estate

  • Ciao ombrellone, ad agosto ora si trova un posto dove timbrare il cartellino

    Sono circa 315mila i contratti di assunzione, di durata superiore a un mese o a tempo indeterminato, programmati dalle imprese ad agosto. Le previsioni evidenziano un andamento positivo rispetto al mese di agosto 2023, con +22mila ingressi e un tasso di crescita del +7,5%, e anche per il trimestre agosto-ottobre la richiesta si attesta su 1,3 milioni di assunzioni, in aumento rispetto all’analogo periodo del 2023 (+2,3% con +30mila contratti). È quanto emerge dal bollettino del sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e ministero del Lavoro e delle Politiche sociali che elabora le previsioni occupazionali di agosto. Sale al 48,9% la difficoltà di reperimento dei profili ricercati dalle imprese dovuta prevalentemente alla mancanza di candidati. “Le imprese italiane continuano a trovare con grande difficoltà i lavoratori che stanno cercando e questo problema, che ha anche a che fare con il tema della denatalità, ci sta costando molto anche in termini di Pil”, ha sottolineato il presidente di Unioncamere, Andrea Prete, che ha aggiunto: “Questa situazione è causata da un disallineamento tra percorsi formativi e bisogni del sistema produttivo. Per risolverla bisogna agire sulla formazione e l’informazione dei giovani perché sappiano dove è più facile che verranno soddisfatte le loro giuste aspirazioni. Ma nel breve periodo uno sforzo importante di programmazione dei flussi migratori potrà certamente aiutare”.

    Ad agosto, l’industria nel suo complesso ricerca circa 88 mila lavoratori e prevede 392mila assunzioni nel trimestre agosto-ottobre. Per il manifatturiero, che è alla ricerca di quasi 57mila lavoratori nel mese e di circa 243 mila nel trimestre, le maggiori opportunità di lavoro sono offerte dalle industrie alimentari, bevande e tabacco che ricercano circa 16mila lavoratori nel mese e oltre 47mila nel trimestre, seguite dalle industrie della meccatronica che ricercano 14mila lavoratori nel mese e 61mila nel trimestre e da quelle metallurgiche e dei prodotti in metallo (9mila nel mese e 43mila nel trimestre). La domanda di lavoro proveniente dal comparto delle costruzioni, poi, supera le 31mila assunzioni nel mese e nel trimestre si attesta su circa 150mila. Sono invece 227mila i contratti di lavoro previsti dal settore dei servizi nel mese in corso e oltre 919mila nel trimestre agosto-ottobre. È il turismo a offrire le maggiori opportunità di impiego con oltre 68 mila lavoratori ricercati nel mese e 227mila nel trimestre, seguito dal commercio (circa 46mila nel mese e 183mila nel trimestre), dal comparto dei servizi alle persone (40mila nel mese e oltre 201mila nel trimestre) e dai servizi operativi di supporto a imprese e persone (quasi 26mila nel mese e oltre 103mila nel trimestre).

    Il tempo determinato si conferma la forma contrattuale maggiormente proposta con 187mila unità, pari al 59,4% del totale, seguiti dai contratti a tempo indeterminato (52mila, 16,5%) e da quelli di somministrazione (34mila, 10,8%). Ad agosto, le imprese dichiarano difficoltà di reperimento per circa 154mila assunzioni (il 48,9% del totale), confermando come causa prevalente la “mancanza di candidati” con una quota del 32,4%, mentre la “preparazione inadeguata” si attesta al 12,3%. L’analisi del borsino delle professioni del sistema informativo Excelsior segnala, tra quelle di più difficile reperimento, ingegneri (60,4% è di difficile reperimento) e insegnanti di scuola primaria e pre-primaria (57,5%) per le professioni intellettuali, scientifiche e con elevata specializzazione; tecnici in campo ingegneristico (70,8%) e tecnici della salute (60,6 per cento) per le professioni tecniche; operatori per la cura estetica (80,1%) ed esercenti ed addetti nelle attività di ristorazione (55,5%) per le professioni qualificate nelle attività commerciali e dei servizi; operai specializzati addetti alle rifiniture delle costruzioni (79,1%) e fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori di carpenteria metallica (75,8%) per gli operai specializzati.

    Le imprese sono alla ricerca di lavoratori immigrati per coprire circa 69mila ingressi programmati nel mese di agosto, pari al 21,8% del totale contratti. Tra i settori che ricorrono maggiormente alla manodopera straniera si segnalano: i servizi operativi di supporto a imprese e persone (il 36,4% degli ingressi programmati sarà coperto da personale immigrato), i servizi di trasporto, logistica e magazzinaggio (32,3%), la metallurgia (27,3%), l’alimentare (24,6%) e i servizi di alloggio e ristorazione (22,9%). Sotto il profilo territoriale il più elevato mismatch è riscontrato dalle imprese nel Nord est, per cui sono difficili da reperire circa il 54,2% dei profili richiesti, seguono le imprese del Nord ovest (49,9%), del Centro (47,4%) e quelle del Mezzogiorno (44,9%).

  • Non abbandoniamo i nostri amici a quattro zampe

    Alcuni sono già partiti per le ferie, molti altri partiranno, altri ancora, troppi, non potranno farne e se le città fossero più verdi, con parchi e giardini, chi non può partire avrebbe dagli alberi alti, un po’ di ossigeno e di fresco, ma sembra essere un problema che non riguarda né gli amministratori pubblici né la politica.

    Nel periodo estivo e con molto caldo non dobbiamo dimenticarci dei nostri amici animali, i cani, i gatti hanno bisogno anche loro di maggiori attenzioni per non subire colpi di calore, importante non lasciarli mai in macchina, avere attenzione a bagnare loro la testa e i piedi se la temperatura si alza e non portarli a passeggiare nelle ore più calde sull’asfalto bollente.

    L’eccessivo caldo può portare dissenteria, in questo caso sentite il veterinario, non lasciateli mai senza acqua fresca e non date un’alimentazione che possa procurare eccessiva sete, non fateli correre o giocare dopo mangiato, specie gli animali più grandi possono incorrere con il movimento, dopo il cibo, nel rovesciamento dello stomaco.

    La maggior parte delle persone che ha un animale da compagnia sa bene che non bisogna mai abbandonarlo ma purtroppo, in estate, c’è sempre qualche sciagurato che si libera del proprio compagno a quattro zampe, lasciandolo sulla strada o in condizioni che portano sofferenza e morte. Per questo vigiliamo tutti segnalando alle forze dell’ordine ogni caso anomalo o pericoloso, un animale abbandonato o lasciato al sole in macchina o detenuto su un balcone.

    Per difendere i nostri amici pelosi vigiliamo insieme collaborando anche con le associazioni animaliste sempre attive su tutto il territorio nazionale.

  • Un’estate con ‘Operazione pig’, il nuovo libro di Albert de Bonnet

    Un estate d’avventure con Operazione pig, il romanzo appena uscito di Albert de Bonnet, un’appassionante storia nella quale i personaggi, dalla Corsica a Bruxelles, dalla Cina alla Francia, affrontano la grave minaccia di un pericoloso laboratorio cinese.

    Operazione pig si può ordinare via internet o in libreria.

  • Il 92% degli italiani non rinuncia alle ferie, ma fa vacanze più corte

    Secondo l’Osservatorio Findomestic rispetto allo scorso anno sono diminuiti (dal 12% all’8%) gli italiani che rinunciano a fare le vacanze. Si parte soprattutto con i familiari per cercare relax e benessere più che cultura. La spesa media prevista è di quasi 1.800 euro a famiglia, il 15% in più rispetto al 2023. I rincari maggiori percepiti per bar, ristoranti e alberghi.

    Il 92% degli italiani ha già programmato le vacanze (62%), o pensa comunque di farle (30%), ma per meno tempo rispetto alla scorsa estate. Secondo il focus dedicato al turismo dell’Osservatorio Findomestic (Gruppo Bnp Paribas), il 41% degli intervistati partirà per una settimana (era il 51% nel 2023), mentre il 27% solo per qualche weekend (9 punti percentuali in più rispetto all’ultima estate). Rimane stabile al 30% la percentuale di chi andrà in vacanza per due settimane e anche oltre. Solo l’8% degli italiani (era il 12% nel 2023) non farà, invece, alcun giorno di vacanza, soprattutto (per 1 famiglia su 2) a causa di una diminuzione del proprio reddito.

    “Gli italiani – commenta Claudio Bardazzi, Responsabile Osservatorio Findomestic – non vogliono rinunciare a godersi qualche giorno di riposo nonostante il momento incerto dal punto di vista economico: partiranno soprattutto per l’Italia (80%) e per il mare che resta la meta prediletta (72%), seguita dalle città d’arte (24%) e dalla montagna (18%). Si andrà in compagnia della propria famiglia (82%) più che tra amici (15%), si cercherà più benessere e relax (61%) che cultura o divertimento (24%)”.

    Gli italiani che pensano di partire per le ferie prevedono una spesa media intorno ai 1.785euro, in aumento del 15% rispetto ai 1.560 euro del 2023. Le famiglie con 4 o più persone riescono a contenere maggiormente l’aumento dei costi: prevedono un budget medio di 1.923 euro, 73 in più (+4%) rispetto ai 1.850 euro dello scorso anno. Nel complesso, quasi 7 famiglie su 10 (68%) pensano di spendere fino a 2.000 euro, il 15% tra 2.000 e 3.000 e soltanto il 7% oltre i 3.000 euro. “Il 68% dei vacanzieri di questa estate – continua Bardazzi – nota un aumento dei prezzi superiore a quello che si osserva in altri settori e i rincari più evidenti sono percepiti nei ristoranti e bar (65%), alberghi (58%), trasporti aerei e spiagge (41%)”. “Per contrastare la crescita dei prezzi e il calo del potere d’acquisto chi parte si propone di fare ferie “intelligenti”: il 72% cercherà di spendere il meno possibile, il 69% eviterà le mete più ambite e il 65% ha prenotato con largo anticipo per risparmiare, evitando nel 59% dei casi i periodi più centrali”.

    L’albergo è la struttura prescelta dal 34% degli intervistati (3 punti percentuali in più rispetto al 2023), ma anche le case in affitto e i residence risultano una soluzione molto gradita (30%, in linea con l’anno scorso). Al terzo posto troviamo i bed&breakfast con il 22% delle preferenze. “La necessità di cercare relax e benessere – ha aggiunto Bardazzi – emerge anche dalla scelta della destinazione: oltre 3 persone 10 per evitare complicazioni o brutte sorprese andranno in posti dove sono già stati o vanno di solito e il 25% sceglie nuove destinazioni solo affidandosi ai consigli degli amici”.

  • Record negativo di abbandono di animali da compagnia durante l’estate

    La torrida estate che ha portato tanti eventi negativi, dalla siccità, con il conseguente calo di produzione agricola, ai violenti nubifragi, con morti, feriti e distruzione di beni ed attività, ha visto anche il record negativo dell’abbandono di animali da compagnia.

    Nonostante i tanti appelli per evitarli gli abbandoni di cani e gatti sono tornati a cifre inaccettabili per un paese civile che, durante le chiusure per covid, aveva incrementato adozioni ed acquisti. Animali ancora trattati come oggetti e dei quali ci si disfa senza pensarci su appena non sono più utili o richiedono qualche piccolo sacrificio.

    Abbandonati da cuccioli in sacchetti di plastica, legati da adulti a qualche inferriata e lasciati lì o lanciati da macchine in corsa o portati a morire in autostrada. Quelli ai quali è andata meglio, si fa per dire, sono stati consegnati ai rifugi o fuori dalla porta di qualche veterinario.

    Solo in due settimane di giugno l’ENPA ha dovuto recuperare 1000 cuccioli di cane, dei gatti è ancora più difficile avere numeri corretti. Nel 2021 sono entrati nei canili pubblici, o nei rifugi, circa 100.000 cani, le regioni peggiori per cani abbandonati o randagi sono Campania, Lazio e Sicilia. Sempre nello stesso anno, secondo il Ministero della Salute, sono stati adottati 33.981 cani- Fortunatamente ci sono stare anche adozioni non conteggiate perché fatte direttamente da privati che raccolgono il cane abbandonato, ci sono  sempre più persone che amano e rispettano gli animali.

    L’abbandono di animali porta anche pericoli di vario tipo, dall’incidente in macchina all’inselvatichimento dei cani che possono aggregarsi in branco e diventare aggressivi. Continua intanto da parte dell’ENPA e delle associazioni di volontariato la campagna per la sterilizzazione, particolarmente necessaria in quelle aree, specie nelle campagne, dove anche il cane di proprietà è tenuto libero e non custodito.

    Scegliere di avere un cane o un gatto è scegliere un compagno di vita, sono esseri senzienti, capaci di sofferenza e sentimenti, non sono oggetti regalo, o status symbol, ricordiamocene sempre.

  • Una guida dell’OIPA per conoscere i comportamenti da adottare se si vede un cane chiuso in macchina al caldo

    Cosa fare se si vede un cane chiuso in macchina al caldo? Come intervenire per salvarlo? A queste domande risponde l’OIPA (l’Organizzazione internazionale protezione animali) con un approfondimento diffuso in questi giorni dallo sportello legale e un video-tutorial.
    Cane in auto: le regole
    Intanto, esordisce l’associazione, il trasporto di un animale di compagnia è disciplinato dal Codice della strada, che prevede il dovere di custodirlo in un trasportino omologato o nel vano posteriore del veicolo, sì da separarlo dal conducente ed evitare qualsiasi pericolo mentre si guida.
    Inoltre, lasciare un animale in macchina quando fa caldo, anche se per poco tempo, è pericoloso e vietato dalla legge. In tal senso, militano diversi regolamenti comunali che prevedono il divieto di detenzione all’interno del veicolo, con multe piuttosto elevate. Un esempio, fra tutti, il regolamento di Roma Capitale che all’articolo 8 vieta di “lasciare animali chiusi in qualsiasi autoveicolo e/o rimorchio o altro mezzo di contenzione al sole dal mese di aprile al mese di ottobre compreso di ogni anno”. In caso di violazione, scatta la sanzione pecuniaria da 200 a 500 euro.
    Cane in auto: è reato
    Ma tenere un animale in un veicolo fermo al caldo può configurare, altresì, una responsabilità penale, ricorda l’OIPA. In questo senso si è espressa più volte la Cassazione, ritenendo integrato il reato di cui all’articolo 727 c.p., “anche in assenza della specifica volontà d’infierire sugli animali, essendo sufficiente che (la condotta) sia determinata da condizioni oggettive di incuria o di negligenza, e dunque occasionate da mera colpa” (cfr., tra le altre, Cass. n. 36713/2021; n. 14250/2014; n. 175/2008).
    Come intervenire

    Detto questo come intervenire se si vede un animale chiuso in auto sotto il sole?
    Il primo passo da compiere, spiega l’OIPA, “se non si trova nelle vicinanze il proprietario del veicolo, anzitutto è nostro dovere contattare immediatamente la forza pubblica: ovunque ci si trovi, si può chiamare il 112, numero di emergenza unico europeo”.
    Le forze dell’ordine hanno il dovere d’intervenire per accertare la situazione e salvare l’animale, oltre che di denunciare d’ufficio il detentore dell’animale.
    Inoltre, è consigliabile trovare testimoni sul posto e far presente, già al telefono, le condizioni di salute dell’animale, al fine di poter intervenire in caso di necessità con cure veterinarie.
    Si può rompere il finestrino?
    Laddove non fosse possibile ottenere l’intervento tempestivo delle autorità e l’animale manifestasse malessere, il soccorritore può rompere il finestrino dell’auto, senza rischiare di incorrere in responsabilità per danneggiamento del veicolo?
    “Alla luce dell’orientamento giurisprudenziale in materia e della coscienza collettiva che impone la tutela degli animali in quanto esseri senzienti, è possibile invocare lo ‘stato di necessità’ nel caso di un’eventuale richiesta d’indennizzo da parte del proprietario del veicolo” chiarisce l’associazione. Tuttavia, rimane sempre consigliabile “prima di tutto contattare immediatamente la forza pubblica e, al fine di contestare una responsabilità al detentore dell’animale, avere testimoni e prove come foto e video per dimostrare la necessità d’intervenire per salvare una vita”.

    Da: ‘Norme e Tributi’

  • Detective Stories: consigli per evitare di smarrire il proprio figlio in spiaggia

    Il lavoro dell’investigatore non finisce mai. Non esistono giorni di ferie o feste comandate che tengano. Quando si ha l’opportunità di svolgere una indagine o se il momento è propizio, non si può rinviare e bisogna necessariamente agire. La giornata lavorativa può andare ben oltre le canoniche 8 ore, ed una volta arrivati a casa, se si ha un caso particolarmente a cuore, si continua a pensare alle possibili soluzioni. Di fatto non si stacca mai, del resto le nostre capacità investigative potrebbero essere utili a qualcuno in un momento di necessità.

    Nell’agosto 2017 stavo effettuando un viaggio di piacere in Andalusia e, trovandomi a Malaga, decisi di passare una giornata di relax al mare nella vicina Torremolinos. Poco dopo pranzo la mia attenzione venne catturata da un bambino di circa 7 anni che camminava da solo, in costume da bagno e senza ciabattine. In realtà non era l’unico bambino nella zona intento a girovagare in prossimità della spiaggia, ma in questo caso era diverso. Lo avevo già notato passare davanti alla vetrina del ristorante nel quale mio trovavo per più di una volta, e nel suo sguardo, inequivocabilmente smarrito, notai paura, per questo decisi di avvicinarlo.

    Il bimbo era visibilmente scosso e non parlava. Cercai di chiedergli dove fossero i suoi genitori, prima in inglese e poi in spagnolo senza successo. Del resto i suoi tratti somatici suggerivano una provenienza medio orientale. Avevo bisogno di qualcuno che conoscesse l’arabo. Lo trovai e a quel punto ebbi la conferma che il piccolo Aamir si era perso e non riusciva a trovare i suoi genitori. Non era in grado di spiegarci dove si trovassero e nemmeno da quale lido provenisse o in quale hotel alloggiasse.

    Ci disse però che il suo albergo era molto grande e che dalla sua camera si poteva vedere il mare…non un grande aiuto considerando che Torremolinos è piena di palazzoni e hotel sul mare, ma se non altro avevamo ristretto il campo. Presumibilmente i suoi genitori si trovavano nel lido di qualche hotel frontemare, e non erano caucasici. Inoltre il costume di Aamir era di una marca famosa il che lasciava presupporre che i suoi genitori fossero benestanti ed alloggiassero in un hotel di lusso. Date le circostanze, non credevo che il bambino avesse percorso molta strada e cercai su internet gli hotel di lusso frontemare presenti nel raggio di 1 km.

    Misi Aamir a cavalcioni sulle mie spalle, gli comprai un gelato e mi diressi verso il primo degli hotel.

    Iniziai a girare per i lidi, finché, giunto presso il secondo hotel della mia lista, notai una signora abbastanza disperata…ovviamente si trattava della madre di Aamir, che corse subito verso di me ad abbracciare suo figlio.

    Era bastato un attimo di distrazione ed il bambino era svanito nel nulla dopo essersi allontanato di soli 20 metri ed uscendo dal campo visivo della madre, passando dietro ad un chiosco.

    Aamir è stato fortunato a trovare me ed altre persone disposte ad aiutarlo, ma se al posto mio avesse incontrato un malintenzionato?

    Ogni anno centinaia di bambini si perdono sulle spiagge italiane e la maggior parte di loro viene ritrovata dopo poche ore, o addirittura in pochi minuti, tuttavia il rischio di imbattersi in un orco, per quanto si tratti di una possibilità alquanto rara, è pur sempre esistente.

    Bisogna sempre fare attenzione ed utilizzare alcuni stratagemmi.

    Trovo molto utile l’utilizzo dei segnalatori di posizione bluetooth indossabili dai bambini. Una volta allontanatisi troppo ed oltrepassato il raggio di 5 metri, il cellulare dei genitori emette un alert, avvertendoli così prima che sia troppo tardi.

    Qualora non si volesse utilizzare un dispositivo indossabile, consiglio di posizionarsi sempre nei pressi del bagnino (il pericolo di annegamento è più probabile di quello di una sparizione) e di notare se nella zona sono presenti delle telecamere. Le videocamere di sorveglianza sono un forte deterrente e vengono quasi sempre notate dai malintenzionati, che solitamente evitano di agire in prossimità di queste.

    Altri accorgimenti utili, per evitare di perdere il proprio figlio o per avere maggiori possibilità di ritrovarlo sono:

    -vestirlo di colori vivaci.

    -addestrarlo a conoscere il numero di emergenza da chiamare, e memorizzare il nome dell’hotel.

    -tenere una foto recente da mostrare in caso di smarrimento.

    Nei casi di sparizione, i tempi di reazione e di intervento delle forze dell’ordine sono molto lunghi, tuttavia non esiteranno ad aiutarvi in casi di questo tipo (qualora si dovessero trovare in zona).

    Per questo è sempre utile avere con se uno fotografia recente e stampata da poter consegnare loro e facilitando così la ricerca, oppure si può sempre sperare di imbattersi in un detective privato pronto a fornire i propri servizi gratuitamente, forse l’unica nota positiva di un momento decisamente tragico.

    Per domande e consigli di natura investigativa e/o di sicurezza, scrivetemi e vi risponderò direttamente su questa rubrica: d.castro@vigilargroup.com

  • La Repubblica delle parole

    Mentre luglio finisce in un calore eccezionale e chi può cerca di fuggire dai cementi arroventati delle città e finisce ad arroventarsi nelle code delle strade stravolte dai lavori in corso, ancora troppi italiani stanno ancora aspettando le liquidità promesse mesi fa dal governo, siano esse prestiti, anticipazioni o sostitutivi dello stipendio. Ancora nessun intervento è partito per snellire e rendere efficiente quella burocrazia responsabile di perdite di tempo e di denaro ma anche di quelle disfunzioni che colpiscono troppi e beneficano pochi. Si sa che fatta la legge è subito trovato l’inganno per poterla aggirare dai soliti evasori a tutto campo, tutti coloro cioè che non evadono solo le tasse ma evadono dal rispetto delle regole di comune convivenza. L’evasore a tutto campo getta i rifiuti per strada, non mette la mascherina, fa lavorare le persone in nero e le paga poco, in sintesi fa come gli pare e resta impunito perché nessuno controlla mai veramente e quando controlla non mette in comunicazione tra loro i vari sistemi informatici così tutto è inutile.

    Mentre il caldo diventa particolarmente insopportabile per gli anziani forse ci diranno ancora, come in passato, di portarli nei centri commerciali ma ora si rischia l’assembramento e il covid è in agguato, perciò anziani e bambini che non possono abbandonare, per motivi economici, le aree urbane saranno di nuovo abbandonati a loro stessi. E ancora nessuno ha fatto iniziare le ristrutturazioni degli edifici scolastici pericolanti né affidato almeno lo studio per il ripristino della rete idrica.

    A Milano si ripropongono gli stessi problemi dei quali si parlava nel lontano 1980 in consiglio comunale, il Lambro e il Seveso, le loro cicliche esondazioni, ogni volta che piove il fango che dilaga nei negozi e nelle strade, la sicurezza dei cittadini che continua a non essere garantita, quarant’anni per essere punto e a capo. Ai cittadini oggi non importa se sei di sinistra, di destra o di centro ma come sei capace di risolvere i problemi, invece abbiamo esponenti politici di ogni colore che parlano dei problemi ma non sono in grado neppure di ipotizzare come affrontarli. E’ la Repubblica delle parole e più parole dicono meno fatti fanno. In un attimo finirà l’estate e poi?

  • Truffe estive e come difendersi

    Ogni anno, nel periodo che va da luglio ad agosto, giungono puntuali nella mia mail diverse richieste di supporto da parte di persone truffate nell’ambito della prenotazione delle vacanze. Nella migliore delle ipotesi ci si rende conto di essere stati imbrogliati prima della partenza e, dopo aver accusato il colpo, il malcapitato di turno provvede a prenotare da un’altra parte (sostanzialmente pagando due volte), nei casi peggiori ce ne si accorge troppo tardi, magari giunti in loco e a cavallo dei giorni di ferragosto, senza la possibilità di trovare un alloggio disponibile. La vacanza sognata per mesi, si trasforma così in un incubo.

    In realtà situazioni di questo tipo si verificano tutto l’anno, ma aumentano a dismisura durante la fine di luglio, ed in prossimità di importanti manifestazioni che prevedono un aumento di soggiorni in una determinata città, come ad esempio nel caso di una importante fiera di settore o di una partita di calcio.

    Ma per quale motivo?

    Tendenzialmente i truffatori sfruttano il fattore sold out e gli alti costi delle stanze in affitto/hotel, inserendo annunci di soggiorni con prezzi particolarmente allettanti ed attirando così l’attenzione di più persone. Una volta mostrati loro i vantaggi economici, le foto delle camere e le false recensioni, dirottano i clienti su piattaforme di terze parti per l’effettuazione del pagamento.

    È la tipologia di truffa più diffusa su Airbnb, il noto sito per l’affitto di appartamenti e posti letto, truffa che si ricollega al caso di Francesca, una studentessa caduta nella trappola di un falso annuncio relativo all’affitto di un appartamento a Barcellona.

    Il truffatore, particolarmente abile, spiegò di come la casa fosse già prenotata per quelle date, ma siccome Francesca ed i suoi amici sarebbero rimasti qualche giorno in più, lui avrebbe annullato la prenotazione dell’altro gruppo a favore di Francesca, ma solo a fronte di un pagamento al di fuori della piattaforma Airbnb, così da non pagare la percentuale ad Airbnb, dato che a seguito dell’annullamento della prenotazione precedente, avrebbe dovuto pagare una penale.

    Non trovando altre soluzioni con simili vantaggi, Francesca effettuò il pagamento, peccato però che al suo arrivo non trovò nessun appartamento ad attenderla.

    Il padre di Francesca mi chiese di poter risalire al truffatore, e fu così che, analizzando le fotografie dell’appartamento utilizzate nell’annuncio e le altre informazioni presenti al suo interno, trovai alcune tracce interessanti nella rete, riuscendo quindi a risalire ad alcuni nuovi annunci del truffatore.

    Lo contattai con la scusa di una prenotazione a lungo termine, una prospettiva troppo allettante da farsi sfuggire.

    Finsi di essere decisamente poco sveglio, e spiegando di avere problemi con la carta di credito, domandai se un mio amico presente in loco potesse pagare metà della somma in contanti per bloccare la prenotazione, mentre io avrei provveduto al pagamento della quota rimanente al mio arrivo. L’uomo acconsentì, ma poco prima dell’incontro inviò un messaggio spiegando che “causa impegni di lavoro”, all’incontro sarebbe andata una sua amica.

    Il nostro contatto venne raggiunto da una donna peruviana di circa 45 anni, che dopo aver preso la busta con i contanti, si allontanò sorridendo. La donna però non sapeva che in realtà i miei agenti la stavano pedinando e che di lì a breve avrebbe perso il suo sorriso.

    Giunse in un Bar nella zona di Gracia e dopo alcuni minuti venne raggiunta da un uomo di circa 30 anni, anch’egli peruviano, che dopo averla salutata, prese la busta con il denaro da sotto il tavolo.

    Tutti i passaggi erano stati documentati e filmati dai miei agenti, una occasione troppo allettante per non allertare la Guardia Civil. Pochi minuti dopo gli agenti giunsero sul posto e bloccarono i due, che vennero messi in stato di fermo. La coppia confessò subito, si trattava della “banda criminale” che aveva truffato Francesca ed ovviamente molti altri.

    Questo fu solo un episodio, in realtà le tipologie di truffe relative al mondo delle prenotazioni vacanze sono molteplici.

    In alcuni casi, i pagamenti delle prenotazioni vengono sì effettuati tramite la piattaforma ufficiale dei siti di riferimento, ma al momento dell’arrivo è facile constatare come la situazione sia ben diversa da quella prospettata sull’annuncio. Ci si trova difatti in tutt’altro appartamento/hotel rispetto a quello visto sul internet.

    Nella maggior parte dei casi i clienti rinunciano a contestare, in quanto in determinati periodi dell’anno è difficile trovare altre soluzioni/sistemazioni. In altri casi le prenotazioni vengono annullate dagli host con breve preavviso, spesso con motivazioni riconducibili a problemi ai bagni e/o di tubature che rendono la casa inagibile, ma in realtà poi la prenotazione va a favore di utenti che desiderano soggiornare di più e che quindi rappresentano un vantaggio economico maggiore per il proprietario. Altre volte gli host cercano di addebitare danni inesistenti ai clienti. Anche se tecnicamente i soldi non vengono propriamente “rubati”, si tratta sempre di una tipologia di truffa.

    Talvolta però i criminali agiscono in maniera decisamente più subdola: vengono inviate delle mail con offerte vantaggiose e link apparentemente provenienti da siti molto conosciuti. Questi siti mostrano layout e stili identici a quelli originali, ma in realtà, una attenta analisi mostrerà come i nomi dei dominii siano in realtà storpiati in maniera impercettibile. L’obbiettivo dei truffatori sarà quello di farci effettuare una prenotazione, così da poter sottrarre i nostri dati bancari e la nostra identità.

    Il mio consiglio per prevenire questo tipo di truffe è quello di effettuare acquisti sempre e solo da siti attendibili ai quali si effettui accesso dal proprio browser, preferibilmente disponendo di un proprio account e senza mai cliccare su link provenienti da offerte ricevute tramite email, a meno che non si sia certi della loro provenienza. Le cosiddette “email di phishing”, vengono create con l’obbiettivo di infondere nel lettore un senso di urgenza, inserendo messaggi come, “OFFERTA LAST MINUTE CON SCONTO DEL 90% SE PRENOTI ENTRO 30 MINUTI” etc.

    Una mail affidabile finirà sempre con il nome del dominio originale, per questo motivo ad esempio, tutte le mail di Booking.com finiranno con “@booking.com”, mentre una tipica mail phishing, potrebbe finire con “@booking-186237.com”, la vostra casella mail dovrebbe filtrarle il più delle volte, ma non si sa mai.

    Evitate sempre di inserire i vostri dati di accesso dopo aver cliccato su un link e non effettuate mai pagamenti di soggiorni da siti non conosciuti o di terze parti, ma solo utilizzando le piattaforme ufficiali dei siti di riferimento.

    Se ricevete una mail che ritenete attendibile, ma poi cliccando sul link vi doveste ritrovare su un dominio avente un nome differente, evitate di procedere con gli acquisti.

    Verificate sempre le recensioni delle strutture che vi interessano (spesso quelle create ad hoc contengono numerosi errori grammaticali) e verificate la presenza di annunci simili sulla rete effettuando la ricerca delle immagini presenti nell’annuncio utilizzando Google immagini, potreste scoprire come le foto della casa che vorreste affittare, in realtà, siano le stesse di un altro annuncio relativo all’affitto di un appartamento in un’altra città.  Segnale inequivocabile di come almeno uno dei due annunci stia celando una truffa.

    Dubitate delle tariffe estremamente convenienti. Se il prezzo medio di mercato per una stanza a New York in un determinato periodo dell’anno ed in una determinata zona non fosse inferiore a 200 Dollari al giorno evitate di prenotare lo stupendo attico nella Fifth Avenue, che costa solo 80 dollari a notte… nessuno vi regalerà mai niente per niente.

    Se l’host vi dovesse chiedere di pagare al di fuori della piattaforma ufficiale segnalate subito l’annuncio al sito, provvederanno a rimuovere l’annuncio evitando che qualcuno meno attento di voi cada nella rete dei truffatori.

    Infine, ascoltate sempre il vostro istinto, ma soprattutto date retta al buon senso. Non sbaglierete mai.

    Per domande e consigli di natura investigativa e/o di sicurezza, scrivetemi e vi risponderò direttamente su questa rubricad.castro@vigilargroup.com

     

  • Come difendersi dalle zanzare

    Arriva l’estate e tornano le zanzare. Dalle trappole ad anidride carbonica ai braccialetti anti-zanzara, c’è l’imbarazzo della scelta per cacciarle, ma cosa è più efficace? Usare le zanzariere dove possibile, alle finestre o anche intorno a letti e culle è sicuramente una soluzione: le zanzariere non hanno effetti collaterali né impatto sull’ambiente e sono efficacissime. In casa  tenere l’aria condizionata accesa aiuta anche contro le zanzare: temperature sui 22 gradi le rende meno attive e meno propense e farci visita. “Non funzionano granché invece gli antizanzara a ultrasuoni e mancano dati per i prodotti che utilizzano i campi magnetici. Si possono invece usare gli spray o soprattutto i diffusori di insetticida da interno”, spiega Fabrizio Montarsi del Laboratorio di Parassitologia dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie. «Ce ne sono di vari tipi, dai classici con la pastiglia a quelli con liquido, e se sono usati correttamente funzionano: se invece, per esempio, li piazziamo sul balcone non avranno effetto. L’essenziale è spegnerli e arieggiare bene la stanza prima di entrare”. È efficace anche il filo di rame ma solo finché non si ossida (cioè quando diventa verdognolo. Ancora, gli zampironi vecchio stile sono utili soprattutto quando non c’è vento. Ci sono poi le casette per i pipistrelli che però essendo predatori notturni non contrastano la zanzara tigre che vola di giorno. Quanto alle creme repellenti, è bene utilizzare i presidi medico-chirurgici, fra i prodotti a base di estratti vegetali sono ok geraniolo e derivati dell’eucalipto mentre tutti gli altri, da quelli con citronella ai repellenti al bergamotto, non sono registrati come veri e propri antizanzara.

    Secondo uno studio dell’università inglese di Leeds l’infiammazione nel punto dove siamo stati morsi aiuta la diffusione di virus eventualmente trasportati dalla zanzara e la loro disseminazione nell’organismo, favorendo infezioni più serie (succede a circa una persona su 10, più spesso se punge una zanzara tigre e soprattutto se si ha la pelle sensibile perché molto chiara o perché si soffre di dermatite atopica o di allergia alle zanzare. Un modo per ingannarle può essere indossare abiti chiari ma la zanzara tigre punge anche attraverso i tessuti leggeri. E in Italia,accanto alla zanzara tigre, sono ‘censite’ una sessantina di altre specie. Le zanzare, peraltro, sono gli animali più mortali al mondo: l’Organizzazione Mondiale della Sanità stima oltre 800mila vittime l’anno, soprattutto per via delle malattie che le zanzare trasportano (la malaria da sola è responsabile di oltre la metà dei decessi da zanzara). E l’Italia nella scorsa stagione estiva è stato il Paese europeo più colpito.

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