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  • Per la prima volta in Italia i Siae Music Awards per premiare la creatività musicale

    Appuntamento il 25 novembre con i SIAE Music Awards, i premi che celebrano gli autori e gli editori italiani di maggior successo nel nostro Paese e all’estero.

    Una First Edition d’eccezione, una serata evento voluta e organizzata da SIAE che rappresenta per l’Italia una novità assoluta, ma che nel mondo da tempo rende omaggio e celebra le personalità che hanno costruito la storia della musica e che ancora oggi sono la fonte creativa del mondo musicale nazionale e non solo.

    E così sulla scia dei rinomati Ascap Awards negli Stati Uniti, Ivor Novello Awards nel Regno Unito, Grands Prix Sacem in Francia, la Società Italiana degli Autori ed Editori con i suoi Awards si appresta a celebrare la creatività nazionale con musica, grandi ospiti e spettacolo.

    La location dell’evento è il Superstudio di Milano, nel cuore del quartiere Tortona, centro nevralgico della Milano Music Week: la settimana dedicata interamente alla musica, che vede il suo culmine proprio in questa serata con la direzione artistica e la produzione de LaTarma Entertainment. Un luogo che sabato 25 novembre si accenderà per unire – grazie anche a un palco a 270° – l’intera industry nel nome dell’eccellenza e della creatività.

    Guidata da Salvatore Nastasi, la SIAE ha annunciato le categorie premiate: Canzone Club, Canzone locali da ballo con musica live, Canzone locali con musica, Canzone locali con musica live, Canzone Radio, Canzone Italiana all’Estero, Canzone Online, Colonna Sonora Cinema, Colonna Sonora TV, Autore Video Streaming, Autore Audio Streaming.

    Nel corso della serata saranno anche annunciati il Miglior Autore Megaconcert (venue con più di 5.000 posti) e il Miglior Autore Concert (venue con meno di 5.000 posti).

    Le nomination si basano sulle rilevazioni dei consumi di musica certificati da SIAE e delle royalties distribuite e pagate nel 2023. E ci sarà musica per tutti i gusti: da Vasco Rossi a Blanco, a Moigol, a Sfera Ebbasta a Modugno, Annalisa, Paolo Conte.

  • Al via le attività di AssoConcerti

    Martedì 31 ottobre AssoConcerti, associazione di categoria che riunisce i maggiori produttori ed organizzatori di spettacoli di musica dal vivo in Italia, ha siglato a Roma un importante accordo con la SIAE (Società Italiana Autori ed Editori).

    Questo agreement si fonda sul riconoscimento del ruolo di AssoConcerti come realtà associativa che rappresenta in termini sia di fatturato sia di presenza di pubblico oltre l’80% del mercato dei concerti in Italia. Sulla base di tale accordo, gli associati potranno usufruire di particolari condizioni nell’utilizzo del repertorio tutelato da SIAE, impegnandosi da parte loro a contrastare l’utilizzo abusivo delle opere che godono di tutela legale grazie al diritto d’autore e la pratica del fenomeno del secondary ticketing.

    «L’ufficializzazione del rapporto tra la nostra Associazione, neonata ma già preponderante sul mercato, e la S.I.A.E., principale Ente preposto alle attività di tutela, intermediazione e gestione dei diritti d’autore – commenta il Presidente di AssoConcerti Bruno Sconocchia – sancisce l’inizio di un legame estremamente importante che ha basi solide e obiettivi comuni»

    Entrano così nel vivo le attività della realtà associativa nata a giugno ma già protagonista della scena dell’industria della musica dal vivo nel nostro Paese, che rappresenta oggi una delle realtà trainanti dell’intero settore dello spettacolo.

    AssoConcerti in questi quattro mesi dalla sua costituzione è già attiva su diversi fronti che sottendono tutti alla sua mission, ovvero la promozione e lo sviluppo, sia in Italia che all’estero, della diffusione della musica in generale e di quella popolare contemporanea italiana in particolare. Le attività dell’Associazione, che rappresenta e tutela gli interessi degli operatori e delle imprese del settore della musica dal vivo e promuove il riconoscimento e la valorizzazione delle loro professionalità, sono focalizzate sul ruolo essenziale della musica – e in modo più ampio della cultura – nell’arricchire il tessuto sociale e civile delle realtà locali e nazionali.

    L’Associazione si è già posta come interlocutore attivo dei Ministeri di competenza. Nel mese di ottobre ha partecipato presso la Commissione cultura della Camera alla discussione sul tema delle disposizioni per la valorizzazione e la tutela del Made in Italy, avanzando proposte concrete finalizzate alla promozione e alla diffusione all’estero della musica italiana.

    Sempre in ottobre AssoConcerti ha partecipato all’insediamento presso il Ministero per le Disabilità del Tavolo di lavoro che dovrà predisporre un protocollo che fissi gli standard per garantire l’accessibilità e la fruibilità degli eventi e degli spettacoli dal vivo alle persone portatrici di disabilità.

    Relativamente al futuro della musica, l’Associazione ha anche partecipato al primo ciclo di incontri presso il Ministero della Cultura sul tema dei decreti attuativi del cosiddetto Codice dello Spettacolo, presieduto dal Sottosegretario alla Cultura On. Gianmarco Mazzi, avanzando proposte concrete per ridefinire in modo organico e strutturato le normative relative al mondo dello spettacolo dal vivo.

    AssoConcerti è inoltre tra i promotori della edizione 2023 della MILANO MUSIC WEEK, un punto di riferimento per il pubblico e gli addetti al settore con il patrocinio del Ministero della Cultura che quest’anno si terrà tra il 20 e il 26 novembre e che vedrà tra i panel in calendario 3 meeting organizzati dall’Associazione.

    La prima Assemblea Generale delle società che ad ora hanno aderito ad AssoConcerti è stata fissata per il 22 novembre a Milano.

    Alla carica di presidente di AssoConcerti è stato nominato Bruno Sconocchia, grande professionista del settore che è stato lo storico manager e organizzatore di eventi per alcuni degli artisti che maggiormente hanno segnato la storia della musica italiana, tra cui Lucio Dalla, Fabrizio De André, Gino Paoli, Ornella Vanoni e Zucchero.

  • Il biglietto nominale obbligatorio per contrastare il secondary ticketing è legge ma gli organizzatori dei live non ci stanno

    Che cos’è la musica dal vivo? Condivisione, allegria, fantasia, estro, passione. Tutto questo però potrebbe diventare solo un ricordo, almeno secondo gli addetti ai lavori, a causa delle incombenze burocratiche causate dall’emissione del biglietto nominale obbligatorio. Introdotto nella Legge Finanziaria, dal 1° luglio, infatti, è entrato in vigore l’emendamento Battelli, dal nome del senatore del Movimento 5 Stelle, primo firmatario del  testo, secondo il quale chi acquisterà un biglietto on line per poter assistere ad un concerto di musica pop o rock che si svolge in luoghi la cui capienza supera le 5000 persone non solo dovrà fornire i suoi dati personali al momento dell’acquisto ma qualora fosse impossibilitato a recarsi all’evento e vorrà rivedere il biglietto potrà farlo solo attraverso lo stesso canale di acquisto. Dall’emendamento sono esclusi spettacoli teatrali, lirici, di musica classica, di prosa e jazz. Insomma una misura ad hoc che dovrebbe arginare il dilagante fenomeno del secondary ticketing e il tradizionale – per quello che ne resta – bagarinaggio fisico. Il biglietto nominale non è una novità, già da qualche anno, infatti, è stato introdotto nel calcio per ragioni di sicurezza. La proposta di Sergio Battelli però ha decisamente fatto irritare i principali organizzatori di concerti – Roberto De Luca (Live Nation), Ferdinando Salzano (Friends&Partners), Francesco Barbaro (Otr Live), Mimmo D’Alessandro (Di and Gi) Maurizio Salvadori (Trident), Clemente Zard (Vivo Concerti), Andrea Pieroni (Vertigo), Francesco Cattini (International Music&Arts) – che si sono riuniti a Milano, con Vincenzo Spera di Assomunsica, e durante una conferenza stampa in cui sono stati chiamati a raccolta giornalisti musicali e non solo hanno spiegato i motivi della loro contrarietà all’emendamento.

    La proposta di Battelli, secondo i promoter, non risolverebbe affatto il problema del secondary ticketing ma servirebbe solo a complicare la vita ai fruitori di musica e ad accrescere i costi. I tempi di acquisto si allungherebbero e il costo del cambio del biglietto, qualora lo spettatore decidesse di rinunciare allo spettacolo, si aggirerebbe intorno agli 8-10 euro. Sarebbe perciò propenso a non effettuare più l’acquisto mesi prima, come accade ormai già da qualche anno, o a non regalarlo per l’aggravio economico che l’eventuale rinuncia o cambio di compagnia provocherebbe. Non solo, i controlli capillari, da effettuare in presenza anche del personale legato all’organizzazione del concerto, dilaterebbero i tempi di attesa, richiederebbero l’apertura con largo anticipo del luogo in cui si svolge il concerto, creando così lunghe file e costringendo gli artisti ad effettuare molto prima il soundcheck. Conseguenza? Probabile rinuncia a partecipare da parte del pubblico, soprattutto per chi arriva da lontano, riduzione del numero delle date del tour da parte dell’artista e meno introiti. Il settore musicale, infatti, crea un grande indotto economico: stando ai dati forniti da Ticketone, la media di acquirenti di biglietti, nel corso del 2018, è stata di 2,7 persone e il numero di acquisti è aumentato del 25% durante il periodo natalizio. Non solo, a beneficiare di uno spettacolo dal vivo sono anche le strutture ricettive e gastronomiche vicine al luogo dell’evento, senza dimenticare le opportunità lavorative che l’organizzazione di concerti comporta.

    “La musica è un settore in crescita – sottolinea Spera – crea fatturati di grandissimo valore. Grazie ad Assomusica nel progetto ‘Europa Creativa’ è entrata anche la musica. Questa legge è stata un blitz che non ha avuto un iter”. Secondo Ferdinando Salzano di Friend&Partners, la norma “accresce la sensazione di stato di polizia e controllo che non rappresenta lo spirito di chi va ai concerti per svagarsi”, convinto anche che farà dimezzare gli acquisti. Dello stesso avviso Andrea Pieroni (Vertigo) che parla di “persone che non conoscono questo campo, sono sulla cresta dell’onda e portano il Paese verso una deriva pericolosa”. Per il patron di Live Nation, Roberto De Luca, “la legge è inutile e andrà contro il consumatore diretto, che è il pubblico, contrariamente a quello che dice di voler fare, cioè difendere il pubblico”. Per Mimmo D’Alessandro (Di and Gi) non occorre una norma perché per evitare il secondary ticketing basterebbe oscurarne i siti. Una proposta questa che, ad essere sinceri, appare tanto naif quanto provocatoria visto che da qualche anno proprio gli organizzatori di live sono stati accusati di aver venduto parte dei biglietti dei concerti ai circuiti di bagarinaggio on line, accusa dalla quale tutti si sono prontamente difesi, a partire dalle sedi legali. Rincara invece la dose Maurizio Salvadori (Trident Music) che definisce la legge ‘totalmente idiota’ perché “oggi tutti gli spazi di vendita sono monitorati” e ammette di aver preso sottogamba la proposta quando se ne cominciava a parlare perché, secondo lui, un’idea del genere non sarebbe mai potuta passare. “Ci sono tante problematiche che subentrano sia dal punto di vista umano (c’è chi può anche dimenticare la carta di identità a casa o chi non ce la fa a cambiare il nome sul biglietto) che organizzativo con il personale”, conclude, ipotizzando che nel proporre una simile legge ci fosse solo la ricerca di visibilità da parte di Battelli.

    Assenti, e per ora piuttosto silenti, gli artisti: si aspetta una loro reazione. Chi, invece, potrebbe dire la sua (ammesso che sia davvero infastidito dalla proposta) e costringere a fare abolire la norma è il pubblico dei concerti visto che ci sarebbe la possibilità di prorogarne l’applicazione, per vedere i reali riscontri, e quindi ridiscuterla per dare nuovi parametri o per eliminarla del tutto. L’intenzione di tutti i manager riuniti a Milano infatti è quella di cercare di riaprire il tavolo delle trattative e far sì che la legge venga ridiscussa e si possa giungere a soluzioni mirate, chiare e condivise, supportate anche dal parere di tecnici esperti, che possano finalmente combattere il bagarinaggio on line (e tradizionale).

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