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  • Feste con i botti sì, ma non ci dimentichiamo delle esigenze dei nostri amici a quattro zampe

    L’inverno è arrivato, più freddo degli ultimi anni, e con l’inverno stanno arrivando le feste con la consueta abitudine di esprimere il proprio entusiasmo con petardi e botti.

    Noi che amiamo i nostri amici pelosi sappiamo bene come il rumore dei fuochi d’artificio e dei petardi risuoni fortissimo per le orecchie degli animali che hanno un udito molto superiore al nostro e che, di conseguenza, sentono il rumore ampliato in modo non solo fastidioso ma anche doloroso.

    Negli ultimi anni diversi comuni hanno vietato l’utilizzo dei botti ma non sempre le loro ordinanze sono state rispettate specie nelle zone di campagna e le conseguenze negative del lancio di petardi si sono viste anche nella fauna selvatica.

    Quello che dobbiamo fare per i nostri amici a quattro zampe, se abbiano notato la loro sensibilità ai rumori forti ed improvvisi, molti cani hanno paura anche dei tuoni, è di cercare di non lasciarli soli nelle occasioni di presumibile lancio di petardi e se non possiamo restare con loro lasciamoli in casa con una radio o una televisione accesa col volume alto così che sentano il meno possibile quello che accade fuori. Inutile dire che i nostri animali non vanno lasciati all’aperto da soli in occasioni a rischio e mai di notte.

    Il freddo dell’inverno in sé non dà fastidio agli animali con pelo medio o lungo ma il passaggio dal caldo della casa al freddo dell’esterno può essere pericoloso specie per gli animali più piccoli o col pelo raso e corto perciò è importante, nelle giornate fredde e anche in quelle piovose, ripararli con un cappottino ricordandosi di non tosarli mai nei mesi freddi.

    Anche i gatti vanno tenuti in casa con il freddo, i felini soffrono molto il cambio di temperatura e l’umidità e le polmoniti rischiano di essere fatali, anche per i gatti in certe situazioni è consigliabile l’uso del cappottino.

    Così, cari amici del Patto, nel prepararvi a festeggiare con parenti ed amici non dimenticatevi dei vostri compagni a quattro zampe e delle loro esigenze.

  • San Martino, il Jazz Festival e il PNRR a Manerbio

    Tanti eventi a Manerbio nei prossimi giorni. Venerdì 4 novembre presso il Teatro Politeama si terrà un concerto musicale organizzato dall’Assessorato alla Cultura, dall’Associazione Convertus Convivium e da Destinazione Musica.  L’ingresso è gratuito.

    Domenica 13, invece, festa di San Martino e Festa del Ringraziamento. Nella mattinata alcuni trattori storici e attuali sfileranno in corteo per le vie di Manerbio partendo dal piazzale del Famila sino a via san Martino, dove si fermeranno.
    Alle 11.15 si svolgerà Messa di ringraziamento, con la benedizione dei mezzi agricoli. A partire dalle 15.30 in Oratorio ci sarà il battesimo della sella per i più piccoli e musica.

    E’ tempo di ripartire con una nuova tradizione locale, un momento di condivisione tanto con gli agricoltori manerbiesi quanto con il Comune di Saint Martin de Crau, con il quale esiste un gemellaggio dal 2015, e che sarà presente con una sua piccola delegazione.

    Giovedì prossimo comincia la rassegna del Jazz Festival, che dopo una lunga pausa, per il secondo anno consecutivo, torna a rendere la musica protagonista a Manerbio. L’Amministrazione Comunale ha rinnovato il suo sostegno in modo importante offrendo l’utilizzo gratuito del Politeama, di cui ha alcune serate a disposizione in forza del contributo dato lo scorso anno alla Parrocchia per la sua riqualificazione. Inoltre, è stato erogato anche un contributo di 3.000 euro a favore dell’evento.  Il programma completo e i biglietti sono disponibili qui, sul sito ufficiale della Civica Associazione Musicale Santa Cecilia

    Tra le buone notizie di queste settimane c’è anche il finanziamento per il rifacimento dell’Asilo nido. La struttura, come è evidente, è datata e comincia a dimostrare tutti i suoi limiti. Per questo motivo l’Amministrazione Comunale – che possiede l’immobile in cui si svolge il servizio – ha candidato l’edificio ad un bando del PNRR per la demolizione e ricostruzione sullo stesso sedime.
    Il progetto è stato giudicato positivamente dal Ministero, che ha finanziato al 100% i lavori strutturali per realizzare la nuova opera. È ricominciata la Stagione Teatrale, qui tutte le info sui prossimi spettacoli

    Il 6 novembre si ricorderà la fine della Grande Guerra e tutti i caduti, i disperi e i mutilati manerbiesi. Qui il programma.

    Il 20 novembre si terrà in Biblioteca un Torneo di Scacchi! Qui tutte le info.

  • A Bruxelles orgia durante il lockdown per un eurodeputato di Orban

    Scandalo a Bruxelles: un festino hot tra sesso, droga e alcol in barba al lockdown scuote la capitale belga, cuore delle istituzioni europee. E scoppia un caso. Non solo perché gli uomini che hanno partecipato all’orgia venerdì scorso hanno ignorato ogni regola contro il coronavirus. Ma anche perché tra loro ci sarebbero stati diplomatici e funzionari europei ed un europarlamentare, noto esponente della politica ungherese legato a Victor Orban, che dopo essere stato scoperto si è dimesso.

    La notizia è rimbalzata su tutti i media con la polizia che, pur senza fornire molte indicazioni sull’accaduto, ha confermato l’episodio. Sono stati proprio gli agenti venerdì scorso a fare irruzione in un locale sopra un bar del centro della capitale trovando una ventina di uomini, molti di essi nudi, che partecipavano al party tra droga e alcol. Tutti sono stati identificati e multati per aver violato il lockdown con un’ammenda di 250 euro. Ma uno di loro è riuscito a scappare e quando è stato riacciuffato dai poliziotti non ha potuto fare meno di dare le proprie generalità, ammettendo di essere un parlamentare europeo e provando a giocare la carta dell’immunità.

    Immediata è scattata sul web la caccia all’identità dell’uomo mentre fonti dell’Eurocamera si trinceravano dietro la privacy per evitare ogni commento. Poi la conferma è arrivata dal diretto interessato: József Szájer, eurodeputato ultraconservatore di Fidesz che ha annunciato di essersi dimesso. “Ero presente”, ha ammesso in una dichiarazione. “Dopo che la polizia ha chiesto la mia identità, visto che non avevo documenti ho dichiarato di essere un eurodeputato. Sono profondamente dispiaciuto di aver violato le restrizioni Covid. E’ stato irresponsabile da parte mia”, ha sottolineato Szajer scusandosi con la famiglia, con i colleghi e con i suoi elettori che per quattro volte lo hanno votato al parlamento ungherese (tra il 1990 e il 2002) e quattro volte al Parlamento europeo, dal 2004.  “Chiedo loro di valutare il mio passo falso sullo sfondo di trent’anni di lavoro devoto e duro. Il passo falso è strettamente personale, io sono l’unico che ne deve assumere la responsabilità. Chiedo a tutti di non estenderlo alla mia terra o alla mia comunità politica”, ha aggiunto, precisando di non aver fatto comunque uso di droghe.

    Szájer è una personalità in vista all’interno di Fidesz, di cui è stato uno dei fondatori, ed ha ricoperto incarichi di primo piano, come la vicepresidenza del gruppo del Ppe fino alla scorsa legislatura. Un passato ingombrante che mette ancora di più in imbarazzo le élite politiche a Bruxelles e a Budapest, investite dal tam tam di commenti sul web. In molti non perdonano a Szájer le sue posizioni sui matrimoni gay, bollate come “omofobe”. E che di certo mal si conciliano con il festino di venerdì 27 novembre.

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