scienze

  • A Milano cerimonia di premiazione del concorso ‘I giovani e le scienze’

    Si svolgerà lunedì 18 marzo a Milano (9,30 – 13,30, Piazzale Morandi 2 – presso FAST) la premiazione del concorso europeo EUCYS, organizzato da FAST (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche) su incarico della Direzione generale Ricerca della Commissione europea. L’European Union Contest for Young Scientists- EUCYS premia ogni anno progetti di ricerca, studi, prototipi, invenzioni realizzati da giovani meritevoli in tutti i settori/materie (es. ambiente, energia, chimica, disabilità, Ict, etc). ed è il concorso più prestigioso per le ragazze e i ragazzi delle scuole superiori in quanto voluto sia dalla Commissione europea, che dal Parlamento europeo e dal Consiglio europeo. Molti dei vincitori delle edizioni precedenti hanno poi aperto delle start up. Il Ministero dell’Istruzione e del merito considera I giovani e le scienze come parte del Programma per la valorizzazione delle eccellenze ‘Io merito’.

    All’evento parteciperanno, tra gli altri, Alberto Pieri, segretario generale della FAST (Federazione delle Associazioni Scientifiche e Tecniche), Rinaldo Psaro, Presidente FAST, Massimo Gaudina, DG Ricerca e Innovazione Commissione Europea, Coordinatore New European Innovation Agenda, l’on. Patrizia Toia, Vicepresidente Commissione ITRE, Parlamento Europeo, Claudia Casavola, Referente regionale per il PNRR e Piano nazionale Scuola Digitale, Delegata Ufficio Scolastico Regionale per la Lombardia

  • Il Consiglio europeo della ricerca assegna oltre 628 milioni di € a 400 ricercatori a inizio carriera

    Il Consiglio europeo della ricerca (CER) ha annunciato oggi i vincitori dell’ultima tornata di sovvenzioni di avviamento (Starting Grants). Il finanziamento – del valore di 628 milioni di € – aiuterà i ricercatori a inizio carriera ad avviare progetti, formare la propria équipe e perseguire le migliori idee scientifiche.

    Il finanziamento consentirà, ad esempio, di studiare l’atmosfera di Venere per comprendere meglio l’abitabilità al di fuori della Terra, analizzare i parassiti che causano la malaria o esaminare come gli algoritmi vengono impiegati sul luogo di lavoro per supervisionare i dipendenti. Sono compresi tutti i settori di ricerca, dalla fisica all’ingegneria, dalle scienze della vita alle scienze sociali e umane.

    Si stima che questa nuova tornata di sovvenzioni creerà circa 2.600 posti di lavoro per ricercatori post-dottorato, dottorandi e altro personale di ricerca.

    I vincitori, di 44 nazionalità diverse, continueranno i loro progetti in università e centri di ricerca di 24 Stati membri dell’UE e paesi associati a Orizzonte Europa. In questo ultimo bando, hanno presentato proposte 2 696 candidati, il 14,8% dei quali riceverà sovvenzioni.

    Le ricercatrici si sono aggiudicate il 43% delle sovvenzioni, in aumento rispetto al 39% del 2022.

  • Il Consiglio europeo della ricerca seleziona un partner per l’iniziativa sul giornalismo scientifico

    Il Consiglio europeo della ricerca (CER) ha selezionato un consorzio di organizzazioni per una sovvenzione di 1,5 milioni di euro allo scopo di istituire un programma di residenza per giornalisti scientifici negli istituiti di ricerca dell’UE.

    Il progetto “FRONTIERS”, selezionato in seguito a un appello a presentare proposte, dovrebbe svolgersi tra il 2023 il 2027. Fino a 40 giornalisti scientifici avranno la possibilità di trascorrere da 3 a 5 mesi insieme a gruppi di ricerca, di imparare e di lavorare a progetti di informazione approfondita. Il progetto aiuterà i giornalisti a immergersi nell’ambiente della ricerca e a interagire con scienziati e ricercatori. Potranno partecipare al programma le università e i centri di ricerca che svolgono attività di ricerca di frontiera in tutti i campi della conoscenza.

    “FRONTIERS” si propone di finanziare borse di studio, sostenere i giornalisti e gli istituti ospitanti, fornire formazione sulla copertura scientifica indipendente ed eticamente responsabile, e promuovere l’apprendimento reciproco fra giornalisti e ricercatori. Proporrà inoltre una serie di principi etici, buone prassi e orientamenti per le borse di studio in giornalismo, e svilupperà un modello di sostenibilità a lungo termine.

    Oltre all’obiettivo principale di promuovere il giornalismo scientifico indipendente, il progetto contribuirà a rafforzare la fiducia del pubblico nella scienza, nonché a combattere e a migliorare la resilienza alla disinformazione.

    Il consorzio comprende il “Centre for Ethics in Science and Journalism” (Italia), l’Università NOVA di Lisbona (Portogallo), l’Università Pompeu Fabra (Spagna) e Enspire Science (Israele), che coordina il progetto.

  • Mind the STEM gap, un’installazione alla Triennale di Milano per superare gli stereotipi di genere

    Si intitola Mind the STEM Gap – A Roblox Jukebox l’installazione interattiva ideata da Fondazione Bracco e progettata da Space Caviar, con la collaborazione di Joseph Grima, visitabile fino al 31 ottobre presso il giardino della Triennale di Milano. Un viaggio virtuale con la fisica Marie Sklodowska–Curie, le matematiche Ada Lovelace e Maria Gaetana Agnesi, la filosofa Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, la botanica Anna Atkins, l’astronoma Annie Jump Cannon, ovvero una “Virgilia”, una scienziata del passato che si è distinta in quella disciplina per introdurre bambini e bambine, ragazzi e ragazze, uomini e donne alla scoperta della bellezza delle scienze. Attraverso un vero e proprio gioco, che utilizza la piattaforma Roblox, con tanto di joystick che aiuta a districarsi nell’affascinante percorso, il progetto contribuisce al superamento degli stereotipi di genere nelle materie STEM (Science, Technology, Engineering and Mathematics) incoraggiando il libero accesso ai saperi di bambine e ragazze e dialoga con i temi della 23ª Esposizione Internazionale di Triennale Milano dal titolo “Unknown Unknowns. An Introduction to Mysteries” (15 luglio – 11 dicembre 2022) curata da Ersilia Vaudo.

    Un’operazione prima di tutto culturale quella di avvicinare le bambine e le ragazze alle discipline scientifiche a partire da una nuova educazione delle famiglie che spesso ostacolano o non incentivano abbastanza le figlie ad intraprendere studi e professioni STEM, questo il claim dell’incontro di presentazione del progetto. “Dobbiamo costruire nuovi uomini e nuove donne, bisogna trasmettere alle ragazze la voglia di sapere fare tutto e la consapevolezza di poter arrivare dappertutto”, sottolinea Diana Bracco, Presidente dell’omonimo Gruppo chimico farmaceutico che da 95 anni sostiene il valore aggiunto che le donne apportano ad un settore come quello tecnico scientifico da sempre ritenuto appannaggio degli uomini.

    Secondo le statistiche, infatti, appena il 9% delle ragazze decide di intraprendere un percorso universitario tecnico scientifico che, seppur terminato brillantemente, le vede operare in posizioni di secondo piano rispetto ai colleghi maschi.

    Della necessità di un cambio di passo, compreso il modo di comunicare che deve adeguarsi ai tempi, ha parlato anche il Ministro dell’Università, Maria Cristina Messa, affermando come “i cambiamenti culturali sono sempre i più complessi e scuola e famiglia insieme sono fondamentali. Le donne sono un valore aggiunto, la concezione sul loro ruolo sta cambiando anche se un sondaggio IPSOS racconta che l’80% degli intervistati vede la donna ancora legata ala cura della famiglia. E’ necessario che le aziende attivino un progetto per l’integrità di genere per poter avere accesso ai fondi”.

    Un processo culturale sposato da tempo anche da Confindustria che, attraverso programmi mirati, trasmette a famiglie e ragazzi un nuovo storytelling sul modo in cui stanno cambiando il mondo del lavoro e l’occupazione. “Il nostro Paese è a vocazione imprenditoriale – sottolinei a Giovanni Brugnoli Vice Presidente per il Capitale Umano – e l’impresa è al centro del progetto didattico. Le discipline STEM sono il fulcro della crescita perché c’è bisogno di capitale umano aderente alle richieste del mercato. Quando le ragazze decidono di iscriversi alle discipline STEM si sono già svincolate da vecchie logiche”.

  • Solo il 16,5% delle ragazze si laurea in discipline STEM

    Il gender gap esiste e non solo a livello salariale. La differenza tra uomo e donna in termini di chances di lavoro e quindi di reddito potrebbe forse trovare origine, a monte, in un ampio divario di genere nelle materie Stem. La differenza nella preparazione in Science, Technology, Engineering and Mathematics, le materie più richieste nel mondo del lavoro, pesa ancora parecchio, come raccontano i dati di un’indagine condotta da Save The Children ed elaborati dall’Istat, riportati dal sito Skuola.net in occasione della sesta giornata delle donne e delle ragazze nella Scienza, un’iniziativa promossa e istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 2015.

    Le ragazze che decidono di intraprendere una carriera scientifica sono ancora troppo poche: solo il 16,5% delle giovani, infatti, si laurea in facoltà ‘tecniche’, contro il 37% dei maschi. È vero che sono numeri superiori alla media europea, ma non per questo sono soddisfacenti. Un divario che affonda le sue radici ben prima dell’università: se, ad esempio, viene chiesto a un gruppo di bambini di disegnare uno scienziato, solo 1 su 3 lo disegnerà donna. Una percentuale che, peraltro, si riduce sensibilmente con l’avanzare dell’età: se viene chiesto ad un gruppo di ragazze di 16 anni, saranno 3 su 4 a disegnarlo maschio. Infine, se lo chiediamo ad un gruppo di ragazzi coetanei il 98% lo disegnerà maschio. Questo perché gli stereotipi di genere sono molto più diffusi di quanto si possa pensare ancora oggi, soprattutto nel processo di crescita dei giovani. La riprova sta nel fatto che appena 1 ragazza su 8 si aspetta di lavorare come ingegnere o in professioni scientifiche, a fronte di 1 su 4 tra i maschi.

    In realtà gli stereotipi di genere iniziano a scuola: già dalla scelta del liceo o della facoltà universitaria, si avverte chiaramente che il gender gap si fa sentire. Tra i diplomati nei licei i ragazzi sono più presenti in quelli scientifici (il 26% di tutti i diplomati rispetto al 19% delle ragazze), mentre solo il 22% delle ragazze si diploma in istituti tecnici, quasi la metà rispetto ai maschi (42%); dati, questi, che si riferiscono all’anno scolastico 2018-2019. Percentuali basse si riscontrano anche all’ambito universitario, come abbiamo visto. Un lungo percorso non privo di ostacoli, quello che le giovani aspiranti donne nella scienza devono affrontare, che naturalmente si riflette nel mondo del lavoro: nelle aree STEM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Matematica), le giovani rappresentano il 41% dei dottori di ricerca, il 43% dei ricercatori accademici, solo il 20% dei professori ordinari e tra i rettori italiani solo il 7% sono donne (come riportato dal ministero dell’Istruzione) per l’anno 2020.

    La bella notizia, se si consultano i dati dell’Eurostat, è che nel 2019 Sardegna e Sicilia impiegato più donne nei settori scientifici delle altre regioni d’Italia: il 37% del totale dei lavoratori di queste aree. A fare da contraltare una rappresentanza più scarsa nel Nord-Ovest e nel Sud d’Italia in generale, dove ci si ferma rispettivamente al 33% e 34%, mentre il Centro segue il trend positivo delle Isole registrando un 36%, poco sopra al Nord-Est che si attesta al 35%. Con l’Italia che, nel complesso, si aggiudica una media del 34% di donne impiegate come scienziate e ingegnere, con 400 mila donne nel campo scientifico contro circa il doppio (760 mila) dei colleghi maschi. Una media ancora troppo bassa, anche se si allarga lo sguardo per confrontarla con quella di tutta Europa, dove le donne impiegate in questi settori restano una minoranza, ma acquistano punti percentuali arrivando a circa il 41%.

  • “Giovani scienziati 2021: lo sguardo verso il futuro”

    La finale della 33a selezione italiana del concorso europeo “I giovani e le scienze”, organizzata dalla Fast, responsabile per la selezione italiana, d’intesa con la Commissione europea, si svolgerà il 6-8 marzo 2021 a Milano. Gli interessati, studenti di età compresa tra i 14 e i 20 anni, singolarmente o in gruppi sino a tre, per partecipare al bando devono presentare candidature e progetti entro il 22 gennaio 2021. Dopo la valutazione della Giuria di esperti internazionali verranno comunicati quali sono i 30 migliori lavori/studi/prototipi scelti per l’Italia e che saranno presentati al pubblico durante l’esposizione e premiazione di marzo 2021.

    Si tratta della selezione italiana del concorso EUCYS-European Union Contest for Young Scientists, il più importante evento europeo per gli studenti meritevoli, voluto dalle istituzioni di Bruxelles e dai Governi degli Stati membri dell’Unione. Il concorso è anche inserito nel programma per la valorizzazione delle eccellenze “Io merito” del Ministero dell’istruzione; i finalisti italiani migliori entrano a fare parte di un apposito albo e ricevono pure un piccolo finanziamento del MIUR in aggiunta ai riconoscimenti conferiti dalla Fast-Federazione delle associazioni scientifiche e tecniche.

    “Fa piacere sottolineare”, commenta Alberto Pieri, segretario generale della Fast e coordinatore della selezione italiana EUCYS,” come il concorso sia un valido contributo allo spirito del Programma New Generation EU, senza chiedere fondi. Infatti è finalizzato a preparare i giovani per offrire loro un avvenire migliore, utile per tutti e in linea con l’evoluzione del mondo del lavoro”.

  • Da L’Oréal e Unesco sei borse di studio per sei giovani ricercatrici italiane

    Al Museo della Scienza e della Tecnica di Milano L’Oreal e Unesco hanno premiato con 6 borse di studio da 20mila euro l’una altrettante ricercatici under 35. Giunto alla 17esima edizione, il premio ha finora consentito a un totale di 88 scienziate di portare avanti i propri progetti in ambito Stem (scienza, tecnologia e matematica).

    Presenti il ministro dell’istruzione Marco Bussetti, l’amministratore delegato di L’Oreal Italia Francois Xavier Fenart, il segretario generale della commissione nazionale italiana per l’Unesco Enrico Vicenti, il rettore dell’Università Federico II di Napoli Gaetano Manfredi e il presidente della giuria L’Oreal Italia per le donne e la scienza (che ha esaminato 350 progetti) Lucia Votano. Le borse di studio sono state conferite a Silvia Celli, per il progetto sui meccanismi di accelerazione e fuga delle particelle da sorgenti astrofisiche galattiche, a Teresa Mazza, per il progetto di medicina personalizzata del diabete di tipo 2, a Federica Mezzani, per il progetto Minor (droni di ultima generazione per la localizzazione delle mine antiuomo), ad Alice Sciortino, per il progetto relativo alle proprietà ottiche ed elettriche di sistemi ibridi basati su nano materiali di carbonio, ad Ester Pagano, per il progetto sul ruolo di una proteina nel tumore colon-retto, e a Paola Tognini, per il progetto sulle influenze del metabolismo e della microflora intestinale sul cervello. Tutte le ricercatrici premiate svolgono la propria attività presso atenei italiani.

    “Tutte queste donne danno vita a una preziosa comunità di scienziate il cui numero aumenta di anno in anno. Sono stati fatti progressi concreti nella lotta per la parità ma la strada è ancora lunga”, ha commentato Fenart. “Attualmente le donne costituiscono soltanto il 30% dei ricercatori scientifici a livello globale e soltanto il 3% dei premi Nobel per la scienza è stato assegnato a scienziate”, ha sottolineato Vicenti. Per il Ministro Bussetti “la partecipazione delle donne è determinante per portare un valore aggiunto in termini di eccellenza, in Italia vigileremo affinché vengano soddisfatte queste condizioni. Senza ricerca non c’è innovazione e senza innovazione non c’è sviluppo”.

     

Pulsante per tornare all'inizio