Genova

  • Genova intitola a Luigi Ferraro il porticciolo di Nervi e l’Anpi s’indispettisce

    Il consiglio comunale di Genova ha approvato l’intitolazione di una parte del porticciolo di Nervi, nel levante cittadino, a Luigi Ferraro, pioniere della subacquea ma che partecipò ad azioni della X Mas e aderì senza mai rinnegare l’esperienza alla Repubblica sociale italiana. L’Anpi ha immediatamente contestato la scelta e la presidente Carla Nespolo ha parlato di “episodio inaccettabile che offende la storia esemplare di Genova, medaglia d’oro della Resistenza e in cui i nazisti si arresero ai partigiani”. A detta dell’Anpi “è inaccettabile il giochino che fanno alcuni sindaci, di onorare il 25 aprile e poi di strizzare l’occhio ai fascisti, con gesti vergognosi e divisivi, come quello messo in atto oggi dal sindaco di Genova”. Anpi nei giorni scorsi aveva lanciato una raccolta firme a cui avevano aderito oltre 7000 persone contro l’ipotesi di intitolazione.

    Dopo aver difeso la mozione già il 5 maggio, durante il consiglio in videoconferenza, il sindaco Marco Bucci è tornato sul tema con un post su Facebook, dove parla di “Luigi Ferraro, straordinario imprenditore e valoroso militare. Quanto gli verrà dedicato sarà un atto dovuto”. Bucci prosegue: “Mi sorprende che la città non si sia mossa prima per esaltare la memoria di un grande genovese insignito con la Medaglia d’oro al Valor Militare dal Presidente della Repubblica nel 1951, lungimirante uomo d’impresa nel settore della subacquea che, nonostante la sua adesione alla Rsi, venne riconosciuto dalla Brigata partigiana Stella per ‘indiscutibili meriti per la collaborazione prestata con alto spirito di italianità per la liberazione di Valdagno dall’occupazione tedesca’, a lui il Comitato di Liberazione Nazionale riconobbe il grande ruolo nel salvataggio dello stabilimento Marzotto dalla distruzione tedesca ed evitò con la sua intercessione possibili rappresaglie naziste nei confronti di civili e partigiani”. Il documento proposto in consiglio dal centrodestra è stato votato dalla stessa maggioranza salvo un esponente di Forza Italia, Guido Grillo. Nel dicembre scorso un’altra questione toponomastica aveva spaccato il consiglio comunale genovese, quella relativa all’intitolazione di un ponte a Fabrizio Quattrocchi, contractor ucciso in Iraq. In quel caso era stata la stessa sorella di Quattrocchi, Gabriella, a chiedere al Comune di fare un passo indietro per evitare polemiche sul nome del fratello.

  • Umbria e Marche attendono la ricostruzione post-terremoto e scatta la ‘guerra tra poveri’ con Genova

    Le aree di Umbria e Marche colpite dal terremoto dell’ottobre 2016 erano in attesa di veder ricostruito quando andato a pezzi già da un paio d’anni al momento in cui il collasso del Ponte Morandi a Genova ha catalizzato l’attenzione nazionale.

    Cinquecentoquarantanove milioni di euro la somma che Anas nelle Marche ha messo a disposizione per la ricostruzione  delle strade devastate, 45% la percentuale di edifici (10mila in tutto) seriamente danneggiati dal sisma in Umbria, gli abitanti delle due Regioni avevano già manifestato prima del crollo del viadotto genovese per ricordare di essere ‘in lista di attesa’ per il ripristino della normalità nel proprio territorio. I coltivatori hanno sfilato più volte a bordo dei loro trattori per chiedere la riapertura delle strade, ma la statale 685, principale via di collegamento tra le due Regioni, è aperta soltanto per alcune ore al giorno, mentre coloro che stanno operando per rimettere in sesto quanto andato distrutto si trovano a loro volta privi di strutture, se non ambulanti, dove consumare un pasto (qualche ristorante sta iniziando però a riaprire in strutture fisse).

    Mentre 80 persone su 1176 rimaste senza tetto sono tuttora domiciliate in container, a Castelluccio si sono appena conclusi i lavori di demolizione preliminare alla costruzione di nuovi edifici, le Regioni Marche e Umbria hanno deciso di portare davanti alla Corte costituzionale il decreto Genova varato dal governo Conte: al di là dei suoi tecnicismi, il ricorso esprime il timore di essere dimenticati o bypassati. Il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli potrebbe essere destituito nel rimpasto di governo di cui si vocifera ormai da qualche tempo e atteso, in caso, dopo la manovra economica, la guerra tra ‘poveri’ è intanto già cominciata.

  • Non vogliamo uno stato invasivo ma neppure evasivo

    Il cordoglio e la rabbia sono di tutti, il dolore insanabile dei parenti e degli amici, l’accertamento delle responsabilità degli organi preposti ma i morti restano morti e le nostre domande inevase come troppe volte in Italia. Se la manutenzione spetta agli enti gestori, privati nel caso di molte autostrade, pubblici per le altre strade ed autostrade, non spetta comunque ad una autorità pubblica regionale o nazionale, la verifica dello stato di ponti, cavalcavia, sottopassi e magari anche del manto stradale causa di tanti incidenti? Negli ultimi anni quante tragedie  e crolli si sarebbero evitati, dalla Sicilia alla Lombardia, e quante verifiche promesse, quanti interventi di risanamento annunciati sono stati effettivamente fatti? Non vogliamo uno Stato invasivo ma neppure evasivo e solo il controllo pubblico, quando si tratta della sicurezza e della vita dei cittadini, è in grado, o dovrebbe essere in grado, di garantire che non vi siano colpevoli irregolarità. E’ possibile immaginare che trasporti eccezionali di sostanze pericolose non viaggino di giorno in mezzo a turisti e lavoratori o che siano preceduti e seguiti da macchine di scorta? E’ possibile pensare che quando vi sono bombe d’acqua preannunciate si possano interdire strade pericolose o fare precedere il transito da una ulteriore verifica? E’ possibile, oltre al controllo delle strutture più a rischio, riprendere il problema delle scuole pericolanti e delle case costruite sui greti di torrenti che ad ogni pioggia si tramutano in fiumi di acqua e fango? E’ possibile impedire d’ora in poi la costruzione di edifici in zone a rischio? O forse è più semplice continuare a contare i morti piangendo lacrime inutili?

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