostenibile. L’accordo con Snam conferma l’importanza, per Fs Italiane, di “incentivare la mobilità sostenibile, in piena coerenza con gli indirizzi europei del green new deal”, afferma Gianfranco Battista, amministratore delegato del gruppo Fs Italiane. I trasporti ferroviari a idrogeno rappresentano in questo senso una “fondamentale innovazione in grado di rendere più ecologici i viaggi di passeggeri e merci sulle residue tratte ferroviarie non ancora elettrificate”, conclude il manager.

    Sempre nell’ambito del trasporto ferroviario, nei mesi scorsi Snam ha sottoscritto anche un accordo con il costruttore di treni Alstom per sviluppare i treni a idrogeno in Italia. L’intesa raggiunta con il gruppo Fs Italiane rappresenta un “passo importante nella promozione di una filiera dell’idrogeno in Italia partendo da settori cruciali per la decarbonizzazione come il trasporto di persone e merci”, afferma Marco Alverà, amministratore delegato di Snam. Grazie a questa collaborazione si punta a realizzare “infrastrutture per convertire rapidamente a idrogeno treni attualmente alimentati a diesel in Italia e così acquisire una leadership tecnologica da capitalizzare anche a livello internazionale”.

    L’importanza per la transizione verso l’idrogeno è ormai ribadita sia dal mondo imprenditoriale che dagli esponenti politici. Nei giorni scorsi, ad esempio, il ministro dello sviluppo economico, Stefano Patuanelli, ha evidenziato che si tratta di una “partita fondamentale a livello europeo e l’Italia non può non essere protagonista”.

  • I dipendenti di Twitter potranno lavorare da casa in modo permanente anche dopo l’emergenza Covid 19

    Si potrà lavorare da casa in modo permanente, anche dopo il superamento del blocco del Coronavirus. E’ quanto ha fatto sapere ai dipendenti il CEO di Twitter, Jack Dorsey, in una e-mail inviata il ​​12 maggio scorso. Per il principio secondo il quale la sicurezza delle persone viene prima di tutto il colosso del web ha incoraggiato il suo personale al telelavoro dall’inizio di marzo trasformando poi l’invito ad unica modalità lavorativa da metà marzo. Mentre alcuni dipendenti possono lavorare da casa a tempo indeterminato, altri che lavorano in posti che richiedono la presenza fisica, come la manutenzione dei server, dovranno tornare, se necessario. Chi invece desidera ritornare alla propria postazione dovrà aspettare fino a settembre. E quando si aprirà, fanno sapere dall’azienda, neanche a dirlo, con un tweet, lo si farà gradualmente. Intanto i viaggi di lavoro dei dipendenti sono stati sospesi fino a settembre e che per il 2020 non si terranno eventi aziendali di persona.

  • Operativo il servizio ferroviario postale tra la Lituania e la Cina

    A Pasqua in Lituania è arrivato il primo treno postale dalla Cina. Il nuovo servizio ferroviario inaugura “un ulteriore, affidabile ed efficiente canale logistico tra la Lituania e la nazione asiatica”, ha scritto il ministro lituano dei Trasporti e delle Telecomunicazioni, Jaroslav Narkevic, in una lettera indirizzata all’ambasciatore cinese a Vilnius, Shen Zhifei. La nuova tratta, ha osservato il ministro, rilancerà e consoliderà la collaborazione tra Lituania e Cina.

    Partito il 3 aprile dalla municipalità di Chongqing, nel sud-ovest della Cina, il primo convoglio ferroviario “China Post” CR Express, con a bordo un carico di forniture mediche urgenti e 42 Teu di colli da consegnare, è arrivato a Vilnius il 12 aprile. I pacchi in consegna saranno successivamente trasferiti in altri Paesi europei.

    “Grazie a questa nuova rotta, specialmente in questo difficile periodo segnato dalla pandemia di coronavirus, abbiamo inaugurato una nuova era all’insegna di una maggiore e più stretta cooperazione per soddisfare le aspettative dei consumatori, valutando non solo i tempi di consegna e i prezzi, ma anche il rispetto dell’ambiente”, ha scritto il ministro Narkevic. “E’ una grande responsabilità e allo stesso tempo un enorme segno distintivo della stretta ed efficace collaborazione in corso tra le compagnie postali e ferroviarie dei nostri Paesi”.

  • Bruxelles e gli Stati della Ue studiano come rendere sicuro il 5G

    La Commissione europea, l’Agenzia dell’Unione Europea per la cybersicurezza (ENISA) e gli Stati membri dell’UE hanno pubblicato una relazione sulla valutazione coordinata dei rischi per la cybersicurezza delle reti di quinta generazione (5G). Dal momento che le reti 5G rappresenteranno un elemento cruciale nello sviluppo economico e sociale dell’Europa, è fondamentale preservarne la sicurezza al fine di difendere settori strategici quali l’energia, i trasporti, le banche, la sanità e tutti quegli ambiti nei quali vengono veicolate informazioni sensibili. Per questo motivo, a ogni Stato membro era stato, dunque, richiesto di presentare alla Commissione e all’ENISA una propria valutazione dei rischi per le infrastrutture di rete 5G.

    La relazione pone in evidenza alcune sfide importanti per la sicurezza legate sia alle innovazioni chiave nella tecnologia 5G, in particolar modo i software, le applicazioni e i nuovi servizi, sia al ruolo dei fornitori che faranno uso di tali reti di ultima generazione. Con le reti 5G ci si aspetta un’esposizione maggiore agli attacchi e un numero crescente dei potenziali punti di accesso per coloro i quali realizzeranno tali attacchi. E si prevede anche una maggiore esposizione ai rischi legati alla dipendenza degli operatori di reti mobili dai fornitori. Per questo, la relazione evidenzia che le minacce alla disponibilità e all’integrità delle reti diventeranno importanti problemi in materia di sicurezza. E auspica la creazione di un nuovo paradigma di sicurezza che parta dagli attuali sistemi di sicurezza  venga successivamente implementato dai singoli Stati membri. Entro l’ultimo giorno del 2019, si attende la presentazione di una serie di misure di attuazione per fronteggiare i rischi per la cybersicurezza sia a livello di Unione europea sia a livello dei paesi membri. Nei successivi nove mesi, gli Stati membri valuteranno gli effetti generati dalla raccomandazione per stabilire se ulteriori interventi saranno necessari.

  • Comunicare condividendo

    Si intitola Comunicare è condividere il nuovo libro dello scrittore e giornalista Agostino Picicco in cui, con l’attenzione che da sempre caratterizza la sua scrittura, rivolge uno sguardo attento alla realtà quotidiana affrontando i cambiamenti ai quali le nuove comunicazioni ci hanno indotti. In particolar modo Picicco pone alcune riflessioni sul mondo della comunicazione oggi e su quanto questa influisca su abitudini e stili di vita a causa dell’onnipresenza della rete a tal punto che ogni tanto diventi necessario, se non vitale, disconnettersi per favorire una maggiore serenità personale e consentire relazioni reali e un rinnovato impegno verso l’aggiornamento e lo studio che garantirebbero il miglior uso della nuova tecnologia.

    Da un lato le considerazioni di Picicco invitano a prendere consapevolezza dei benefici della rivoluzione tecnologica, dall’altro a tenere presenti alcuni effetti negativi da eliminare. Il totalitarismo cibernetico rischia di soffocarci, per questo va ripensato e magari riproposto con alcuni accorgimenti, nella consapevolezza che quando la tecnologia avanza non bisogna essere nostalgici del passato, ma protagonisti e progettisti di futuro.

    Un paragrafo del libro è poi dedicato a quale uso dei social avrebbe fatto don Tonino Bello del quale Picicco è un grande conoscitore.

  • In Kazakhstan la XV Edizione dell’Eurasian Media Forum

    La XV edizione dell’Eurasian Media Forum si terrà dal 22 al 24 maggio 2018 ad Almaty, in Kazakhstan.

    Il Forum è stato fondato nel 2001 come istituzione non politica, il cui scopo principale è quello di fornire una nuova piattaforma per esaminare le questioni est-ovest, con il coinvolgimento attivo di personalità politiche, giornalisti e commentatori.

    L’agenda del 2018 affronterà una serie di questioni legate alle sfide globali, tra cui le attuali tensioni tra i Potenti della Terra, le riforme dell’Unione Europea, le fake news e i social media, le nuove tecnologie, i cambiamenti climatici e altro ancora. Il messaggio chiave di questa edizione sarà “Evoluzione”.

    Negli anni il Forum ha ospitato personalità di spicco del mondo accademico, dei mass media, della politica provenienti dagli Stati Uniti, dall’Europa, dall’Eurasia e dal Medio Oriente. L’Eurasian Media Forum è ormai un evento nazionale credibile e riconosciuto che offre  ai partecipanti l’opportunità di incontrare funzionari governativi di alto livello, giornalisti e delegati internazionali che garantiscono la pluralità dei punti di vista.

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