maltrattamenti

  • In attesa di sanzioni più severe per i trafficanti illegali di animali

    Più volte Il Patto Sociale si è occupato delle zoomafie ma, nonostante l’impegno delle forze di sicurezza che spesso, dopo attente indagine e superando i soliti muri di omertà, riescono a sequestrare animali entrati illegalmente in Italia e tenuti in condizioni abominevoli ed altri utilizzati per lotte e gare clandestine, il business delle associazioni criminali continua. Soltanto nel 2019, secondo i dati della Lav, sono stati sequestrati ai malviventi 457 cani, l’anno prima erano stati 309, il che testimonia un chiaro incremento di questo traffico che arriva soprattutto dall’est Europa.

    In dieci anni, dal 2010 anno nel quale è stata introdotta la legge contro la tratta dei cuccioli, sono stati sequestrati ai trafficanti, che godono di varie complicità, 5609 cani e 86 gatti per un valore che si aggira sui 5 milioni di euro. Cifre importanti perché i cani ed i gatti dei quali si occupano i trafficanti appartengono a razze scelte e di moda e troppe persone si fidano acquistandole via internet o tramite negozianti compiacenti o sprovveduti. Un traffico che si collega anche a farmaci illegali e a passaporti e vaccinazioni fasulle.

    In aumento ormai anche il traffico di gatti esotici e addirittura di animali provenienti in aereo dalla Cina e stoccati nelle vicinanze di città italiane come Prato. All’inizio dell’attuale legislatura furono presentate varie proposte di legge per aumentare i controlli e potenziare l’attività di polizia contro le zoomafie ma al momento rimangono ancora ferme. L’unica nota positiva è la risoluzione approvata, con 607 voti favorevoli, dal Parlamento europeo nel febbraio 2020. Nella risoluzione si chiede alla Commissione europea un sistema obbligatorio unico per l’identificazione di cani e gatti e sanzioni molto più severe per il commercio illegale. Ora si attende che qualcuno si decida a mettere in pratica, sia in sede europea che nazionale, quanto chiesto ed approvato dal Parlamento europeo. È richiesto da parlamentari italiani, in primis l’on. Michela Vittoria Brambilla.

    Intanto l’invito, a tutti coloro che desiderano un cane o un gatto, a vigilare e a denunciare qualsiasi cosa appaia poco chiara tenendo presente che un animale per essere venduto deve avere un libretto di vaccinazioni e che è diritto dell’acquirente saperne la provenienza accertabile.

  • L’aberrazione di uno Stato che si crede meglio del privato anche in famiglia

    Quando una società si deve definite gravemente ammalata? Se la giustizia, la politica, il volontariato, gli organismi di aiuto sociale, pubblici e privati, tutti insieme contribuiscono a creare una rete di illegalità che sfocia addirittura in sevizie, fisiche o psichiche questa è una società malata. Se tutti questo avviene coinvolgendo bambini, distruggendo famiglie, creando infami posizioni di lucro e di potere, questa è una società marcia nel profondo e per la quale non esistono speranze se non attraverso il radicale abbattimento di tutto quanto ha portato a queste situazioni e le pene più severe possibili per tutti coloro che, a vario  titolo, sono coinvolti nell’infame vicenda. Ancora più inquietante è che tutto questo si sia verificato nella provincia di Reggio Emilia, terra ricca sia economicamente che di antica cultura, qui dove si trova il castello di Matilde di Canossa davanti al quale l’imperatore Enrico IV rimase inginocchiato tre giorni per ottenere la revoca della scomunica, qui dove vi sono dimore antiche, prati stabili fioriti, floridi allevamenti e la produzione del Parmigiano Reggiano, qui dove comunque la ’ndrangheta ha messo da tempo le radici del suo impero di costruzioni che si è poi diramato in varie parti del nord, qui dove ferma il Freccia Rossa, che ignora Parma e Piacenza, qui dove negli anni bui del terrorismo di casa nostra si giustificava tutto e tutti e si facevano i primi esperimenti di accoglienza, un’accoglienza come sempre mirata a fini più politici che umanitari, qui è nata e ha proliferato, con la complicità di troppi, una delle più schifose attività. Un vero e proprio sequestro di bambini, poi sottoposti al lavaggio del cervello anche con strumenti elettromagnetici, ai quali veniva impedito di reincontrare i loro genitori e di ricevere da questi lettere e regali, un’associazione a delinquere supportata da motivi economici ed ideologici, un gruppo di veri delinquenti protetti dalle funzioni che avrebbero dovuto svolgere a beneficio della collettività. Le notizie più approfondite le abbiamo lette tutti sui quotidiani quello che manca e l’analisi che dobbiamo fare collegando questi fatti ai tanti altri che abbiamo letto in questi ultimi anni, fatti che hanno sempre visto coinvolte come vittime le persone più indifese, i bambini e gli anziani. E’ questa la società del progresso e della libertà, della democrazie e del diritto? L’estremo permissivismo, la pletora di leggi inapplicate, l’aumento esponenziale dell’egoismo e del cinismo, dell’indifferenza e del desiderio di guadagno facile, la mancanza di morale e l’assopimento dei valori più elementari ha creato il mostro, il mondo nel quale viviamo, del quale abbiamo paura ma per cambiare il quale non siamo capaci di impegnarci consapevolmente, così ci rifugiamo nel nostro privato sperando che la prossima volta non tocchi a noi e questo rende il mostro sempre più forte e noi sempre più deboli .

  • Addestrati a correre e uccisi quando non occorrono più: il triste destini dei cani Calgos in Spagna

    E’ allarme in Spagna per la situazione dei cani calgos. Considerati ‘cani da lavoro’ e non animali domestici sono utilizzati come oggetti di reddito e quando non servono più per mansioni per le quali sono stati allevati vengono massacrati e abbandonati. I galgos possono raggiungere velocità molto alte e per questo sono adoperati per le gare di corsa e per la cacci a vista, mansione, quest’ultima, per la quale sono nutriti poco affinché diventino particolarmente aggressivi. Si calcola che la loro vita si aggiri attorno ai 3/5 anni. La situazione per i calgos diventa drammatica a febbraio, cioè quando la stagione della caccia volge al termine e quindi, non più utili, si realizza il loro tragico destino. Poco accuditi e curati sin dalla nascita vengono tenute in vita solo dal pane e dall’acqua. Sono costantemente addestrati, ma in modo esagerato, in modo pericoloso, per spingerli a correre a velocità estrema e, così facendo, sono spesso legati dietro una macchina da corsa o su un tapis rulant! Pur a conoscenza della tragica situazione il governo fa molto poco perché molti suoi membri sono cacciatori. In un paese che ha quasi 17 mila galgueros confederati (allevatori ufficiali) e dove non c’è alcun tipo di registrazione sulle loro nascite e morti, i galgos sono purtroppo lasciati al loro orribile destino. L’allevamento di Galgos è illegittimo in quanto non vi è alcun controllo e vengono uccisi numerosi cuccioli considerati di razza inadatta o non pura. Un singolo galguero può possedere fino a 10 cani, la maggior parte senza un tatuaggio o un microchip, segni particolari di identificazione sono i tagli alle orecchie, usando le forbici e senza anestesia. Vivono in condizioni igieniche precarie, sono scheletrici perché malnutriti e sebbene in Spagna ci siano delle leggi contro i maltrattamenti di animali non di rado si vedono per strada calgos ai quali sono state spezzate le zampe o addirittura appesi agli alberi a testa in giù. In Europa ci sono numerose associazioni che hanno recuperato e riabilitato cani calgos che per natura non sono aggressivi, una volta infatti riavvicinati alla ‘normale’ vita da cani vengono usati per la pet therapy, soprattutto per curare bambini affetti da autismo.

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