comunismo

  • La visione politica di Gorbaciov e il cinismo di Putin

    La morte di Mikhail Gorbaciov, mentre continua la furia omicida di Putin contro l’Ucraina, ci ricorda ancora una volta che se è giusto e necessario sognare è pericoloso illudersi di poter trasformare i sogni in realtà, se non ci sono le condizioni per poterlo fare, se gli altri remano contro, se troppi continuano a rifiutare  la pace.

    Mikhail Gorbaciov anche da morto riceve molte delle critiche che ha dovuto sopportare in vita da coloro che volevano un’Unione Sovietica sempre più aggressiva verso l’Occidente e sempre più comunista, proprio mentre il comunismo dimostrava il suo inesorabile fallimento.

    A onore di un uomo che ha segnato un’epoca è giusto ricordare i tanti meriti che Gorbaciov ha avuto, ed i tanti sogni che si sono dimostrati purtroppo irrealizzabili, prima di tutto quello di una Russia che, nel terzo millennio, potesse essere rispettosa dei diritti umani, dentro e fuori dai suoi confini, e capace di crescere in armonia con l’Europa.

    Mikhail Gorbaciov è stato e rimane un importante, decisivo protagonista della storia recente che, con il suo coraggio ed la sua visione politica, ha impedito la morte di decine di migliaia di persone che erano disposte a sacrificarsi per trovare quella libertà e dignità che il comunismo e l’Unione Sovietica aveva loro tolto.

    Proprio ricordando Gorbaciov salta agli occhi, con ancor maggiore evidenza, il cinismo di Putin e la tragica strada che ha fatto intraprendere alla Russia con terribili conseguenze per tutti.

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