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  • Alberto Zaccheroni Commissario Tecnico della Nazionale Italiana Non Profit

    Alberto Zaccheroni, per tutti Zac, è il commissario tecnico della Nazionale Italiana Non Profit.

    Romagnolo di nascita, Zaccheroni inizia la sua carriera da allenatore alla guida di alcune squadre della sua regione in Serie C2. Dopo alcuni anni di gavetta nel campionato cadetto, esordisce in Serie A con l’Udinese, alla cui guida ottiene risultati straordinari che gli consentono di approdare alla corte del Milan, con cui conquista un inatteso scudetto nel 1999, anno del centenario della squadra rossonera. Dopo altre esperienze alla guida dei maggiori club di Serie A, inizia la sua avventura con le Nazionali diventando prima commissario tecnico del Giappone, con il quale ha conquistato la Coppa d’Asia nel 2011, e poi degli Emirati Arabi Uniti.

    La figura di Alberto Zaccheroni nelle vesti di Commissario Tecnico della Nazionale Non Profit è sinonimo di esperienza, qualità e carisma. Si tratta di un profilo dagli importanti valori morali, oltre che prettamente sportivi.

    La rosa, per completarsi, attende gli ultimi uomini da schierare in campo. L’invito da parte della squadra è rivolto a tutti gli ex calciatori o atleti che, in rappresentanza di una Associazione Non Profit, vogliano scendere in campo per sostenere una causa comune.
    È ancora possibile candidarsi inviando una email a info@nazionalenonprofit.org.

    La prima sfida sarà il prossimo 23 giugno presso lo stadio “Cino e Lillo Del Duca” di Ascoli Piceno, poi Malta a settembre e Bari a dicembre. Il ricavato di questi eventi sarà utilizzato per sostenere la realizzazione del progetto “WeAut”, ideato dalla Nazionale Azzurri, per la creazione, in provincia di Roma, del primo centro

    I biglietti saranno prossimamente acquistabili sul sito di Vivaticket e in tutte le ricevitorie nazionali convenzionate.

    L’acquisto del biglietto verrà ricompensato al 100% in sconti per acquisti da utilizzare sulla piattaforma partner TrustMeUp.com, sponsor della nazionale.

  • Il gesto libero dello sport

    Il gesto in quanto libero e spontaneo identifica il valore di chi lo propone, specialmente se coniugato ad una prestazione sportiva di altissimo livello. Lo sport rappresenta ormai l’ultimo palcoscenico espressione di valori formativi e propositivi rispetto allo sconfortante deserto proposto dagli ambienti politici. In ambito sportivo si possono esprimere liberamente ancora idee e valori tanto attraverso la pratica stessa quanto con gesti legati all’iniziativa individuale e quindi libera espressione di sensibilità e valori personali.

    Quando, invece, lo sport viene contaminato ed inquinato dalle aspettative che le varie compagini politiche hanno nei confronti di chi lo sport lo pratica viene meno lo stesso valore espresso dalla sport e dalla sua indipendenza confermata dai principi fondativi del Cio (Comitato Olimpico Internazionale).

    Una prestazione atletica vincente unita magari ad un gesto politico possono avere il massimo valore comunicativo in quanto si esprimono in un contesto agonistico vincente. In occasione degli Europei di calcio, viceversa, si intende costringere la Nazionale ad inginocchiarsi non tanto contro il razzismo, come qualcuno vorrebbe fare intendere dall’alto della propria visione ideologica e massimalista, quanto a favore di un singolo e ben definito movimento politico estremista. Quindi non a tutela di un diritto fondamentale ma semplicemente in appoggio ad una sua interpretazione politica.

    Viene dimostrato, ancora una volta, come le aspettative di alcuni personaggi politici nei confronti della Nazionale rappresentino la metastasi stessa della politica la quale, incapace di restare all’interno dei propri ambiti, pretende di utilizzare per la propria penosa propaganda lo sport e i suoi protagonisti.

    Questa evidente violazione della indipendenza dello sport trova la propria ragione non tanto nel tentativo di sensibilizzare il pubblico verso tematiche valoriali globali quanto di cercare di porre al centro dell’attenzione le proprie visioni ed interpretazioni ideologiche di parte attraverso l’uso inappropriato del contesto agonistico e sportivo.

    Lo sport rappresenta la sintesi di Potenza (1), Tecnica (2), Libertà (3) in un contesto di regole condivise (4). Termini evidentemente sconosciuti ad una parte della politica che intende appropriarsene senza avere le competenze minime che una qualsiasi pratica sportiva avrebbe loro insegnato.

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