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  • Secondo Ramadan col virus, tra strette e coprifuoco, per 1,5 miliardi di musulmani

    Per il secondo anno consecutivo più di un miliardo e mezzo di musulmani in tutto il mondo si apprestano a iniziare il Ramadan dovendo fare i conti con le restrizioni imposte dalla pandemia.     Quest’anno la luna nuova del mese è arrivata nella notte tra 12 e 13 aprile e l’obbligo di digiuno giornaliero, interrotto solo dal tramonto all’alba, durerà fino al 12 maggio.

    Rispetto all’anno scorso, quando i luoghi santi, le moschee, i ristoranti e i negozi erano rigorosamente chiusi, quest’anno le misure anti-Covid per il mese islamico del digiuno sono generalmente più blande. E consentiranno a seconda dei diversi contesti di rispettare almeno in parte i riti religiosi e le usanze sociali. La novità principale riguarda la Mecca, la città santa dell’Islam, che sarà sanificata 10 volte al giorno – con ben 60mila litri di gel – e che potrà accogliere i fedeli, ma solo quelli già immunizzati: che hanno già ricevuto almeno una dose di vaccinazione o che sono guariti dal virus. Per i trasgressori, assicurano le autorità saudite, sono previste multe “stellari”. A Gerusalemme si ricorda ancora con tristezza la vista della moschea al Aqsa, terzo luogo santo per l’Islam, deserta l’anno scorso. Quest’anno si prevede invece che nei vari giorni di Ramadan affluiranno sulla Spianata, all’aria aperta, centinaia di migliaia di fedeli, chiamati a rispettare il distanziamento.

    A differenza dell’anno scorso, le moschee nei vari Paesi rimangono aperte, con orari ridotti e con l’imposizione del distanziamento sociale. Fuori dai luoghi di culto la vita proseguirà in maniera diversa a seconda della diffusione della pandemia nei vari Paesi. L’Iran sabato scorso ha decretato un nuovo lockdown di 10 giorni in gran parte del Paese, di fatto bandendo ogni forma di aggregazione. Questa è invece assicurata nella Siria in guerra, dove la popolazione, stremata dalla crisi economica e dall’insicurezza alimentare, considera il Covid l’ultima minaccia alla sopravvivenza. L’agenzia governativa siriana Sana ha mostrato immagini di persone intente a fare la spesa nei mercati ortofrutticoli prima dell’inizio di Ramadan senza rispettare la distanza sociale e senza indossare mascherine. Nel vicino Libano è polemica tra la commissione governativa scientifica anti-Covid e il governo stesso, che ha posticipato di 2 ore l’inizio del coprifuoco notturno per consentire ai ristoratori e negozianti di vendere le loro merci, ad asporto, anche durante l’iftar, la tradizionale rottura serale del digiuno. Il coprifuoco notturno è stato imposto un po’ ovunque in tutto il Medio Oriente, mentre a Dubai, negli Emirati Arabi Uniti, dove la percentuale dei vaccinati è altissima, è consentito girare fino a tarda notte e i mezzi pubblici circoleranno fino oltre la mezzanotte nel fine settimana.

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