pomodoro

  • Ancora allarme per il pomodoro cinese

    Come abbiamo già denunciato più volte anche quest’anno, mentre in Italia volge al termine la campagna del pomodoro, arriva l’allarme delle organizzazioni agricole. In Italia i derivati di pomodoro cinese, ricorda la Coldiretti, è arrivata a +164% ed anche dalla Turchia aumenta rapidamente l’arrivo di questi prodotti.

    I derivati del pomodoro sono un condimento particolarmente utilizzato in Italia sia direttamente dai consumatori che come parte di prodotti alimentari che l’Italia esporta. I pomodori coltivati al di fuori delle norme di garanzia che evitano l’utilizzo, per la coltivazione di prodotti che in Europa sono stati individuati come cancerogeni e pericolosi, rappresentano un rischio per la salute.

    Nel nostro Paese vi è l’obbligo che l’etichetta porti il luogo di coltivazione del pomodoro, questa specifica deve esserci anche per i derivati ma non è previsto nulla per i prodotti che saranno esportati. Per questo vi è il rischio concreto è che si esportino dall’Italia salse, passati, concentrati per i quali non è stato utilizzato pomodoro italiano e questa sarebbe ovviamente una frode e un grave danno per il made in Italy. Nella coltivazione del pomodoro si usano, in molti paesi, anche prodotti che forzano la maturazione in 24/36 ore. Questo sistema fortunatamente non è usato nel nostro Paese dove le aziende che lavorano il pomodoro ricevono il prodotto secondo turni prestabiliti e i pomodori seguono la naturale maturazione.

    E’ molto importante che non solo le associazioni di categoria e coloro che sono preposti al controllo, a partire dai nuclei anti sofisticazione, vigilino con attenzione per controllare che le importazioni dalla Cina, come anche da altri Paesi, non nascondano frodi o inganni, altrettanto importante è che i consumatori verifichino l’etichettatura di quanto stanno acquistando.

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