Gioco azzardo

  • Nel piacentino spesi 635 milioni di euro in gioco d’azzardo. Consigliere comunale solleva il caso

    Sulla base dei dati del rapporto “Pane e azzardo” in Emilia-Romagna, redatto dalla Cgil e da Federconsumatori, il consigliere comunale di “Alternativa per Piacenza” Luigi Rabuffi, ha chiamato il Comune a «Studiare il fenomeno del gioco d’azzardo, prevenirlo, evitare i suoi immensi costi sociali»..

    «Nel 2023 in Italia – ha sottolineato Rabuffi – si sono spesi per il gioco ben 150 miliardi di euro, con un aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Stiamo parlando del 7% del Pil nazionale. Nei primi sette mesi del 2024 la spesa è stata di 90 miliardi di euro, quindi dovrebbe essersi assestata alla fine dell’anno sui 160 miliardi di euro, secondo le prime stime. Si pensi che per l’alimentazione e i beni di necessità più importanti la spesa degli italiani è stata di 130 miliardi in un anno». Molto gettonati sono i “gratta e vinci”: «nel 2023 ne sono stati venduti 4mila al minuto in Italia».

    L’azzardo legale in Emilia-Romagna raggiunge i 9,5 miliardi di euro di spesa. «Prima della pandemia – ricorda Rabuffi – eravamo a 7,8 miliardi. La metà di questo importo si spende online, l’altra metà nei luoghi fisici». Rabuffi fa notare che il bilancio regionale per la sanità annuale è di 9,6 miliardi di euro, cifra simile a quella del gioco. «Al gioco si vince e si perde, ma le perdite sono state quantificate in 1,5 miliardi per i giocatori emiliano-romagnoli. Stiamo parlando dell’importo necessario per la ricostruzione post alluvione in Romagna».

    Nella provincia di Piacenza, il gioco d’azzardo ha portato a spendere «635 milioni di euro, con 113 milioni di perdite». «Alseno – ha proseguito Rabuffi – è il quarto comune più giocatore di tutta l’Emilia-Romagna con 3mila euro pro capite. E Castelvetro supera i 5mila euro pro capite, è la “Las Vegas” piacentina. Il comune capoluogo, invece, è al primo posto tra le città emiliano-romagnole: spendiamo 1500 euro pro capite online e 2mila euro in presenza, per un totale di 3500 euro».

  • Bene il divieto per la pubblicità del gioco d’azzardo

    Tra le tante iniziative prese dal governo, che non condivido o reputo sbagliate, vi è però la positiva svolta per quanto riguarda la pubblicità del gioco d’azzardo che sarà finalmente vietata, come da anni ho inutilmente chiesto sia in Italia che in Europa.

    I dati sulle nefaste conseguenze del gioco d’azzardo, che Il Patto Sociale ha periodicamente pubblicato, sono allarmanti sia per quanto riguarda gli interessi ed i guadagni della criminalità che per la salute delle persone e la loro sicurezza personale ed economica. Solo nelle ultime ore l’omicidio di una madre che rifiutava i soldi per giocare al figlio. Ingenti somme sono state spese per curare i malati di ludopatia, ma oltre ai danni economici, che ha subito lo Stato anche in tema di mancate entrate di tasse dai colossi di questo business, vi sono stati gravi danni alle famiglie, specie le meno abbienti. In troppi hanno buttato via i risparmi di una vita, e non solo i propri, e molti pensionati e minorenni si sono lasciati attrarre dalla speranza di un facile guadagno che non è mai arrivato. Alcuni travolti dai debiti e dal desiderio di continuare ad avere denaro per continuare a giocare hanno intrapreso attività illegali, dal furto allo spaccio di droga.

    In più occasioni, avevo chiesto che per la pubblicità del gioco di azzardo si applicassero le stesse leggi  che proibiscono la pubblicità per le sigarette, in quanto dannose per la salute. Non si tratta di impedire il gioco ma di vietare ogni forma di pubblicità compresa quella via internet.

    Ci auguriamo che quanto detto e scritto dal governo si tramuti in fatti concreti e non si torni sulla decisione, sappiamo come infatti sono potenti certe lobby che ora muovono i loro uomini gridando che questo divieto porterà alla perdita di posti di lavoro. Gli unici posti che saranno persi saranno forse nella malavita, e la società civile ci guadagnerà in salute e sicurezza.

  • L’anno scorso gli italiani si sono giocati 97 miliardi e lo Stato ne ha ‘vinti’ 19

    Gli italiani sono i maggiori giocatori d’azzardo d’Europa: l’anno scorso hanno speso tra i 95 e i 97 miliardi. Al mondo, solo statunitensi e giapponesi giocano d’azzardo più degli italiani. Diciannove miliardi la vincita dello Stato nel 2017, sotto forma di prelievo fiscale sulle somme erogate ai giocatori, il gettito fiscale legato al gioco d’azzardo nella penisola è il quadruplo rispetto a quello di Spagna e Germania. Il primato viene confermato nel rapporto tra spesa effettiva e PIL, con l’Italia allo 0,8%, il Regno Unito allo 0,7% e le altre nazioni dallo 0,5% in giù. Il risultato è in perfetta linea con la realtà nazionale, che conta più di 100.000 impiegati nel settore dell’azzardo. In tutto sono 6.600 le imprese registrate nel nostro Paese, senza dimenticare che le macchinette portano guadagni preziosi a bar, edicole e tabaccherie. Il volume di gioco si concentra intorno alle grandi città e la Lombardia è al primo posto nazionale, con una raccolta di circa 14 miliardi di euro all’anno. Roma è la città con il maggior numero di macchinette e la spesa più alta, ma il Lazio litiga per il secondo posto con la Campania di anno in anno. A livello di spesa pro capite invece è l’Abruzzo a conquistare la prima posizione. Ogni abruzzese maggiorenne scommette in media 1.767 euro all’anno, poco più di Lombardia (1.748) ed Emilia-Romagna (1.668). Al Sud i valori medi della raccolta sono più bassi della media, ma uno dei problemi principali è legato al gioco online, soprattutto per i neo-maggiorenni

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