illegale

  • Sempre più redditizio il traffico di specie protette

    Nonostante la sempre più incisiva azione delle forze di polizia, per  contrastare i traffici di specie protette, la realtà è che questi continuano e le associazioni criminali, con i loro soci, possono contare su un guadagno annuale di diversi miliardi di euro ricavati dal traffico di animali, di piante, di qualunque cosa sia vietata e rara.

    Mille cactus rarissimi sono stati sequestrati ad un collezionista di Ancona e si stima che solo il traffico di questo tipo di piante, ricercate dai collezionisti, abbia portato al trafficante ed al suo giro un introito di 1,2 milioni di dollari.

    Nel libro di Franco Angeli, Il traffico di specie protette, si legge che dopo il traffico di droga e di esseri umani il traffico di specie protette è uno dei settori criminali più redditizi.

    Ovviamente la rete, il cyberspazio, senza regole e perciò con una grande difficoltà per controllare ed intervenire in tempo, ha reso più facile l’incontro tra domanda ed offerta rendendo sempre più remunerativa l’attività criminale dal raccoglitore della merce ai facilitatori in dogana. Bisogna anche ricordare che a volte alcuni esemplari di flora protetta sono utilizzati come componenti di altri prodotti e che altre piante sono vendute sul web per le loro vere o presunte proprietà terapeutiche, basti pensare a certe polveri od olii utilizzati per preparazioni di medicine alternative. Sulla rete inoltre sono date anche tutte le informazioni necessarie per bypassare i controlli.

    Anche l’Italia fa parte dei paesi coinvolti nel traffico illegale sia perché qui opera la criminalità specializzata nel settore sia perché vi sono molti acquirenti e spesso diventa anche il Paese dal quale provengono, e poi sono vendute altrove, specie protette di uccelli o cavallucci marini.

    Diventa perciò sempre più necessario, per la conservazione dell’ecosistema e per la lotta alla criminalità organizzata, che oltre alla sempre più attiva opera delle forze di polizia, aumenti l’informazione del consumatore perchè sappia che ogni acquisto di merce particolare o di animali sul web, da siti non conosciuti, può essere un rischio per la salute ma  è molto spesso un grave reato.

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