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  • Il Parlamento europeo propone di vietare in tutto il mondo i test cosmetici sugli animali entro il 2023

    Con una risoluzione non vincolante adottata con 620 voti favorevoli, 14 contrari e 18 astensioni, i deputati europei chiedono all’Unione europea di lanciare una campagna diplomatica per un divieto mondiale di testare i cosmetici sugli animali entro il 2023. La sperimentazione animale per i cosmetici è già stata vietata nell’UE e ora i deputati chiedono che il divieto venga esteso al resto del mondo.

    Il 16 novembre si terrà una conferenza presso le Nazioni Unite a Ginevra, organizzata da OIPA, LSCV (Lega svizzera contro la sperimentazione animale e protezione degli animali) e ATRA (Associazione svizzera per l’abolizione della vivisezione) dal titolo “Test sugli animali vietati per i cosmetici: dibattito su una risoluzione del PE “. Durante questo incontro verranno discusse molte questioni, tra cui la situazione attuale per i test sugli animali e la ricerca di strategie per porre fine alla sperimentazione animale sui cosmetici a livello globale. La protezione e il benessere degli animali  possono essere raggiunti anche attraverso la diplomazia.

    Il 3 maggio il Parlamento europeo ha invitato l’UE a sostenere un divieto globale “sulla sperimentazione animale per cosmetici e sul commercio internazionale di ingredienti e prodotti cosmetici testati sugli animali” e ha invitato i leader dell’UE a “utilizzare le loro reti diplomatiche per costruire una coalizione e lanciare una convenzione internazionale nell’ambito delle Nazioni Unite”al fine di vietare tutti i test sugli animali per i cosmetici prima del 2023.

    Tuttavia, questa operazione a livello mondiale risulta non essere così facile: circa l’80% dei paesi in tutto il mondo consente ancora la sperimentazione animale e la commercializzazione di cosmetici testati su animali, compresi grandi produttori come la Cina. Anche l’Europa non può essere considerata un luogo sicuro per i topi da laboratorio. Ecco perché l’iniziativa mira anche a migliorare l’efficacia del divieto all’interno dell’UE. I deputati sottolineano infatti che esistono lacune nel sistema dell’UE, dal momento che alcuni prodotti cosmetici sono testati su animali al di fuori dell’UE prima di essere sottoposti a nuovi test nell’UE con metodi alternativi e immessi sul mercato dell’UE. Sottolineano inoltre un altro serio problema: la maggior parte degli ingredienti in prodotti cosmetici sono utilizzati anche in molti altri prodotti, come prodotti farmaceutici, detergenti o alimenti, e possono quindi essere stati testati su animali in base a leggi diverse.

    I dati raccolti dall’entrata in vigore del divieto dell’UE nel 2013 dimostrano che tale divieto non ha impedito all’industria cosmetica dell’UE di prosperare e di fornire circa due milioni di posti di lavoro, e di essere il più grande mercato del mondo in questo settore. In breve, i deputati dicono che, guardando le cifre, questi prodotti possono rimanere sicuri per la nostra salute senza causare cali di produzione e preservare il benessere degli animali. Inoltre, è stato dimostrato che gli europei si preoccupano profondamente del benessere degli animali. Secondo l’indagine speciale Eurobarometro del marzo 2016 sull’atteggiamento degli europei nei confronti del benessere degli animali, l’89% dei cittadini dell’UE concorda sul fatto che l’UE dovrebbe fare di più per promuovere una maggiore consapevolezza sull’importanza del benessere degli animali a livello internazionale e che è necessario istituire standard di benessere riconosciuti in tutto il mondo.

    Il 16 novembre 2018 l’ufficio delle Nazioni Unite a Ginevra ospiterà una conferenza organizzata da OIPA, LSCV e ATRA che riunirà esperti del settore. Questo incontro mira a promuovere strategie pratiche per un divieto mondiale di sperimentazione animale in vista della futura convenzione che le Nazioni Unite, si spera, propongano per la sottoscrizione anche agli stati non-UE.

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